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Randagismo, Vivi Piemonte: Attivato tavolo di lavoro con tutti gli attori istituzionali

Randagismo in Calabria, Vivi Piemonte: Attivato tavolo di lavoro con tutti gli attori istituzionali

In Calabria è stato avviato il Tavolo di Lavoro con tutti gli attori Istituzionali ivi compreso il Ministero della Salute contro la piaga del randagismo. Lo ha reso noto l’Associazione Vivi Piemonte, guidata dal presidente Giuseppe Contestabile, parlando di «una svolta culturale ed epocale di cui la regione Calabria  in primis  si è fatta portatrice delle istanze degli amanti degli animali essere senzienti».

«Questa – spiega una nota dell’Associazione  – è un’occasione storica per la Calabria e per i calabresi  nel campo della tutela e benessere degli animali domestici, ci auguriamo che possa diventare un punto riferimento  positivo da imitare per tutte le altre regioni».

L’Associazione, poi, ha fatto sapere di aver chiesto di «coinvolgere tutti i comuni e la popolazione in particolare le zone rurali e insieme alle Asp  per campagna di sterilizzazione a tappeto e microcippare cani e gatti con registrazione all’anagrafe canina  e avvio campagna  di adozione; stop ai viaggi della speranza di molti cani al Nord Italia anche all’estero,  il più delle volte finiscono invece  nei rifugi del nord Italia, creando condizioni ottimali per una loro migliore qualità della vita, a casa, in Calabria».

E ancora, un mini corso per i possessori dei cani, un corso alla polizia locale per i controlli nel rispetto della tutela e del benessere degli animali; una campagna informativa in particolare nelle scuole sul rispetto e, anche, sulla positività  degli animali esseri senzienti  sulle nostre anime  e nella vita sociale».

Infine, l’Associazione ha sottolineato la necessità di «migliorare la legge regionale, alzando il livello di tutela e benessere degli animali domestici, in particolare sul divieto di detenere i cani  alla catena tranne per i motivi giustificati dei medici veterinari, se è possibile sin da subito con un’ordinanza per via degli incendi boschivi rischiano di morire bruciati come purtroppo è già successo, perché in molte zone del Sud è ancora pratica comune tenere i cani legati in aree di campagna, lontano dalle abitazioni, dove gli animali non sono monitorati e non possono essere salvati in caso di pericolo».

«Ora bisogna fare in fretta – ha concluso Vivi Piemonte –  non c’è più tempo da perdere: si deve avviare subito concretamente in primis,  la campagna sterilizzazioni e del microchip  su tutto il territorio». (rrm)