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Incontro a Sersale Il gioco che non ci piace

SERSALE (CZ) – Successo per l’incontro sulla sensibilizzazione sulla ludopatia

Grande successo per Il gioco che non ci piace, l’incontro che ha fatto riflettere i presenti sulla piaga della Ludopatia che affligge silenziosamente tante famiglie, svoltosi nei giorni scorsi a Sersale, nella Chiesa Madre.

Il parroco, don Fabio Rotella, dopo aver accolto gli esperti relatori, tra cui la dott.ssa Ritrovato e le altre due consulenti del Centro Calabrese di Solidarietà, ha ceduto la parola alla prima che ha illustrato la problematica della dipendenza e in particolare il dinamismo della ludopatia, offrendo – ai silenziosi e attenti presenti – gli strumenti per percepire i primi sintomi che si presentano nelle persone che iniziano a scivolare in questo pericoloso dirupo: scontrosità; disturbi del sonno.

E ancora, irrequietezza; incapacità di gestire i soldi e i beni; perdita dell’affettività nei confronti dei familiari; sbalzi d’umore repentini; bugie; silenzio sulle cose che si fanno; viene nascosto che si gioca e quanto in termini si tempo e di soldi, viene giocato; annuncio delle sole vincite.

Toccanti e commoventi sono state le testimonianze di G e A che, a cuore aperto, senza veli e con commozione hanno raccontato il loro dramma con tutte le perdite che hanno vissuto a causa del gioco in termini economici e soprattutto affettivi e umani. Hanno descritto il baratro nel quale e dal quale grazie al Centro – e al Signore – stanno venendo fuori.

Gli occhi lucidi dei presenti hanno indicato quanto il messaggio sia giunto ai cuori, espresso anche con i calorosi applausi che hanno permesso ai presenti e a coloro che hanno offerto la loro testimonianza di arricchirsi vicendevolmente.

Una comunità presente e attenta. Le molte domande opportune e mai banali, hanno permesso di vedere il problema dai molteplici punti di vista, anche da quelli della famiglia che è chiamata ad intervenire senza paure e senza tentennamenti prima che tutto venga eroso da questa lebbra che distrugge famiglie, amicizie, dilapida i beni e porta nell’inferno della solitudine, della disperazione, del fallimento esistenziale, della miseria umana economica e spirituale.

Le dottoresse che si sono alternate hanno esposto le difficoltà economiche che investono le famiglie dei giocatori d’azzardo e come da queste se ne esce in un percorso virtuoso e sostenuto dagli esperti. Hanno rassicurato i presenti dell’esistenza della luce in fondo al tunnel.

La Comunità presilana di Sersale, ha avuto la possibilità di riflettere, conoscere, ascoltare e ringraziare il Centro Calabrese per il prezioso e silente lavoro che svolge nei confronti del malcapitato uomo «bastonato dai briganti del nostro tempo e come buoni samaritani vengono accompagnati nel Centro dove vengono avvolti con le fasce dell’affetto e viene versato sulle loro ferite l’olio della consolazione, disinfettando le ferite con il vino della speranza», così si è espresso il parroco Don Fabio Rotella, chiudendo e ringraziando tutti i convenuti.

Presenti anche vari presidenti delle Associazioni che operano sul territorio di Sersale; il sindaco, Salvatore Torchia che ha rivolto il saluto a nome di tutta la Città, congratulandosi con la Comunità parrocchiale presieduta dal parroco e con i convenuti.

La serata si è conclusa con i saluti accorati e personali dei presenti che si son sentiti nella propria casa a parlare tra amici e senza filtri, donandosi appuntamento per altre iniziative di sensibilizzazione. (rcz)