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REGGIO CALABRIA – A Mosorrofa ci si prepara a sventare le truffe di ogni tipo

A Mosorrofa ci si prepara a sventare le truffe di ogni tipo. Nel salone parrocchiale A. Caridi a Mosorrofa strapieno si è svolto il convegno “Più informati più sicuri” organizzato da Parrocchia San Demetrio e Azione Cattolica di Mosorrofa con la collaborazione di Comitato di Quartiere e Stazione dei Carabinieri di Cataforio. Si comincia con il saluto del parroco sac. Domenico Labella che ringrazia l’arma dei carabinieri per la loro presenza in questo convegno e soprattutto per la costante vigilanza delle vie del paese che fa sentire la popolazione più protetta.

Nell’introduzione il Presidente di Azione Cattolica Pasquale Andidero ha messo in evidenza come la coralità e la compattezza dei cittadini del paese Mosorrofa ha consentito di uscire indenni dall’attacco massivo che mercoledi 10 c.m. i truffatori hanno perpetrato nei confronti di circa una quarantina di famiglie. La prontezza del Comandante Romeo Renzo nel comunicare il rischio e la velocità con la quale è stata girata la comunicazione a tutta la comunità sono state le armi vincenti. Questo convegno, continua Andidero, reso possibile dalla disponibilità dei Carabinieri della caserma di Cataforio, come si legge nel titolo mira a far sì che l’informazione possa servire a preservare o comunque a ridurre i rischi di future minacce. Ha ringraziato il Comandante Romeo Renzo e il Vicecomandante Catalano Giovanni e ha ceduto loro la parola.

Il Comandante Romeo ha sottolineato la pericolosità di questi truffatori che è gente professionista, che arriva verosimilmente dalla Campania, che opera soprattutto nelle ore diurne, tra le 10 e le 15.30, perché sono le ore in cui anziani e indifesi si trovano più spesso soli in casa. Sgombra il campo dal fatto che esistano basisti locali, generalmente acquisiscono le notizie facendo telefonate anche settimane prima spacciandosi per istat o indagini varie o al momento parlando a mezze parole. Usano anche l’Intelligenza Artificiale. Nel suo intervento ha raccomandato più volte di non aprire a nessuno e di non far entrare nessuno in casa. Ha assicurato la costante presenza delle forze dell’ordine e il loro vigile presidio del territorio. Ha invitato, anche in caso del solo dubbio, di chiamare subito il 112 o la stazione dei carabinieri.

Il Vicecomandante Catalano, nella sua sapiente esposizione, ha enumerato i diversi modi come si pongono i truffatori spacciandosi per Carabinieri o Avvocato o incaricati delle poste, della telefonia, dell’Enel, ecc… Ha spiegato bene come col sistema di parlare a mezze parole si fanno dire dalle ignare vittime le notizie che servono per creare poi quello stato di agitazione che porta a cedere alle richieste; con quale tecnica riescono a isolare il malcapitato bloccando sia il telefono fisso che il cellulare; che riescono anche a imitare, attraverso l’Ia, anche la voce dei congiunti.

Anche il Vicecomandante ha invitato a non fidarsi mai, a non richiamare i numeri che vengono forniti dai sedicenti carabinieri, avvocati, ecc… ma usare solamente i numeri 112 e quello della Caserma o quello dei propri cari. A poi rassicurato dicendo che i Carabinieri non andranno mai a casa loro se non in divisa e con la macchina di servizio e anche avvocati o altri non hanno il diritto di entrare nelle case per nessun motivo se non accompagnati da Carabinieri in divisa.

Molti sono stati gli interventi. In sala erano presenti almeno 15 vittime che hanno raccontato le diverse modalità dell’attacco, lo shock che questo ha creato e come fortunatamente non è andato a buon fine.
È stato distribuito alla fine un vademecum illustrativo preparato dalla Parrocchia e dall’Azione Cattolica che riporta i numeri da chiamare in caso di necessità.

Il convegno “Più informati più sicuri” che ha preso spunto dalla campagna sull’attività di contrasto dei reati in danno degli anziani e persone in difficoltà dell’arma dei carabinieri si è chiuso con il corale e convinto plauso della bontà dell’iniziativa e con una maggiore consapevolezza che l’informazione, la maggiore conoscenza e la collaborazione siano prodromi di maggiore sicurezza per tutti. (rrc)