ELEZIONI REGIONALI / TUTTI CONTRO TUTTI, MA QUALCUNO VUOL PARLARE SERIAMENTE DI PROGRAMMA?;
Elezioni regionali Calabria

Si profila una campagna elettorale latte e fiele. Denigrare sì, presentare il programma no…

di SANTO STRATI – Incredibilmente, gli “insulti” più pesanti sono volati tra gli alleati di governo (a Roma) separati in casa in Calabria: il Movimento 5 Stelle attacca Callipo e l’imprenditore vibonese replica per le rime. Parte male la campagna elettorale di queste regionali 2020, dove i calabresi sono vittime incolpevoli del disastro confusionario provocato dai piani alti politici di Roma. C’era da aspettarselo, ma forse si è ancora in tempo a riportare su toni civili il confronto (non lo scontro) tra i quattro antagonisti. La questione principale, a nostro avviso, è che risulta facile denigrare l’avversario piuttosto che confrontarsi sul programma. Attenzione, però, il programma  che i calabresi vogliono ascoltare non sta nei proclami e negli annunci indicando le aree in cui il futuro governatore pensa di intervenire: troppo facile, i temi sono noti, sanità, mobilità e trasporti, infrastrutture e soprattutto lavoro, contrastando la burocrazia, e guardando ai giovani. Troppo facile e troppo comodo annunciare che si interverrà in questi ambiti: i calabresi vogliono avere cifre, elementi concreti di valutazione, in poche parole dati. Dove e come si pensa di intervenire, indicando dove sono (o si troveranno) le risorse e quali le linee progettuali da seguire. Non in astratto, ma con specificità e dettagli minuziosi che corroborino la qualità del progetto. Il che, visto il tempo a disposizione dei candidati, sarebbe come chiedere la luna. Ma la Calabria, i calabresi hanno diritto di poter valutare, apprezzare o scartare le idee (accompagnati da numeri non astratti) per poter scegliere i loro futuri amministratori regionali. È come quando in un’assemblea di condominio, l’amministratore propone di cambiare l’ascensore: quanto costa, dove si trovano i soldi, perché andrà scelto preferibilmente il sistema Pippo anziché Pluto, quanto dureranno i lavori, quali i sacrifici (non solo finanziari) dovranno sostenere i condomini e quali vantaggi ci saranno una volta ultimati i lavori. Immaginate il responsabile dell’amministrazione condominiale che invece dice: cambieremo l’ascensore, a cose fatte vi faremo sapere, intanto votate la mia proposta. Ecco, i condomini della Calabria non ci stanno: lo tengano bene a mente i quattro candidati che puntano a Germaneto. Lo diciamo da calabresi e per i calabresi: non bastano dichiarazioni ad effetto e programmi fumosi fatti di soli buoni propositi e annunci. E qui si spiega perché questa campagna elettorale corre il rischio di inacidirsi in pochissimo tempo.

Il candidato Francesco Aiello, da giorni, invita gli antagonisti a volersi misurare in un pubblico incontro, ma non risulta che abbia avuto fortuna, almeno al momento. Probabilmente tutti aspettano gli ultimi giorni per raccogliere dopo aver seminato (?) in queste convulse settimane pre-elettorali, ma, probabilmente, sarà un fatale errore. Il confronto all’americana – possibilmente televisivo – mette in evidenza incertezze, capacità, convinzioni e assenza di idee, certo che è un rischio. Ma sarebbe opportuno affrontare di misurarsi sulle proposte, sui numeri, sui dati. Prevedibili, nel caso, colpi di tosse e attacchi di panico, ma invitiamo sin d’ora i calabresi a mettere da parte qualsiasi indulgenza. Per il loro bene e soprattuto per quello dei loro figli.

Le cronache elettorali di questi primi giorni si erano aperte con le dichiarazioni latte-miele di stima e ammirazione di Jole Santelli nei confronti di Pippo Callipo e, di contro, gli attacchi “frontali” di Carlo Tansi (Tesoro di Calabria) contro i trasformisti della politica, schierati in liste che sono l’esatto opposto delle loro provenienze politiche. È una guerra comune contro “i partiti”, a cominciare da Callipo che, annunciando che rinuncerà ad ogni emolumento, specifica che la sua squadra sarà fatta di tecnici non di esponenti politici, quasi che la parola stessa “partito” possa evocare il male assoluto. I 5Stelle indicano i dem come «dinosauri politici», salvo poi imbarcare qualche transfuga, e attaccano Callipo e Lega perché quest’ultima mostra attenzione sospetta per grembiulini e compassi, mettendo in lista la moglie del gran maestro regionale della Gran Loggia Regolare d’Italia.

