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REGGIO CALABRIA – Ad Anna Barbaro il premio Le Muse

Ancora un secondo appuntamento con il Premio Muse versione Estate 2023 che domenica scorsa ha visto un pienone di pubblico per l’avvenimento più importante della stagione culturale estiva del Laboratorio delle Arti e delle Lettere “Le Muse” di Reggio Calabria.

Un gremito Cortile delle Muse, giardino della nota associazione ha accolto l’inedita premiazione che, ancora una volta, ha suggellato momenti di riflessione ed il racconto di personalità che sono orgoglio e vanto nazionale. In apertura di manifestazione scandita dell’Inno d’Italia, il presidente del Premio Muse Livoti, ha ribadito come «l’associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” per questa nuova edizione ha pensato proprio bene di creare due eventi per il noto riconoscimento: ancora riecheggiano le parole forti e chiare della notissima Adriana Pannitteri, vicecaporedattrice a Tv7- Speciali Rai che ha fatto riflettere il pubblico, domenica scorsa, sul senso di capire e far capire perché accadano certi crimini, per sconfiggere il femminicidio, occorre creare alleanza tra donne e far passare attraverso le generazioni uno scambio valoriale e formativo».

«L’appuntamento con Anna Barbaro – continua Livoti – è utile e necessario per fare comprendere come le diverse abilità, identificano ognuno di noi ed occorre accettarle e porle all’attenzione della collettività».

Tante autorità presenti hanno portato il loro saluto dalla presidente in coming della Fidapa di Palmi Sissy Barone, al dirigente dell’Ic Nosside Pythagoras ing. Giuseppe Martino, alla referente comitato scientifico Adisco Calabria Antonella Pontari, alla presidente Cif Melissari Poeta all’onorevole Tilde Minasi che ha ribadito come «“Le Muse” rappresentano la Calabria migliore, libera ed indipendente che promuove cultura proiettata anche in campo nazionale».

Una lunga intervista con la Barbaro ha catalizzato l’attenzione con fotografie che ne hanno raccontato il personaggio: «Io sono una persona come tante, e chiaramente avevo dei sogni come tutti gli adolescenti. La patologia che ha colpito la mia vista ha stravolto la mia vita, la mia passione per la musica, la mia laurea sono state importanti ma le cose non vanno a volte come devono andare e quindi sono diventata un’atleta, una triatleta, che ha partecipato alle paralimpiadi di Tokyo. Occorre avere una unicità, avere la forza per rinascere. Sono passata dall’isolamento alla collaborazione di coloro i quali mi hanno aiutata, primo fra tutti mio marito dandomi sostegno e forza. La medaglia d’argento è frutto di tanti anni di sacrificio non essendo una sportiva».

Anna Barbaro, ricorda anche la sua guida Charlotte Bonin, con cui ha fatto sognare l’Italia ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, centrando uno strepitoso argento nel paratriathlon al termine di una gara intensa ed eccellente in tutte e tre le discipline: nuoto (0,75 chilometri), ciclismo (20 chilometri) e corsa (5 chilometri).

«Ho iniziato a prepararmi nel 2018, tra Verona e Reggio Calabria per mesi – dice – Quando è iniziata la pandemia non potevo spostarmi, mi sono allenata a Reggio in casa e da maggio 2020 ho cominciato a nuotare a mare e mi sono preparata al meglio».

Suggestiva durante la serata, l’esibizione e la presenza della giovanissima Ginnasta Greta Costantino che nel Campionato nazionale Gr individuale Lc cat. Allieve 4 ha conquistato il titolo italiano assoluto nell’esercizio con il cerchio.

La Società Ginnastica Gebbione, guidata dalla Direttrice Tecnica prof.ssa Rosa Cristiano ha dato così un messaggio aperto alle giovanissime generazioni che trovano nelle diversità espressive dello sport un importante messaggio di riscatto. Intensa la lettura di brani collegati all’inclusione con le voci di Clara Condello, Santina Milardi, Mimma Conti sulle note di “Esseri umani” brano di Mengoni che identifica musicalmente l’inclusione. Riflessione con la psicologa Luisa Foletti che ha trattato il tema dello sguardo sul cuore, sguardo dell’Anima e di ciò che narra e racconta.

Come da rito la fase della premiazione con la seguente motivazione: ad Anna Barbaro donna, figlia, moglie e madre che, nel suo percorso di crescita, accettando una nuova visione del vivere, è riuscita, grazie allo sport – prima supporto e poi stessa vita – a diventare atleta e campionessa, trovando nella lingua della sana competizione, il senso dell’onore, dell’appartenenza alla sua nazione ed in primis dell’inclusione. Medaglia olimpica d’argento a Tokyo ha trovato nella fede e nella fatica una nuova spinta emotiva, una determinazione, dimostrando che rialzarsi vuol dire “rinascere” e “ripartire”. Ed infine la firma del consegnato premio sulla tavoletta in argilla cruda realizzata dall’artista Rossella Marra. (rrc)