IL COLONNELLO DEI CARABINIERI SCELTO DA OCCHIUTO COME COMMISSARIO NON PUÒ ANCORA INSEDIARSI;

SANITÀ, ESPLODE IL “CASO BORTOLETTI”
L’ARMA DA TRE MESI NON DÀ IL NULLA OSTA

di SANTO STRATI – L’irritazione del Presidente Roberto Occhiuto è abbastanza evidente e, nella sede del Consiglio regionale a Reggio, prima di presentare l’importante intesa con la Procura reggina per la digitalizzazione degli atti dei processi di mafia, si sfoga con i giornalisti: «100 giorni sono un’eternità: è un assurdo quanto sta avvenendo intorno alla nomina come sub commissario alla Sanità del colonnello Maurizio Bortoletti, scelto dal Governo. Non arriva il nulla osta dall’Arma nonostante i nostri continui solleciti anche a livello centrale. Io lo sento tutti i giorni e “approfitto” dei suoi preziosi consigli, delle indicazioni che con molta generosità mi fornisce. Ma urge una soluzione immediata: ce l’ho bisogno di presenza, non per telefono e grazie solo alla sua grande sensibilità istituzionale».

Già, serve la soluzione a un “caso” abbastanza surreale: il 18 novembre scorso il Consiglio dei ministri, su indicazione del presidente Occhiuto, nomina il colonnello dei carabinieri Maurizio Bortoletti, attualmente in servizio al Comando Carabinieri di Milano, come sub commissario per controllare il piano di rientro del disavanzo finanziario della sanità calabrese. Bortoletti ha un lusinghiero precedente: chiamato a Salerno ha in pratica “risanato” il buco della sanità campana, mostrando intuito e grande capacità operativa nel mondo complesso delle fatturazioni e relativi pagamenti (e in Calabria sappiamo che vigeva la contabilità creativa orale). Bene, Bortoletti sembrava (sembra tutt’ora) l’uomo giusti al posto giusto, ma, inspiegabilmente, c’è un ormai insopportabile traccheggio sul suo distacco che non trova ragione.

Secondo quanto ci ha detto, in via riservata, un alto ufficiale dei Carabinieri «mettere in aspettativa un collega che non ricopre incarichi di comando non costa nulla all’Arma. Non costa nulla perché ricopre la posizione di un capo ufficio qualsiasi in un incarico di secondo piano. Inoltre se è stato proposto da Brunetta, quindi da un Ministro in carica, non vedo ostacoli per l’Arma a metterlo, appunto, in aspettativa». C’è qualcos’altro, dunque, che crea ostacoli al distacco dell’alto ufficiale?

C’è da dire che lo scorso 2 febbraio il Ministero dell’Economia, attraverso la Ragioneria Generale dello Stato, aveva indicato in una lettera le modalità da seguire per dare il via libera al distacco, visto che – a quanto pare – le. motivazioni ufficiali sono da rapportare a questioni di spesa, ovvero su chi dovrà sostenere il compenso dovuto (stabilito peraltro dal secondo decreto sanità Calabria)  di 140mila euro annui.. Cifra che, comunque è stata dimezzata essendo condiviso l’incarico con l’altro commissario incaricato sul fronte finanziario Ernesto Esposito. Secondo la Ragioneria dello Stato si potrebbe utilizzare l’istituto del comando (ma in questo caso secondo il Ragioniere Generale Biagio Mazzotta mancano i presupposti) oppure concedere l’aspettativa senza assegni. In quest’ultimo caso, però, va fatto notare che l’incarico di subcommissario non è da considerare a tempo pieno visto che è condiviso con l’altro subcommissario Esposito, quindi si tratterebbe di un incarico extraistituzionale che verrebbe svolto senza dismettere la divisa.

