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Dire Fare Comunicare

REGGIO – Un bell’incontro sulla comunicazione pubblica e privata

Una bella serata a parlare del modo di fare comunicazione, tra pubblico e privato. L’incontro, promosso dall’Associazione Biesse (diretta da Bruna Siviglia) con altre importanti associazioni culturali del territorio reggino, ha preso a pretesto la pubblicazione del libro del giornalista Aldo Mantineo Dire Fare Comunicare (edito da Media&Books), un manuale per i comunicatori e per tutti coloro che hanno a che fare con le relazioni esterne di enti pubblici e aziende private.

La tavola rotonda che ha messo a confronto l’autore (già capocronista della redazione reggina della Gazzetta del Sud) con Francesco Chindemi, direttore di ReggioTV e Giampaolo Latella, portavoce del presidente del Consiglio regionale della Calabria Nicola Irto, moderati dal giornalista Santo Strati, è stata particolarmente brillante e ha raccolto l’attenzione del numeroso pubblico. L’intervento del sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà non si è limitato a un saluto, ma ha innescato un vivace dibattito su come è cambiata la comunicazione istituzionale con l’avvento dei social. Falcomatà ha, correttamente, messo in guardia sul rischio di marginalità della notizia, visto il continuo accavallarsi di tweet e di post che possono distogliere dalla centralità dell’evento o, peggio, sminuirne la portata a causa della parcellizzazione delle notizie. Un’osservazione che non ha colto impreparati i tre giornalisti chiamati a parlare di comunicazione: i social – è stato ribadito – sono un’utilità, uno strumento ulteriore per comunicare e hanno portato una ventata di freschezza all’informazione, il problema riguarda essenzialmente l’uso che se ne fa, come vengono utilizzati.

Giampoalo Latella, Santo Strati, Bruna Siviglia, Aldo Mantineo e FrancescoChindemi
Giampoalo Latella, Santo Strati, Bruna Siviglia, Aldo Mantineo e FrancescoChindemi

 

Dal convegno – ma soprattutto dal “non-manuale” (come lo definisce l’autore) di Mantineo emerge l’esigenza di una sempre più elevata professionalità di chi produce informazione. È necessario che il lettore, l’ascoltatore, il navigatore sappia da chi proviene l’informazione. Per questo è opportuno distinguere tra giornalisti e comunicatori: nel primo caso c’è una deontologia da rispettare che garantisce il destinatario dell’informazione, nel secondo occorre distinguere tra comunicazione come informazione e comunicazione che nasconde intenti pubblicitari.

Il libro di Aldo Mantineo non è, però, solo per addetti ai lavori: spiega i trucchi di chi gestisce un ufficio stampa e suggerisce ai giovani che vogliano intraprendere questa professione come costruirsi una reputazione che soddisfi sia il “cliente” che il destinatario del messaggio, ma offre numerosi spunti a quanti hanno necessità (enti, associazioni, aziende) di produrre comunicazione destinata ai giornali. Del resto, gli uffici stampa dialogano essenzialmente con i giornali e i giornalisti: tocca a questi ultimi intermediare l’informazione ricevuta e trasferirla ai lettori/ascoltatori/telespettatori: con il rigore della professionalità e dell’impegno che sono sempre la indovinata formula per assicurarsi il successo.

L’evento ha visto la partecipazione delle associazioni U.N.U.C.I, A.N.I.O.C, Inner Wheel, Rotaract e Nuova Solidarietà, con la presenza dei rispettivi presidenti Nicola Pavone, Ottavio Sinicropi, Katia Poletti, Domenico Tamiro e Francesco Scopelliti. (rrc)