di UGO BIANCO – Con la legge 23 marzo 2023 n. 33 (G.U. n. 76 del 30.03.2023) il Governo italiano ha ricevuto la delega da Camera e Senato in materia di assistenza agli anziani. In vigore dallo scorso 30 marzo, la nuova disposizione ha l’obiettivo di realizzare una riforma organica delle politiche in favore della “terza età”.
È un traguardo importante per il welfare. Il Governo nell’esercizio delle delega, si pone come obiettivi la ricognizione, il riordino, la semplificazione, l’integrazione ed il coordinamento delle norme in vigore degli anziani, in materia di assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria. Sarà un vero e proprio restyling, con un progressivo potenziamento del diritto, tenuto conto anche della Missione 5 del Pnrr.
L’invecchiamento attivo, la migliore qualità della vita e il diritto a continuare a vivere ed essere curati a casa, sono queste le principali misure allo studio. Per contestualizzare la norma in esame è necessario partire dai alcuni dati demografici. La popolazione di 65 anni e più oggi è il 23,5% del totale, quella fino a 14 anni di età rappresenta il 12,9%, mentre la fascia 15-64 anni il 63,6%.
L’età media si è avvicinata al traguardo dei 46 anni. Mentre nel 2021 la quota di persone sole di 65 anni e più rappresenta la metà di chi vive da solo, nel 2041 si prevede che raggiungerà il 60%. Dalla sintesi di questa narrazione, le ipotesi più diffuse asseriscono che entro il 2050 le persone di 65 anni e più potrebbero rappresentare il 34,9% del totale. Per questa circostanza, il legislatore ha ritenuto avviare una serie di riflessioni sull’impatto delle politiche sociali nei prossimi anni. La legge delega, che diventerà operativa con la definizione di numerosi decreti attuativi, in poco meno di un anno, dovrà mettere in condizione le famiglie di affrontare con maggiore serenità il carico assistenziale e gli inevitabili costi che ne derivano.
Tra le novità si segnalano: l’introduzione di una definizione di popolazione anziana non autosufficiente; la definizione del sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente (SNAA); l’effettuazione, in una sede unica, mediante i “punti unici di accesso” (PUA), di una valutazione multidimensionale finalizzata a definire un “progetto assistenziale individualizzato” (PAI), che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana; la definizione di una specifica governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana, con il compito di coordinare gli interventi; la promozione di misure a favore dell’invecchiamento attivo e dell’inclusione sociale; la promozione di nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane e di coabitazione tra le generazioni, anche nell’ambito di case-famiglia e condomini solidali, aperti ai familiari, ai volontari e ai prestatori di servizi sanitari, sociali e sociosanitari integrativi; la promozione d’interventi per la prevenzione della fragilità delle persone anziane; l’integrazione degli istituti dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) e del servizio di assistenza domiciliare (SAD); il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice; la previsione d’interventi a favore dei caregiver familiari.
Occorre evidenziare la sperimentazione di una nuova prestazione universale, adattata a seconda dello specifico bisogno di assistenza dell’anziano. Si potrà scegliere l’erogazione a titolo di contributo economico o di un servizi alla persona. Chi beneficia dell’indennità di accompagnamento avrà la facoltà di scegliere, in modo semplice, la nuova misura. Verrà rivisto il sistema delle agevolazioni contributive e fiscali ed il miglioramento delle condizioni di vita individuali dei caregiver familiari.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sta lavorando intensamente per predisporre e attuare i provvedimenti previsti dalla legge delega, necessari per rispettare il termine stabilito del 31 gennaio 2024.
Con la consapevolezza che ardui e innumerevoli saranno gli ostacoli, ci auguriamo che la terza età possa a breve godere di maggiori benefici socioeconomici. (ub)
(Ugo Bianco è Presidente Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Calabria)