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REGGIO – Al laboratorio Radici “Focus Libia”

2 novembre 2018 – Stasera, a Reggio, alle 19.00, presso la sede dell’Associazione Magnolia, si svolgerà l’evento “Focus Libia”.
L’evento, che nasce per dare sostegno a Mimmo Lucano, è stato organizzato da Catartica Care, e rientra nell’ambito della rassegna culturale “Dalle Radici alle ContaminAzioni – Sezione CineMagnolia”.
Sarà proiettato, infatti, il documentario “Schiavi di riserva”, di Michelangelo Servegnini. Dopo la proiezione, seguirà un dibattito con il regista.
Michelangelo Severgnini è un filmmaker indipendente e, da tre mesi, ha trovato il modo di connettersi con tutti i migranti attualmente in Libia, che usano i social. Grazie a questo, e con la collaborazione di Piero Messina, ha realizzato un audiodocumentario, dal titolo “Exodus”, che raccoglie decine e decine di testimonianze dirette attraverso messaggio audio registrati e inviato dall’interno delle carceri e dei ghetti libici.
«Noi sappiamo – ha dichiarato il regista – che la gente viene venduta, torturata, rapita. A chi lavora vengono estorti i pochi soldi guadagnati, oppure sono minacciati con le armi, pur di non pagarli. Dalle voci dei migranti emergerebbe anche complicità di personale delle istituzioni locali che collabora con gli organismi internazionali. Dei criminali autorizzati a gestire quei ghetti come se fossero serbatoi per schiavi da utilizzare nei lavori pesanti o, come raccontano le ultime testimonianze, come scudi umani nel conflitto tra fazioni».
L’elenco dei drammi che stanno vivendo quelle persone – ha proseguito il regista Severgnini – è infinito: abbiamo ascoltato la voce di una ragazza restata incinta dopo uno stupro che piange per tornare a casa. Noi conosciamo i nomi e i volti di questi ragazzi che sono vittime della brutalità delle gang criminali libiche come del silenzio dell’ Europa contro il sacrosanto principio dell’evacuazione e della possibilità, per queste persone, di tornare nei loro paesi d’origine, per non essere più ostaggi in bilico tra la schiavitù in Libia e il rischio di affrontare una traversata mortale verso l’Europa». (rrc)