ESCLUSIVO – La premessa, doverosa, è sempre uguale: non siamo davanti ad un sondaggio sulle intenzioni di voto, bensì ad un’analisi dei flussi elettorali in Calabria, attraverso alcuni elementi fondamentali, quali i precedenti più recenti (Europee 2024, Camera 2022, Regionali 2021), composizione delle liste, sondaggi generali sull’andamento del voto in Italia.
Un’analisi dei flussi attraverso un metodo collaudato e già ap plicato da alcuni professionisti di fiducia di Calabria.Live in diverse consultazioni elettorali in Calabria: spessoè venuta fuoriuna fotografia molto reale, in qualche caso (come le ultime due regionali e le comunali di Reggio Calabria) addirittura “chirurgica”.
Il dato che emerge da questo studio – che ripetiamo non ha valenza scientifica assoluta – è che la partita tra l’uscente Roberto Occhiuto, a capo di otto liste di centrodestra, e lo sfidante Pasquale Tridico, a capo di sei liste del cosiddetto “campo largo”, è tutt’altro che chiusa, nonostante un sostanzioso vantaggio del centro destra. D’altro canto, la campagna elettorale vera e propria comincia solo ora.
Il distacco attuale tra i due duellanti è molto diverso da quello disegnato da EMG che assegnava il 60% al presidente uscente contro il 37% dell’avversario. Quella rilevazione risentiva evidentemente dalla mancanza dello sfidante (ufficializzato solo giorno stesso del sondaggio) e dall’impossibilità di valutare le liste in campo.
Il nostro studio ci dice, con sufficiente margine di precisione, che le liste di Occhiuto sono al 53,4%, mentre quelle di Tridico si attestano al 45,6%. Chiude con lo 0,9% la lista del candidato presidente Toscano.
Il sistema elettorale calabrese non prevede il voto disgiunto, pur tuttavia una variazione percentuale si può avere dai cosiddetti “voti secchi” al candidato presidente. In altre parole, un elettore può decidere di votare solo il candidato presidente, senza esprimere una preferenza per una lista.
Nel 2021, ben 37.000 calabresi hanno votato “secco”, di cui 7.000 per Occhiuto e 30.000 per Bruni e De Magistris. Ciò comportò uno scostamento di quasi 2 punti in percentuale a sfavore di Occhiuto, di uno 0,5% a favore di Bruni, 1,5% a favore di De Magistris.
Se si dovessero registrare gli stessi numeri, il distacco tra Occhiuto e Tridico si ridurrebbe ulteriormente, con l’uscente al 51,6% e lo sfidante al 47,2% (1,04% a Toscano).
È evidente – ma non è scontato né facile – che se Tridico riuscisse a convincere parte del fronte dell’astensionismo, diciamo 30-40.000 elettori, a votarlo in maniera secca, la partita potrebbe cambiare volto, riducendo ulteriormente le distanze.
Passando all’andamento del voto dei partiti, è molto probabile una flessione piuttosto accentuata di Forza Italia che perderebbe il 3,4% rispetto alle ultime regionali, a tutto vantaggio degli alleati Fratelli d’Italia che aumenterebbero di 2,8% anche grazie all’effetto Meloni, e della Lega (+1,9%) che schiera liste molto competitive. Anche la lista del Presidente Occhiuto (+0,8% rispetto al 2021) rosicchia qualcosa alla lista ammiraglia.
Quattro liste pro Occhiuto (Azzurri, Udc, Noi Moderati e Sud/Nord) difficilmente supereranno lo sbarramento.
Nell’altro campo, si registra un discreto aumento – +1,8% – del Partito Democratico (anche per via di candidature di peso come Giuseppe Falcomatà ed Enza bruno Bossio) e dei Cinquestelle (+1,9%) con effetto traino del candidato presidente Tridico, personalità identitaria del Movimento.
In questo schieramento, tutte le liste sono al di sopra del 4% di sbarramento. (rrm)







