Domani pomeriggio, a Reggio, alle 18.00, nell’Aula Magna “Ludovico Quaroni” della Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea, la presentazione del libro Gotha. Il legame indicibile tra ‘ndrangheta, massoneria e servizi deviati di Claudio Cordova.
Modera il giornalista Mario Meliadò. Intervengono Michele Albanese, de Il Quotidiano del Sud, e Antonino Monteleone de Le Iene. Conclude l’autore.
Il libro, edito da Paper First, la collana di libri del Fatto Quotidiano, è con la prefazione del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho.
Gotha affonda le proprie radici nella storia della ‘ndrangheta, svelando e analizzando i legami con la massoneria, gli ambienti eversivi e il mondo delle Istituzioni. Attraverso un percorso che nasce dagli anni ’60 e che arriva all’attualità, il volume indaga sul lato più oscuro della criminalità organizzata, con l’obiettivo di scrostare l’immagine – tuttora presente, soprattutto fuori dalla Calabria – di una ‘ndrangheta agro-pastorale, fatta di riti ancestrali e folklore.
Dalla lettura del libro emergono amicizie, relazioni e collegamenti di livello altissimo da parte di alcune tra le famiglie più potenti della ‘ndrangheta.
Un sistema di potere radicato e quindi capace non solo di sopravvivere e rafforzarsi nel tempo, ma anche in grado di rigenerarsi, di mutare, nonostante le sanguinose guerre tra clan, le uccisioni, gli arresti. Perché non sono solo gli uomini a rappresentare la forza della ‘ndrangheta, ma, soprattutto, i legami con il mondo istituzionale e i segreti da tutelare.
Attraverso una mole molto ampia di fonti (alcune delle quali inedite), il libro dimostra come non solo la ‘ndrangheta non sia da decenni una organizzazione mafiosa di serie B, soprattutto se paragonata a Cosa Nostra, ma, anzi, racconta i legami fortissimi con la mafia siciliana.
La ‘ndrangheta entra prepotentemente (anche se con la capacità di restare sotto traccia) in alcune delle storie più oscure d’Italia: dal tentato Golpe Borghese, alla strategia della tensione, passando per il rapimento di Aldo Moro, fino ad arrivare alla P2, ai traffici di rifiuti tossici e radioattivi e agli attentati contro le istituzioni negli anni ’90. Una ‘ndrangheta che si infiltra ovunque: nella politica, nell’economia, nel sociale, nella chiesa e negli ambienti para-istituzionali, come massoneria e servizi segreti deviati. (rrc)