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L'ex premier Giuseppe Conte con la compagna Olivia Paladino

L’OPINIONE / «Controcanto all’ex premier Giuseppe Conte» di Lucia Talarico

di LUCIA TALARICO – Sommessamente vorrei fare il controcanto alle tonnellate di melassa che hanno inondato social e giornali sull’ormai ex Premier Giuseppe Conte. Sono francamente sbalordita. “Garbo e gentilezza”, “Temperanza e mitezza”, La rimpiangiamo, Presidente”, “Sempre nel cuore, Presidente”, un’atmosfera da concertone melodico più che cornice seria e urgente di Politica.

Non voglio qui parlare delle “Contesse” o de “Le bimbe di Conte” che hanno impazzato in questi anni di presidenza contiana, lo considero un fenomeno isterico di gruppi disinformati e zuzzurelloni. Mi sorprende invece che persone, diciamo così, normali (nel senso positivo della parola), siano state rapite da “l’eleganza dei modi”, dal “sorriso modesto”, fino a spingersi a scrivere, oltre che “il mio Presidente”, anche “il bel Presidente”!

Ho letto altre sciocchezze da brivido, anche quella del congedo mano nella mano con la sua compagna per lanciare il messaggio “Me ne vado ma sono sereno, perché per me il valore veramente importante è la famiglia”. Una cosa da Paese dei Campanelli!

Ovviamente, nulla da dire sul bell’aspetto di Giuseppe Conte, né sulla sua eleganza e sul suo garbo che hanno fatto pure da contraltare a quella lavandaia della Lezzi, per esempio, o al Di Maio prima maniera, o al Salvini che addentava panini, e suonava ai campanelli, e ballava seminudo con le cubiste del Papeete! Ma per risaltare e ricuotere tifo da stadio basta soltanto indossare cravatta, pochette e sorridere?

I fatti quali sono?
I fatti. Aver capriolato per governate con due governi contrari e contrapposti. Aver firmato decreti ignominiosi e poi cancellati. Aver accettato uno come Bonafede alla Giustizia, Di Maio e Salvini vice premier, Salvini agli Interni, e Di Maio ministro di tre ministeri nevralgici dove non è stato concluso nulla.
Parliamo dell’Ilva? Dell’Embraco? Dell’Electrolux? Di Pernigotti? Di Alitalia, che di prestito ponte in prestito ponte continua a costare a noi Italiani centinaia di miliardi?

Al di là dell’emergenza pandemia, gravissima, e per cui implicazioni di piani, previsioni, informazioni, ci fanno sapere ben poco, cosa ha fatto il bel Presidente per essere meritevole oggi di tante lacrime e nostalgia?

Sì, ha portato a casa i 209 miliardi del Recovery, ma c’è stata la gigantesca mediazione di Angela Merkel a nostro favore, consapevole che una rovinosa caduta dell’Italia non era proprio una sciocchezzuola per la UE.
Ma quella montagna di denaro è stata tradotta da “bel presidente” in piani risibili, senza capo né coda, con la chiara intenzione di accentrare presso se stesso un potere immenso.

Gli Stati Generali di Giugno sono stati una barzelletta, il piano di Colao è stato accantonato senza alcuna cura, e lasciamo qui perdere le malattie endemiche che ci affliggono, la Sanità in Calabria, i terremotati del Centro Italia, l’evasione fiscale… un disastro dove il Presidente “della già nostalgia” ha inciso ben poco, anzi, nulla.

Non ci occorre un “bel presidente”, le “Contesse”, “Le bimbe di Conte” e la ola che ci ha ammorbato in questi giorni si rassegnino.
Voltiamo pagina. Presto. (lt)