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REGGIO – Oltre 400 studenti all’UniStraDA

17 settembre – Oltre 400 studenti provenienti da 60 paesi di tutto il mondo a studiare lingua e culturaitaliana: L’Università per gli Stranieri di Reggio sta diventando una realtà sempre più significativa per tutto il Mezzogiorno. Il Rettore, prof. Salvatore Berlingò, in vista dell’apertura del nuovo anno accademico ha presentato le novità in arrivo. «Abbiamo tre corsi di laurea già esistenti – ha detto Berlingò – ma uno è davvero importante, quello per mediatori interculturali e per la coesione sociale nell’Europa. Tale corso, proprio per la sua avanzata specificità, è stato finanziato con fondi europei, fra il Ministero dell’Interno e quello dell’Università. Sono due i corsi di laurea magistrale: uno si sviluppa attraverso la formazione di programmatori per la cooperazione internazionale e dei servizi sociali non solo nel Mediterraneo; ma vorrei ricordare anche il corso per interpreti interculturali che si realizza nel quartiere Catona, nell’area dell’ex Ciapi che speriamo venga riconvertita al più presto. Tutto ciò realizza e forma figure che possono essere utilizzate anche dalle nostre imprese, che già operano nei paesi dell’area del Mediterraneo. Ma hanno bisogno, per rendere produttiva l’attività, di personale che parli più lingue, che sia attrezzato per trattare con le culture dei paesi in cui le nostre imprese si insediano. E che sia anche capace di stimolare in modo inverso: fare in modo che imprese e aziende straniere vengano ad investire in Calabria».
Importante la sinergia con l’Università di Messina che ha permesso la nascita del quarto corso di laurea. Secondo Berlingò si tratta di una «virtuosa collaborazione. Cerchiamo un nesso, una congiunzione dell’area dello Stretto. Ed è per questo che prende vita il corso per docenti di lingua italiana a stranieri».
La “Dante Alighieri” è certamente un baluardo della multiculturalità: «Da giugno a settembre – dice il Rettore – attiriamo più di 400 giovani stranieri che vengono da 60 paesi di tutto il mondo per studiare lingua e cultura italiana. Credo che nessun tour operator calabrese possa vantare tale successo. A ciò ovviamente si aggiungono quelle degli studenti che poi nel corso dell’anno accademico risiedono stabilmente sul nostro territorio».

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Il Rettore dell’Università per gli Stranieri di Reggio, Salvatore Berlingò

Queste presenze sono in continuo incremento: proprio in questi giorni, ci sono i primi rientri e Reggio Calabria torna ad essere una vero laboratorio del Mediterraneo. Berlingò sugli sbarchi di migranti (che vedono proprio la città dello Stretto fra quelle più impegnate nell’accoglienza), dice: «Il trend incrementale di migranti sul nostro territorio dimostra come spesso essi non siano solo uomini e donne di passaggio. Le ultime analisi sociologiche ci dicono come spesso essi diventino residenti nella nostra regione. Ciò impone che queste persone vengano non soltanto accolte ed integrate, ma anche incluse e rese coese con la popolazione calabrese».
«Questo afflusso così numeroso, – afferma Berlingò – che potrebbe sembrare un fallimento per la politica nazionale o regionale, è invece un’opportunità che la Calabria non può lasciarsi scappare, anche dal punto di vista demografico. C’è uno spopolamento spaventoso dei nostri borghi. Analisi sociologiche dimostrano come sia prevista una fuga di più di 500mila di calabresi nel giro di 10 anni. La Calabria sarà spopolata se non si cambia questo trend. Ecco perché non possiamo pensare ad una semplice integrazione, ma ad una inclusione e coesione degli stranieri, che possono essere la valvola per far crescere di nuovo le risorse umane della Calabria».
Per fare accoglienza e inclusione – sottolinea il Rettore – «occorre un’opera di formazione a medio-lungo termine e questo può essere fatto da una Università che si occupa proprio di questo problema. Che non solo ospita studenti stranieri, ma prepara studenti italiani al rapporto con gli stranieri».
Sulla città il Rettore non ha dubbi: «Solo se Reggio tornerà ad essere il baricentro culturale del Mediterraneo potrà attrarre risorse e investimenti. Deve (ri)diventare cosmopolita e multietnica, come nelle epoche storiche che si sono susseguite». (rrc)