;
Noi persone con disabilità, familiari e Associazioni di Cosenza: Applicare le leggi esistenti

Noi persone con disabilità, familiari e Associazioni di Cosenza: Applicare le leggi esistenti

Persone con disabilità, familiari, associazioni di/con/per le persone con disabilita e associazioni operanti sul territorio dell’ambito di Cosenza non ci stanno più e, in una lettera aperta, denunciano «atteggiamenti superficiali e della totale incapacità ed incompetenza nel gestire il bene comune». 

«Con D.M. del 23.11.16 il Ministero delle Politiche Sociali delle risorse per l’anno 2016 – si legge nella lettera – affida alla Regione Calabria 3.060.000,00 di euro per l’anno 2016 come Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. Tali risorse al finanziamento di interventi mirati alla promozione di progetti personalizzati per il “Dopo di Noi” e per la sperimentazione di soluzioni innovative per la vita indipendente per persone con disabilità senza il necessario supporto familiare». 

«Con la D.G.R. 296 del 30/06/2017 la Regione Calabria – viene ricordato – approva il Programma operativo, e il relativo Piano attuativo, che determina l’attuazione in Calabria della L. 112/2016 e l’impiego delle risorse del Fondo nazionale sul Dopo di noi.  Con Decreto N. 14607 del 19.12.2017 sono stati assegnati agli ambiti dei Comuni le risorse del Fondo nazionale sul Dopo di noi. L’ambito territoriale di Cosenza ha avuto assegnati 186.549,77 euro.  Attraverso la determina dirigenziale 973/18 il suddetto ambito approva ed emana l’avviso pubblico per assegnazione risorse a favore di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, L. n. 112/2016 -dopo di noi, poi rettificato con determina 1029/18». 

«In seguito a tale avviso, vengono presentate nell’intero ambito territoriale di Cosenza poco più di 20 domande – si legge ancora –.  A giugno 2019 si arriva, dopo una fase di consultazione con il settore welfare del comune di Cosenza, alla redazione dei relativi progetti individualizzati. Ad oggi, però, nonostante ripetuti solleciti da parte dei sottoscrittori della presente richiesta, anche in collaborazione con altre realtà operanti nel territorio, nessuno dei suddetti progetti è stato avviato. In passato, in alcune occasioni, ci è stato anche riferito da rappresentanti istituzionali che i fondi destinati, e già stanziati, probabilmente, erano stati utilizzati per altro». 

«È questa la fine che, dal 2018 – si legge – ha fatto anche la quota parte dei Fondi per la non Autosufficienza dedicata ai Progetti di vita indipendente.  Temiamo possa essere questa la fine che faranno i 714.998,15 di euro con i quali è stato recentemente finanziato l’Ambito Territoriale di Cosenza per la linea di investimento 1.2 “Percorsi di autonomia per persone con disabilità” del Pnrr.  È di questi giorni, inoltre, la notizia per cui il settore welfare del comune di Cosenza potrebbe a breve venire commissariato in considerazione di tutti i fondi ricevuti e non investiti e delle conseguenti rendicontazioni pregresse non inviate ai competenti uffici regionali».

«Mentre, dunque, gli amministratori comunali e i dirigenti del settore welfare di Cosenza – si legge ancora – hanno ritenuto bene non investire i fondi ricevuti negli anni per l’applicazione di politiche sociali, le famiglie e le persone disabili costituenti le associazioni e gli enti del terzo settore firmatari della presente lettera continuano nella loro routine quotidiana, una ruotine fatta di battaglie continue, anche solo per vedere riconosciuti i diritti fondamentali della persona, di sacrifici, di autosostentamento». 

«Siamo stanchi di belle parole e promesse puntualmente disattese – conclude la lettera –. Siamo stanchi di atteggiamenti superficiali e della totale incapacità ed incompetenza nel gestire il bene comune.  Esigiamo l’applicazione delle leggi esistenti senza la discrezionalità di chi amministra o di chi dirige.  Pronti, se necessario, ad intraprendere le vie legali per la difesa dei nostri diritti. Pretendiamo ciò che, lo ricordiamo, non è una concessione ma un diritto: vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone». (rcs)