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Comune di Catanzaro

Parco eolico marino nel golfo di Squillace, le perplessità del Comune di Catanzaro

L’Amministrazione comunale di Catanzaro, guidata dal sindaco Nicola Fiorita, ha espresso dubbi in merito al Parco eolico marino nel Golfo di Squillace.

Dubbi espressi nel corso della call conference, a cui hanno partecipato il sindaco Fiorita e la consigliera comunale Daniela Palaia, con i rappresentanti di Renantis” e “BlueFloat Energy”, società attive nel settore energetico che hanno dato vita a “Minervia Energia”, società costituita ad hoc per lo sviluppo di una proposta progettuale finalizzata a realizzare un parco eolico marino galleggiante al largo della costa jonica.

«L’impianto off shore – ha spiegato la consigliera – sarebbe costituito da una quarantina di turbine, collocate a ventuno chilometri dalla costa, sullo specchio d’acqua del golfo di Squillace. Il capoluogo, in particolare, vedrebbe interessati i tratti in corrispondenza del quartiere Lido e di località Giovino».

«In vista di un successivo incontro in presenza – ha aggunto – con il sindaco abbiamo nel frattempo posto una serie di quesiti e questioni, sollevando anche le nostre perplessità di natura ambientale, paesaggistica e non solo. C’è da dire infatti che Catanzaro conserva intatta l’ambizione a dotarsi di un porto turistico, in grado di intercettare anche le rotte internazionali che però, inevitabilmente, finirebbero per incrociare la presenza ingombrante del parco eolico».

«Si aggiunga a questo – ha proseguito – che dal punto di vista paesaggistico, nonostante i ventuno chilometri di distanza dalla costa e contrariamente all’opinione dei tecnici di Minervia, le turbine sarebbero visibili dal litorale e, a maggior ragione, dal centro cittadino che è posizionato in altura. Un dato, questo, assai negativo per un territorio che sull’ambiente e sul mare intende puntare come elemento cruciale dello sviluppo turistico. Un territorio che peraltro ha già sacrificato buona parte di sé stesso per fare spazio ai parchi eolici on shore, che hanno fortemente ipotecato il futuro del patrimonio collinare».

«Infine, c’è da chiedersi una volta di più se a una tale produzione di energia faccia riscontro una reale domanda che giustifichi la nascita dell’ennesimo impianto o se non si tratti piuttosto di un’operazione finalizzata all’esportazione delle risorse energetiche verso altri paesi, senza alcun vantaggio per il nostro territorio. Insomma – ha concluso Palaia – i dubbi sono tanti, quindi c’è molto ancora da chiarire e soprattutto farlo anche tenendo nel giusto conto le posizioni di dissenso di diversi sindaci, i quali hanno chiesto alla Città Capoluogo di farsi capofila di un fronte contrario all’ipotesi di un nuovo parco eolico marino». (rcz)

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