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Frontiera Americana

Si è chiusa “Frontiera Americana”, il tour di promozione delle realtà calabresi in Usa

Nei suggestivi vigneti di Cirò e Crotone, si è chiusa Frontiera Americana, il tour di promozione delle aziende agroalimentari calabresi promosso dalla Regione Calabria e attuato in collaborazione la Camera di commercio italiana in Texas e la Camera di commercio italiana per la West Coast Usa.

Il tour era iniziato lo scorso 5 luglio da Altomonte, con la presentazione, al Castello di Serragiumenta del progetto che coinvolge 50 aziende selezionate dalle Camere di Commercio italo-americane alla presenza dell’Agrichef Enzo Barbieri, Ambasciatore della Calabria Straordinaria. Oltre alla Valle dell’Esaro i territori toccati sono stati la Sibaritide ed il Pollino».

«La delegazione – specifica l’assessorato – composta da Alessia Paolicchi e Maurizio Gamberucci della Camera di Commercio italiana in Texas, Francesca Bacci, della Camera di Commercio italiana a Huston, e Letizia Miccoli, della Camera di Commercio italiana a Los Angeles, è stata accompagnata in un tour esperienziale che in quattro giorni si è affacciato sui territori, sulle aree di produzione e sulle eccellenze della nostra regione».

«Dal salotto diffuso di Fiumefreddo Bruzio sul Tirreno – prosegue la nota – alla cittadella fortificata bizantina di Cariati, affacciata con le sue otto torri sullo Jonio, nel cui porto quasi contiguo al centro storico resiste uno gli ultimi maestri d’ascia in Italia, l’unico sullo Jonio, tra i pochi rimasti tra Taranto e Bagnara Calabra, erede di una tradizione millenaria che affida alle sole mani e a questo particolare arnese, l’ascia, la costruzione di barche a vela e da diporto, anche di dimensioni notevoli».

«Un fuori programma – è scritto ancora – prima di toccare e assaporare le eccellenze prodotte nei vigneti di Cirò, terra del gaglioppo, vitigno autentico e icona di questa terra che ha dato i natali a Luigi Lilio, inventore del Calendario Gregoriano e marcatore identitario distintivo della nostra Calabria Straordinaria».

«È la parabola – conclude la nota – del racconto emozionale che abbiamo voluto affidare, in estrema sintesi, ai responsabili delle Camere di Commercio italo-statunitensi e che trasferiranno ai buyer che incontreranno, qui in Italia, a settembre, le nostre aziende».

«Studio a monte, approfondimento sui territori, valutazione attenta e confronto sulle strategie più efficaci – ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Fausto Orsomarso – in questo caso per consentire la migliore penetrazione dei prodotti delle nostra rete agroalimentare sui mercati Usa, europei e di tutto il mondo. Sono, queste, le chiavi di lettura di quello che noi stessi stiamo vivendo e condividendo come un nuovo metodo di lavoro da parte della Regione Calabria».

«Abbiamo, fin da subito – ha aggiunto Orsomarso – voluto dare un prospettiva misurata dell’export calabrese operando scelte strategiche, definite sulla base dei numeri, delle analisi dei mercati da penetrare e sulla peculiarità del nostro patrimonio di esperienze imprenditoriali dell’agroalimentare che hanno un mark-up maturo. Ed è quello che accaduto, ad esempio, con il progetto “La frontiera americana – opportunità in Texas e in Louisiana».

«Le eccellenze della #CalabriaStraordinaria nel Golden State” – ha aggiunto – la cui prima fase si è conclusa ufficialmente oggi e che ha visto protagoniste per quattro giorni intensi di tour esperienziali dal Tirreno allo Jonio, le prime 50 aziende selezionate dalle camere di commercio italiane in Usa, i territori di produzione e tutto quel patrimonio identitario distintivo, di paesaggi e marcatori, che rende la nostra terra un’esperienza unica e irripetibile e che la Cina non potrà mai copiarci».

«In aggiunta al grande entusiasmo che abbiamo registrato in questi giorni, fatto di tantissime aziende interessate a intraprendere la strada dell’internazionalizzazione – il nostro obiettivo è arrivare presto dalle attuali 50 a 200 imprese – vi è anche la bella soddisfazione di aver incontrato non solo tanta potenzialità inespressa e da sostenere, ma anche – ha aggiunto Orsomarso – aziende importanti che già esportano in tanti paesi del mondo e che potranno fare da “tutor” a quanti iniziano oggi ad affacciarsi su questa sfida che, lo ripeto, deve essere quella di triplicare l’attuale 0.5% di export per la Calabria».

«Il lavoro avviato in questa direzione – ha proseguito Orsomarso – rappresenta soltanto un pezzo del grande e innovativo impegno sulla promozione di tutti i turismi che la nostra terra può e deve comunicare al mondo in modo nuovo rispetto al mezzo secolo precedente e che, insieme a partner qualificati, contribuirà a farci recuperare i ritardi purtroppo ereditati, non solo in tema di reputazione turistica internazionale e di export, ma anche di green e digitalizzazione». (rcz)