E i toni si alzano con le dichiarazione (forse un po’ incaute) del deputato Paolo Parentela, responsabile 5Stelle per queste elezioni, che supponendo «un abuso di panettoni e spumanti» ha accusato Callipo di «abbandonarsi ad affermazioni di pancia comiche quanto fantasiose». Secondo Parentela, i 5Stelle non sono «affatto con Callipo, perché l’imprenditore, che ha dimostrato di intendere la politica come se fosse la sua azienda personale, non ha sbarrato la porta ai vecchi “arnesi” di palazzo e della burocrazia regionale» affermando che «Callipo ha rifiutato la candidatura con il Movimento 5 Stelle, preferendo gettarsi nelle braccia del Pd e disponendosi a ricevere i voti della dote di Oliverio, lo stesso soggetto che ha tre importanti procedimenti penali sul groppone, che l’aveva accusato di essere destrorso e addirittura di dubbia affidabilità a causa di alcune rivelazioni infondate di pentiti. Allora il nostro candidato governatore, Francesco Aiello, difese Callipo da queste accuse, sia per onestà intellettuale che per correttezza politica».

Callipo, ovviamente, non le ha mandate a dire: «Le mie parole sui 5 stelle sono state usate strumentalmente da qualche parlamentare che, in evidente affanno per l’inconsistenza della loro proposta per le Regionali, cerca di recuperare visibilità buttandola in caciara, usando per altro toni offensivi e fuori luogo. Io non ho mai detto di aver «contribuito» ad alcuna nomina di governo. Ho parlato, e lo ribadisco, di «elezione» perché ho semplicemente detto di aver votato in passato per alcuni esponenti calabresi del M5S che oggi hanno incarichi di governo e siedono all’europarlamento. Qualche “illuminato” dei 5stelle vuole anche togliermi il diritto di votare per chi voglio e di rivendicarlo pubblicamente? Capisco che presentarsi come duri e puri e poi trovarsi costretti a sostenere la candidatura di un professore che si era offerto di fare l’assessore per Mario Oliverio costringa a certe uscite ridicole, ma a tutto c’è un limite. E i calabresi lo confermeranno il 26 gennaio».

E siamo solo agli inizi. Per non farci mancare nulla, aggiungiamo il ricorso presentato dall’avv. Ugo Morelli contro i risultati della piattaforma Rousseau sui candidati regionali calabresi. Secondo quanto dice il battagliero legale cosentino – che annuncia ricorsi a 360 gradi per essere stato escluso dalla competizione sulla piattaforma pur avendo tutte le carte in regola per partecipare – sono non solo da annullare le consultazioni (private) della piattaforma Rousseau ma occorrerebbe rinviare anche le elezioni per permettere una «corretta» partecipazione dei candidati 5Stelle che pur avendone diritto sono stati esclusi dal voto dei militanti. Non sarà questa valanga di ricorsi a impensierire il gran capo politico Luigi Di Maio, né a peggiorare il clima di veleni che serpeggia in Calabria tra i pentastellati.

Mal di pancia che, ideologicamente parlando, non mancano neanche in ambito di centro-destra: alla prima uscita ufficiale di Jole Santelli, a Reggio, non si sono presentati i candidati della Lega, pur essendo nella stessa coalizione. Uno sgarbo politico mascherato dal pretesto che tocca a Matteo Salvini presentare i candidati leghisti in Calabria, ma che rivela quanto ancora dovremo aspettarci in queste tre settimane che ci separano dal voto. La consuetudine di “parenti serpenti” non verrà certamente meno, neanche questa volta…

Infine, al di delle intenzioni di voto che indicherebbero una netta differenza a favore della Santelli su Callipo, c’è comunque un elemento che sarebbe opportuno prendere in considerazione: la conta dei leghisti. Premesso che continuiamo a sostenere che leghista e calabrese è un ossimoro che non piace a gran parte della Calabria, sarà interessante contare i voti che Salvini e company riusciranno a raccogliere. La percentuale ci dirà se il disegno “colonialista” della Lega troverà mai sponda nel Mezzogiorno, a parte il solito manipolo di “coraggiosi” che corrono sempre in aiuto del vincitore, come nella migliore tradizione italiana. (s)


PS:: Il candidato Carlo Tansi, dopo aver letto l’articolo, mi invia il link del suo programma che dice si trova on line dai primi di agosto ha annunciato il 30 luglio la sua scesa in campo). Per completezza dell’informazione indico il link, così i calabresi hanno documentazione di prima mano sui programmi:

Le mie idee per la Calabria che costruiremo insieme

Ospiteremo volentieri – a soli fini informativi e non di propaganda – tutti i contributi che ci perverranno a proposito dei programmi.