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L'OPINIONE / Maria Elena Senese: Sicurezza sui luoghi di lavoro, si fa tutto per evitare gli incidenti?

Senese (Fenealuil): Sicurezza sul lavoro deve trovare spazio nell’agenda del governo

«La sicurezza sui luoghi di lavoro deve trovare un posto di primo piano nell’agenda politica nazionale». È quanto ha ribadito la segretaria generale di Fenealuil Calabria, Maria Elena Senese, sottolineando come «le sottovalutazioni degli anni passati hanno portato come conseguenza diretta l’esponenziale crescita dei casi di infortunio e o di morte nei cantieri in Calabria così come nel resto del Paese».

«Davanti a questa emergenza nazionale, tenendo nella giusta considerazione la campagna Zero morti sul lavoro che la Uil ha avviato quando nessuno sembrava accorgersi della strage silenziosa che si stava registrando nel mondo del lavoro – ha proseguito – siamo convinti che la richiesta di istituzione di una procura nazionale, avanzata dal Segretario generale Pierpaolo Bombardieri, possa essere il primo punto di una rinnova strategia di contrasto messa in atto dallo Stato».

«Accanto a questo provvedimento, poi – ha aggiunto –, sarebbe necessario pensare, in virtù delle nuove assunzioni promesse per il rafforzamento dell’Ispettorato del lavoro, pensare alla formalizzazione di una figura di ispettore dedicato al settore edile che, in questi anni, è quello che ha registrato il maggior numero di vittime».

«Sarebbe, inoltre – ha detto ancora – necessario procedere all’esclusione delle ditte che non rispettano le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro o quelle nei cui cantieri si sono registrati incidenti, nelle more che la giustizia compia i propri passi, dagli appalti pubblici».

«Un altro tassello di questa strategia di contrasto – ha spiegato – dovrebbe essere quella di mettere a sistema le risorse disponibili dell’Inali. Fondi che, purtroppo, ogni anno vengono riassorbiti dalle casse dello stato e che, invece, andrebbero reinvestite su programmi di formazione e prevenzione».

«Bisognerebbe sviluppare un sistema di consulenza alle imprese – ha suggerito – assegnando all’Inail – che possiede anche risorse dedicate a questo scopo – il compito di gestirlo in stretta correlazione con gli organismi paritetici».

«Va maggiormente finanziata e sviluppata, poi – ha detto ancora – la ricerca di qualità dellIstituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro e per farlo appare necessario indirizzare fondi specifici e incrementare il personale a ciò dedicato. Per far tutto ciò bisogna rendere effettivamente impiegabili le somme a disposizione dell’Inail, assegnando all’istituto autonomia organizzativa e gestionale».

«L obiettivo Zero morti sul lavoro non è unutopia – ha concluso –. È un dovere. È un dovere non soltanto delle imprese, è un dovere della pubblica amministrazione, degli organi di vigilanza, della legge. E’ un dovere di tutti gli organi pubblici e privati». (rcz)