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L'Università Mediterranea ha adottato il Bilancio di Genere 2022-25

L’Università Mediterranea ha adottato il Bilancio di Genere 2022-25

L’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha adottato il Bilancio di Genere 2022-25, un documento di importanza strategica al fine di pianificare le politiche di genere volte a ridurre gli squilibri e le sottorappresentanze in tutti gli ambiti della vita dell’Ateneo.

Il documento, di cadenza triennale, consente di fotografare la distribuzione di genere delle diverse componenti che animano l’Ateneo (personale docente e ricercatore, personale tecnico-amministrativo, componente studentesca) e la diversa partecipazione di donne e uomini al governo dell’istituzione; ispirare e monitorare le azioni dell’Ateneo a favore dell’uguaglianza di genere, valutandone i diversi impatti su donne e uomini; monitorare la distribuzione delle risorse economiche da impiegare.

L’eguaglianza di genere rappresenta una priorità a livello nazionale ed europeo tanto che l’adozione del Bilancio di genere e del Piano per l’Uguaglianza di Genere (Gender equality plan) costituisce, altresì, uno dei requisiti di accesso ai finanziamenti del PNRR Mission 4 “Istruzione e ricerca” del Mur.

Con la adozione del Bilancio di genere 2022-25 e del Piano per l’Uguaglianza di Genere 2021-2023 dell’Università Mediterranea, si è avviato per l’Ateneo reggino un percorso importante per imprimere alle scelte strategiche e organizzative quel cambiamento, in materia di parità di genere, che porti ad una piena valorizzazione di tutte le componenti presenti in Ateneo, rimuovendo ostacoli e diseguaglianze.

Il Bilancio di Genere è stato redatto da un gruppo di lavoro coordinato dalla prof.ssa Daniela Dominica Porcino, Delegata del Rettore alle Pari Opportunità nonché Presidente del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) di Ateneo.

«Il Bilancio di genere e il Piano per l’uguaglianza di genere rappresentano  due strumenti fondamentali di indirizzo e programmazione delle politiche di genere sulle quali l’Ateneo ha investito – ha dichiarato la prof.ssa Porcino – con l’obiettivo di promuovere ed attuare una cultura delle pari opportunità attenta alla parità di genere nella formazione, nella ricerca, nella didattica, nella comunicazione, nella partecipazione alla vita di Ateneo nel suo complesso».

«La cultura di genere si deve tradurre in un reale cambiamento di pensiero – ha concluso – eliminando quel gap che è ancora presente soprattutto nell’ambito scientifico». (rrc)

In copertina, la prof.ssa Porcino