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Sapia

Sapia (Alt. C’è) scrive al ministro Speranza: Fermi teatro politico su diritto alla salute

Il deputato di Alternativa c’èFrancesco Sapia, ha scritto al ministro della Salute, Roberto Speranza, chiedendo di attivarsi per fermare il teatro politico sul diritto alla salute dei calabresi.

«Dallo scorso gennaio – si legge nella lettera – è in vigore la seconda legge Calabria sulla sanità calabrese, ad oggi inattuata. Nelle prossime ore si riunirà il Tavolo interministeriale di verifica del Piano di rientro dal disavanzo sanitario calabrese. Sarà una seduta priva di senso, perché il commissario alla Sanità regionale e i due sub-commissari che lo affiancano non hanno ancora adottato il Programma operativo di prosecuzione del Piano di rientro e non si capisce che cosa stiano aspettando in proposito. Perciò non potranno essere sbloccati i 60 milioni che per il 2021 il governo ha stanziato in favore della Calabria, finalizzati ad assumere in via straordinaria e rapida i medici, gli infermieri e gli Oss di cui ospedali e Territori hanno bisogno come il pane».

«Nella stessa legge Calabria – si legge ancora – c’è una norma molto chiara. Essa impone la decadenza dei commissari aziendali che entro 90 giorni dalla nomina non abbiano approvato i bilanci degli anni scorsi. Di conseguenza, alcuni di loro sono già decaduti e vanno avanti, a quanto pare, in virtù di una lettera del suo capo di segreteria, Ministro. Anche mio figlio, che è un bambino, sa che una lettera non può scavalcare una legge. Da ciò, si evince che il governo perde tempo, crea confusione e non vuole accertare le reali situazioni di bilancio delle aziende del Servizio sanitario calabrese. I fatti contano più delle parole. Accertare le perdite di bilancio significa anche colpire i responsabili di sprechi, disordini e conti sballati, che non possono restare impuniti. Ed è evidente che questo accertamento non possono farlo coloro che negli anni hanno prodotto buchi, disastri e problemi contabili, peraltro più volte evidenziati dalla Corte dei conti».

«Ho l’impressione – ha detto ancora – che il governo utilizzi come paravento, se non come capri espiatori, i commissari aziendali che ha nominato di recente. A costoro non si poteva né si può chiedere di approvare bilanci che non sono stati mai chiusi in quattro, cinque, sei, sette, otto anni. L’Asp di Reggio Calabria non è l’unica azienda sanitaria ad avere simili difficoltà, che sono sistemiche. E mi dica lei, Ministro, con tutti questi bilanci arretrati come si può riorganizzare e programmare i servizi. Davvero scherziamo? Il governo sa benissimo che non può pretendere ulteriori esborsi dai calabresi, i quali già pagano la loro quota salatissima di compartecipazione, ma per colpe e servizi che non hanno. Quindi l’andazzo è innegabile: tirate a campare, in attesa che passi la nottata, nella distrazione generale dell’estate».

«Urge, immediatamente – è stato evidenziato – modificare quella norma sulla decadenza dei commissari aziendali. Inoltre, tramite soggetto terzo bisogna accertare lo stato dei bilanci degli ospedali e delle aziende sanitarie della Calabria. E a riguardo i soldi ci sono. Al contrario, il persistente teatro politico non porterà alcun beneficio e, con il rischio di una nuova ondata del Covid, peggiorerà i servizi, farà aumentare l’emigrazione sanitaria e manderà il sistema in tilt». (rp)