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Minasi (Lega): Appello dei sindaci «tristi giochi di propaganda»

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, ha commentato l’appello contro l’Autonomia differenziata lanciato dal primo cittadino di Catanzaro, Nicola Fiorita, seguito a ruota dai colleghi di Cosenza, Reggio, Crotone, Vibo Valentia e altre decine di sindaci calabresi, denominato “Una sola Italia”, definendolo «triste gioco di propaganda sulla pelle dei cittadini», per poi invitare i sindaci «a un confronto pacato sul tema dell’Autonomia, per il quale mi dichiaro, come sempre, disponibile. Incontriamoci e discutiamone, per il futuro e lo sviluppo della nostra amata Calabria!».

«Al di là dell’esercizio di democrazia, che non contesto – ha detto la senatrice – relativo alla raccolta firme e alla presentazione legittima di una qualsivoglia petizione, mi chiedo: ma questi Sindaci hanno letto il testo? Questi Sindaci stanno agendo davvero nell’interesse dei loro concittadini o stanno solo usando questo pretesto per fare opposizione strumentale ai loro avversari politici? E, infine, questi Sindaci, prevalentemente di area Pd, a partire dal promotore dell’iniziativa Nicola Fiorita, hanno perso la memoria circa chi ha introdotto l’autonomia differenziata in Costituzione o fanno solo finta di non ricordare, per attaccare, appunto strumentalmente e faziosamente, il Governo? Si facciano un esame di coscienza, piuttosto, e pensino davvero al bene del Sud, anziché alle loro poltrone!».

«Un Amministratore serio, che davvero vuole il bene dei suoi amministrati – prosegue la Senatrice – di fronte a una legge come questa si porrebbe con un atteggiamento molto diverso, capendo quali sono le enormi opportunità offerte al territorio, anziché nascondersi dietro lo spauracchio, sventolato di fronte al popolo, delle penalizzazioni che, a dire dei detrattori, alcuni settori si troverebbero a subire (la sanità in primis)!

«Non è così – ha ribadito – questa riforma è solo l’inizio di un percorso da costruire insieme che consentirà a tutti di partecipare e di partire da posizioni paritarie, garantite dai Lep che dovranno essere fissati, e, da quelle posizioni, di sviluppare e sfruttare al meglio le proprie caratteristiche peculiari, le proprie potenzialità, pur nel rispetto dell’unità del Paese e con vincoli di solidarietà sempre ben presenti per le Regioni più svantaggiate, creando però delle nuove basi, serie, di crescita e sviluppo. Peraltro, ricordo, la legge non prevede alcun obbligo a scegliere e chiedere l’Autonomia. Dunque, se mai la Calabria non volesse prendere questa strada, potrà farlo. Anche se sarebbe, a mio avviso, un’opportunità sprecata».

«In ogni caso, sarò io la prima a vigilare – ha sottolineato – perché tutto sia fatto rispettando i nostri diritti al pari del resto d’Italia, affiancando in questo cammino proprio gli Amministratori del territorio. Perché, dunque, continuare a mentire ai calabresi e agli italiani del Sud, spaventandoli, anziché mostrare loro la realtà dei fatti? Qual è il vero interesse di questi Sindaci, se non cavalcare l’onda di dissenso che è stata costruita e alimentata proprio da una disinformazione strumentalmente voluta dalla sinistra?».

«Quella sinistra, peraltro – ha ricordato Minasi – che è proprio la prima artefice della riforma! È la sinistra, infatti, ad aver voluto modificare, nel lontano 2001, il Titolo V della Costituzione introducendo proprio l’autonomia differenziata, che questo Governo ha semplicemente attuato! In quegli anni, e nei seguenti, andava bene, sol perché era un’iniziativa appunto da ascriversi al Partito democratico (allora Ds) e adesso invece non va bene, perché l’ha attuata la Lega?».

«I fatti – ha concluso la senatrice – parlano chiaro e smascherano la doppia faccia mostrata da una certa politica. E dispiace davvero assistere a questi tristi giochi di propaganda sulla pelle dei cittadini».  (rp)