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Placanica rende onore ai caduti

Placanica rende onore ai caduti

di COSIMO SFRAMELI –  Durante i festeggiamenti in onore di Maria SS Addolorata, Placanica, Città Metropolitana di Reggio Calabria, commemora i Caduti di tutte le guerre che donarono la vita alla Patria.    

Il paese, ai limiti geografici dell’Italia, in una sua serena dimensione quasi fuori dal tempo, fu investito delle conseguenze dei conflitti mondiali. Giovani uomini, poco più che ragazzini, furono chiamati a combattere lontano da casa. In tanti non si erano mai allontanati dalla propria terra o dalla Calabria, ma presto compresero cause, dimensioni e conseguenze delle guerre. Non serbarono odio, combatterono ed a emergere fu il valore, il coraggio, l’eroismo. 

La cerimonia, voluta e organizzata dall’Amministrazione comunale, sabato 18 settembre 2022, ha avuto inizio con un solenne e sobrio corteo composto da autorità e cittadini che, accompagnato da marce militari musicate dalla banda di Stilo – diretta dal maestro Marulla – si è snodato per le vie cittadine. Giunto in Piazza Tito Minniti, concluso l’Inno d’Italia e deposta la corona d’alloro al monumento ai caduti con le note della “Leggenda del Piave”, sono stati resi gli Onori ai Caduti con il toccante “silenzio d’ordinanza” suonato dal trombettiere della banda.  

È stata pregevole la presenza del sindaco avv. Antonio Condemi; S. Commissario P. S. e Capogruppo del Consiglio Comunale, Cav. Rocco Gagliardi; Comandante della Stazione Carabinieri di Placanica, Luogotenente Carlo Traina, assessore Franco Clemeno; Agente della Polizia Municipale Antonella Siciliano. Le Associazioni Combattentistiche e d’Arma: Presidente regionale “Nastro Verde” – Decorati Medaglia d’Oro Mauriziana – Capitano dei Carabinieri Cosimo Sframeli; Federazione “Volontari di guerra” Paracadutista Cosimo Paolo Pelle; ANMI Ferruzzano, Marinaio Vincenzo Curulli; Anmi Siderno, Marinaio Antonio Commisso; Federazione Arditi d’Italia, Massimiliano Sediolo; Luogotenente Alpino Riccardo Tallari. Riprese audiovisive e fotografiche a cura di Salvatore Piscioneri, Presidente Oratorio ANSPI “Insieme per Vincere” Placanica.          

Padre Gianluca Gerace ha officiato la S. Messa “al campo” in Piazza a cui ha partecipato la popolazione di Placanica. Il parroco, durante la toccante omelia, ha sottolineato l’olocausto della giovinezza offerto dai soldati placanichesi, nonché da tutti i caduti, alla Patria e alla famiglia per il bene supremo della pace, ribadendo l’inesistenza e l’infondatezza di guerre definite giuste. 

Invero, la pace risiede nel cuore di ognuno quando non si prova invidia per il fratello che siede accanto, allorché non si diffondono calunnie e non si calpestano coloro che non si comportano secondo schemi nostri, se non si confondono gli interessi privati con quelli della comunità, allorquando non si pretende di essere nella ragione e sorga quindi il dubbio che si possa sbagliare, mentre non si semina zizzania insinuando il dubbio con i classici “ho sentito” – “mi hanno detto” – spacciati per verità. La pace alberga dentro di noi, nelle nostre famiglie, nel vicinato, nella comunità. 

Ed è convinzione politica, nonché speranza, che la “cosa pubblica” è “cosa” di tutti e non “cosa” di nessuno, si rinunci, quindi, ai piccoli interessi a beneficio del supremo bene collettivo. La Calabria è terra baciata dalla bellezza ed è custode di civiltà e tradizioni antichissime.

I soldati che combatterono furono esposti a violenze inaudite, ma non vennero meno al giuramento di onore e fedeltà prestato sulla loro stessa vita, riuscendo a mitizzare il coraggio e l’eroismo, il culto del dovere e la religione della Patria. Prendo a prestito le parole di John Kennedy che così recitano: “Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana”. A testimonianza dei sacrifici, le rinunce, il sangue versato di tutti i soldati che lottarono a difesa e per l’Unità d’Italia, Placanica ha riaffermato il ripudio per le guerre perché sia monito per le generazioni a venire. (cs)