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Montuoro difende la scelta dei medici cubani: «Essenziali per gli ospedali delle aree interne»

«Sono arrivati in pieno agosto, uno di quei periodi dell’anno in cui i presidi ospedalieri del nostro territorio, sia per l’incremento della popolazione dovuta alla presenza di turisti e all’emigrazione di ritorno, soffrono maggiormente per carenza di personale e strutture. La presa di servizio di altri 120 medici cubani rappresenta una risposta alle difficoltà ataviche di un sistema sanitario che il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nella sua veste di commissario ad acta. Una sanità in macerie, quella davanti a cui si è trovato davanti il nostro presidente, da riformare, sistemare, migliorare per tutelare il sacrosanto diritto alla cura e alla salute nei calabresi. Un passo dopo l’altro, anche con decisioni importanti come quello di reclutare medici da fuori regioni che nei mesi scorsi ha suscitato tante polemiche e oggi si rivela una scelta giusta».

È quanto afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, presidente della commissione consiliare Bilancio, Antonio Montuoro.

«La presenza dei medici cubani sarà fondamentale per allentare la pressione nei Pronto soccorso, ma anche a recuperare i troppi ritardi accumulati nelle liste d’attesa per le visite specialistiche, che sono drammaticamente aumentati a causa della pandemia – afferma Montuoro – Oltre un ventennio di commissariamento e assoggettamento al Piano di rientro hanno progressivamente acuito le criticità sia sul piano dell’assistenza ospedaliera che su quello della medicina territoriale e di prossimità si sono progressivamente acuite – scrive ancora Montuoro – La chiusura o il depotenziamento di numerosi ospedali considerati inefficienti e insicuri (in particolar modo i punti nascita e le chirurgie) non si sono tradotti in riqualificazione e riorganizzazione dell’offerta di servizi sociosanitari sul territorio determinando molteplici disfunzioni e traducendosi in tassi di emigrazione sanitaria ancora drammaticamente elevati pari a circa il 20%. A soffrire di questa situazione soprattutto le aree interne. Ho avuto più di una occasione per interloquire con il presidente Occhiuto delle sofferenze e delle criticità dei presidi sanitari delle aree interne, e della situazione di strutture dell’area centrale della Calabria, in particolare della situazione di Soverato, Lamezia Terme e Soveria Mannelli: in queste aree cresce la percezione di insicurezza, soprattutto nelle persone anziane; la collettività teme di non poter ricevere cure adeguate, in particolare nelle situazioni di emergenza; scarseggiano le ambulanze, a volte non sono disponibili gli autisti, in non pochi casi mancano i medici a bordo, i tempi di percorrenza dei mezzi di soccorso superano il valore già oltre soglia registrato a livello medio regionale. Giusto per citare qualche esempio».

«Nuovo personale a supporto dell’attività dei pochi medici che resistono e garantiscono con grande professionalità e competenza il proprio operato in condizioni critiche – conclude Montuoro – rappresenta una importante risposta alle preoccupazioni del territorio, al centro del confronto quotidiano anche con figure apicali del management sanitario come il Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale Antonio Battistini, il direttore sanitario Antonio Gallucci, con i quali da sempre esiste una proficua interlocuzione. Il nostro compito di amministratori regionali è quello di rimanere vigili, dare voce alle istanze delle comunità che ci onoriamo di rappresentare in ogni latitudine per lasciare a chi verrà dopo di noi una regione più giusta e rispettosa dei diritti di tutti». (rrc)