Il Pil calabrese nel 2023 rallenta e diventa negativo. È quanto è emerso dal report dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Imprese Calabria, evidenziando come il Pil quest’anno è di -0,9%, a fronte del +1,8% del 2022.
La previsione della Svimez, fatta a novembre 2022, è diventata realtà. Il Pil della Calabria si è contratto negativamente. Un dato provocato da un «peggioramento della congiuntura determinata soprattutto dalla contrazione della spesa delle famiglie in consumi, a fronte della continuazione del ciclo espansivo, sia pure in forte rallentamento nel Centro-Nord (+0,8%)».
Dati che sono stati ripresi nel corso del webinar di Confartigianato Imprese Calabria, alla presenza della responsabile dell’Osservatorio, Lucia Redolfi, dei presidenti e dei segretari territoriali, dal presidente regionale, Roberto Matragrano, e dal segretario regionale, Silvano Barbalace. Da remoto ha partecipato anche l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, offrendo ai rappresentanti territoriali di Confartigianato un resoconto dettagliato delle principali misure realizzate dalla Regione negli ultimi mesi per il comparto.
Come ha spiegato Licia Redolfi, illustrando i dati del report, il raffreddamento della crescita è conseguenza del perpetuarsi del clima di incertezza che scaturisce da diversi fattori di criticità. Uno tra tutti l’inflazione che a gennaio 2023 in Calabria segna un incremento del +9,7%, dinamica che rallenta rispetto a quella del mese precedente (+11,2%) ma che resta ancora sopra di 4,6 punti rispetto ad un anno fa.
Alla crescita dei prezzi sta contribuendo in modo particolare, seppur in misura minore rispetto ai mesi precedenti, la dinamica sostenuta dei prezzi dell’energia: per il caro bollette si stima, nel 2022 rispetto all’anno precedente, una maggiore spesa per le MPI calabresi di 505 milioni di euro di cui 188 milioni a Cosenza, 128 milioni a Reggio di Calabria, di 102 milioni a Catanzaro, di 45 mln a Vibo Valentia e di 43 milioni a Crotone.
L’assessore regionale Varì, nel fare il punto delle misure avviate e di quelle in via di realizzazione, ha focalizzato l’attenzione sui provvedimenti relativi al “caro energia” su cui Confartigianato Imprese aveva lanciato l’allarme già sul finire del 2021, anticipando di molto i tempi delle criticità, e i cui vertici dell’associazione calabrese hanno più volte sollecitato la Regione che ne ha accolto le istanze.
«Abbiamo concordato con le associazioni datoriali – ha spiegato Varì – la necessità di intervenire sul settore dell’energia per le piccole e medie imprese e lo abbiamo fatto in particolare con il bando relativo alle Energie rinnovabili: 9,2 milioni di euro per l’installazione di impianti fotovoltaici destinati ad abbattere il costo delle imprese, nella prima settimana di maggio avremo la graduatoria definitiva».
«Da qui a tre mesi – ha concluso – avremo un plafond operativo di 279 milioni per l’efficientamento energetico – ha concluso – una dotazione rilevante che consentirà all’impresa calabrese di migliorare le performance in materia energetica».
I dirigenti territoriali e regionali di Confartigianato hanno sollecitato l’assessore Varì su due argomenti in particolare: l’accesso al credito e il rifinanziamento del Fondo artigiano che viene sollecitato da tempo.
Varì, nell’anticipare le misure su cui il suo dipartimento sta lavorando tra le quali un nuovo bando per investimenti in macchinari ed attrezzature, ha assicurato che la misura di sostegno dedicata agli artigiani sarà rifinanziata e che prima di procedere con la definizione e la pubblicazione delle nuove misure la Regione si attiverà per un confronto con le associazioni di categoria. Massima condivisione garantita anche sulla valutazione e la definizione di proposte relative all’accesso al credito. (rrm)