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Oggi a Gioia Tauro arriva la Madonna di Polsi

Oggi a Gioia Tauro arriva la Madonna di Polsi

Questo pomeriggio, a Gioia Tauro, arriva la Madonna di Polsi. Ne danno notizia don Antonio Scordo e la Procuratrice Francesca Moricca della carovana di San Pietro di Caridà. L’arrivo è previsto per le 17.30 nella Parrocchia Sant’Ippolito Martire.

Dalla città  la sacra effige peregrinerà da paese in paese fino al 19 maggio, giorno in cui giungerà a Bagnara dove sarà incoronata il 31 maggio. La visita della Madonna nella città di Gioia Tauro, invita a vivere questi giorni come grazia, con gioia, nella preghiera e riflessione.
«Ci chiede  si legge in una nota – attraverso di lei un atto di coraggio a lasciarci a  Lei che ci conduce sulla via del cambiamento a migliorarci sempre di più. La figura di Maria si rivela come un modello, e il mezzo per attivare le più audaci e feconde forme di miglioramento collettivo, come pure d’impegno a favore del cambiamento personale e sociale. La devozione e il culto a Maria della Montagna,  ha aspetti originali, è capace da una parte di esprimere, conservare e rinnovare la forza e la bellezza dei simboli, dall’altra a individuare in Lei un esempio nel quale identificarsi profondamente, al punto da dare valore all’esistenza, in modo particolare quando essa si presenta impregnata di sofferenze di naturale spirituale e sociale».
«Maria – continua la nota – è una persona in grado di costituire un modello perché in lei affiorano le peculiarità umane, a partire dalla sua interiorità e dalla sua relazionalità, capaci di orientare verso il cuore di Cristo e allo stesso tempo verso il prossimo. In questa prospettiva, il 12 aprile alle 11.30 , l’IC1 ” F.Pentimalli” presenterà un momento di lode: A te Maria di Polsi, fede, storia e cultura. La manifestazione coinvolgerà la popolazione studentesca, assumendo  in una realtà complessa, nonché ricca di potenzialità, come Gioia Tauro ,un significato non solo religioso, ma anche pedagogico e culturale».
«Maria, difatti – continua la nota – si lascia scoprire dai più giovani come Madre e come donna liberatrice, che non intende vedere innanzitutto i più piccoli nell’oppressione, mentre lascia cogliere un dinamismo che non si ferma al piano devozionale, ma passa alla funzione trasformatrice, come base e fonte di un rinnovato e speranzoso impegno etico e sociale, capace di valorizzare i talenti a favore della vita e contro ogni forma di violenza, inclusa quella che proviene dalla criminalità organizzata. In questa vita abbiamo un compito: vivere da figli di Dio e rendere il mondo più giusto e fraterno. Maria assunta in cielo brilla come segno di sicura speranza per il pellegrinante popolo di Dio». (rrc)