Il Comune di Reggio Calabria, guidato dal sindaco Giuseppe Falcomatà, procede verso la concretizzazione dell’affidamento del Grande Albergo Miramare.
Con il via libera dal settore Avvocatura Civica, la Giunta comunale ha valutato ed accolto la proposta formulata dalla dirigente del Settore Sviluppo Economico, dott.ssa Loredana Pace, per la definizione del giudizio pendente di fronte al Tar e la conseguente sottoscrizione del contratto con la “Società Gestione e Servizi” che prevede, stante le clausole di salvaguardia, la concessione in affitto ed il recupero strutturale dell’importante e storico plesso ricettivo che rischia, seriamente, di cedere sotto i colpi dell’usura del tempo.
«Andiamo avanti con accortezza, con l’unico obiettivo di salvaguardare l’interesse pubblico e di proteggere un immobile di pregio per la città – ha spiegato l’assessore al Bilancio Irene Calabrò –. In attesa della definizione del giudizio di opposizione all’interdittiva che aveva colpito la società aggiudicataria, ed impossibilitati a procedere con l’avvio di una nuova gara d’appalto, abbiamo fissato delle condizioni risolutive precise a tutela dell’interesse generale. Uno su tutti: la risoluzione immediata del contatto, senza nulla a pretendere dall’affittuario per le migliorie apportate all’immobile, nel momento esatto in cui dovesse essere eventualmente confermata l’interdittiva, ovvero la misura di controllo giudiziario cui attualmente è sottoposta la Sgs».
«È nostro interesse – ha spiegato Calabrò – valorizzare il Grande Albergo Miramare e renderlo al più presto fruibile quale punto d’attrazione turistica e culturale, convinti delle forti potenzialità che il bene rappresenta in termini di sviluppo economico e sociale. Tuttavia, questo non ci distrae certo dai principi di legalità e correttezza che orientano la nostra azione amministrativa e politica».
Così, dopo che il Tar della Calabria ha sospeso l’efficacia esecutiva della determina di revoca dell’affidamento alla società, gli Uffici di Palazzo San Giorgio «hanno valutato ogni scenario possibile rispetto a ciò che avrebbe potuto rappresentare la prosecuzione del giudizio per l’Ente».
«Dunque – ha concluso l’assessore Calabrò – si è scelto di procedere, prima di ogni altra cosa, a tutela dell’interesse pubblico». (rrc)