Sulla questione sono intervenuti l’ex sen. Franco BevilacquaDomenico Campana, di Cambiamo – Coraggio Italia, secondo i quali è «sempre meno comprensibile la ritardata attribuzione  dell’incarico, a sub commissario alla Sanità calabrese, del Colonnello Maurizio Bortoletti, la cui nomina, da parte del Consiglio dei Ministri,  che gli attribuiva l’incarico di  guidare il piano attuativo del  rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria è del 18 novembre del 2021. Nel frattempo – affermano – il Comando Generale dei Carabinieri ha sollevato  questioni di trattamento economico, peraltro stabilite da norme vigenti, nonché  questioni afferenti l’ “istituto del comando’’ che non riguardano l’incarico che assumerà  il Colonnello Bortoletti. La risposta del Ragioniere Generale dello Stato – hanno aggiunto Bevilacqua e Campana – al quale il Comando Generale dei Carabinieri  si è rivolto, nonostante abbia chiarito i ‘’dubbi economici’’ e quelli legati al ‘’comando’’, sembra non abbia, però, sortito alcun effetto, dal momento  che il Colonnello Bortoletti si trova  ancora a Milano e non già in Calabria al lavoro per quella salutare operazione di pulizia che attende da anni di essere compiuta nei conti della Sanità».

«Abbiamo interessato nostri  parlamentari – hanno detto Bevilacqua e Campana – affinché in Parlamento chiedano chiarimenti al Ministro della Difesa, nel mentre esprimiamo tutta la nostra solidarietà al presidente della Regione Roberto Occhiuto per la scelta che ha compiuto nell’indicare al Governo la persona del Colonnello Bortoletti come suo collaboratore per risollevare dalle macerie la disastrata situazione della sanità calabrese».

Anche i deputati pentastellati D’Ippolito e Parentela lo scorso 18 gennaio avevano chiesto al Governo di intervenire subito per garantire «l’immediato insediamento» del colonnello quale sub-commissario alla Sanità calabrese. Non andava dimenticato – secondo i due parlamentari – «che le aziende del Servizio sanitario della Calabria hanno risaputi e grossi guai di bilancio, per risolvere i quali il Consiglio dei ministri scelse proprio Bortoletti, in virtù delle sue competenze e capacità in questa materia». A un mese di distanza, nessun segnale.

E anche il commissario regionale della Lega in Calabria, l’avv. Giacomo Francesco Saccomanno, ha stigmatizzato la situazione: «Un fatto di una gravità inaudita se si pensa allo stato di degrado in cui versa la regione ed alla necessità di avere persone competenti e capaci sia per ricostruire il nebuloso passato che il difficile presente. Un danno enorme ai calabresi che il Governo deve mettere in conto, in quanto il deficit creato dai vari commissari, in oltre un decennio di disastrosa gestione straordinaria, non può passare sott’ordine e deve essere sopportato da chi lo ha causato a seguito della propria incapacità ed incompetenza. Sul punto la Lega attuerà le barricate: i danni creati dai commissari non possono essere subiti e pagati dai calabresi. E il ritardo incomprensibile nell’attuare concretamente la nomina del sub-commissario alla sanità è, veramente, un mistero che può far pensare tanto. Chi non vuole Bortoletti in Calabria? Chi ha interesse a non farlo venire? Le domande hanno una facile risposta: questa regione ha subito e subisce ruberie continue nel settore della sanità, tanto che non si riesce nemmeno a ricostruire un passato recente e non si riescono nemmeno ad approvare dei bilanci. È notorio che in alcune ASP vi sono presunti crediti pagati due-tre volte e nessuno è riuscito ad intervenire. Qualche persona di buona ed onesta volontà aveva tentato di mettere fine a questo ladrocinio, ma, stranamente, non è riuscita ad andare avanti: uno strano decesso che ancora è avvolto nel mistero. La Lega, però, non ci sta a far proseguire questo percorso di evidenti illeciti ed ha chiesto l’accesso agli atti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero della Sanità, il Ministro delle Finanze. e chiede, a gran voce, anche alta, che la Magistratura faccia celermente il suo corso. Le indagini non possono durare anni e, nel frattempo, consentire la prosecuzione di azioni gravemente lesive del rispetto della legge e dei diritti dei calabresi».

E mentre si attende la soluzione del caso, nessuno riesce a spiegare cosa c’è effettivamente dietro questo “strano” ritardo. Ma Occhiuto e i calabresi non possono più attendere. (s)