;
Tropea

Si ferma il sogno di Tropea di diventare ‘Capitale della Cultura Italiana 2022’: è stata esclusa dalle 10 finaliste

Tropea non è tra le dieci finaliste nella selezione della città Capitale Italiana della Cultura 2022. Una scommessa, quella della città di conquistare il titolo, che è stata persa e che lascia l’amaro in bocca, ma che, sicuramente, sarà da incipit per tante altre iniziative che vedrà protagonista la Perla dello Ionio perché, come ha dichiarato il sindaco Giovanni Macrì, che ha dato la notizia, «Tropea non si ferma!».

«A vincere il bando del Mibact – ha dichiarato il primo cittadino – non è la città più bella ma quella che riesce a proporre il miglior progetto in termini di apertura culturale, d’innovazione, di trasversalità  e di  capacità di coinvolgimento. Il Gruppo di Lavoro era ben consapevole di queste esigenze ed ha operato in piena contezza dei parametri di riferimento. Le risorse a disposizione sono state enormi, relativamente al patrimonio culturale a cui attingere e alle energie umane coinvolte nel percorso di elaborazione e stesura del Dossier.  É scesa in campo l’intera Regione con la sua variegata Cultura, generosamente offerta all’iniziativa, e si sono mobilitate competenze, professionalità, idee e progettualità di grande livello. A noi  il rammarico di non essere stati accolti tra i concorrenti finali, ma anche la serenità di aver  fatto una scelta opportuna e di averla concretizzata in un documento di qualità, comunque da custodire e tradurre operativamente. Il Progetto rimane il prezioso frutto di un percorso innovativo e inconsueto, che è riuscito a far confrontare tutta la Calabria attraverso quesiti e risposte che sono serviti a far conoscere meglio le potenzialità  della  nostra bella terra». 

«Il mio sentimento di profonda gratitudine – ha aggiunto – a tutti quelli che si sono uniti nella condivisione di un’idea che certamente non sarà abbandonata, ma verrà custodita e valorizzata per dar vita ad altre importanti iniziative di collaborazione all’interno dei territori locali e dell’intera Calabria. Se non siamo risultati tra i dieci progetti da cui emergerà il vincitore, sicuramente è perché occorre crescere ancora di più attraverso una maggiore consapevolezza dei punti forti su cui far leva e dei punti fragili  su cui lavorare per ridurre ed eliminare ogni disfunzione. Grazie al Gruppo Operativo di Lavoro che, con passione e spirito di servizio, ha ideato e redatto il Documento, grazie al Comitato Tropea, al Lead Partner Comitato Promotore, all’ Ambasciatore d’Onore, al Comitato d’Onore e ai tantissimi che sono stati vicini. Non faccio volutamente i loro nomi perché ognuno è stato importante e significativo, con un’unica eccezione che, sono certo, tutti Voi comprenderete: la nostra presidente Jole Santelli che ha creduto fortemente nella candidatura di Tropea, che si è prodigata per assicurarle gli opportuni sostegni istituzionali e, soprattutto, ha amato tantissimo la città e, per lei, si sarebbe continuata a spendere». 

«Mi sarebbe piaciuto poterle dedicare la vittoria – ha proseguito Macrì – ma sono certo che una conquista l’abbiamo ottenuta, e questa sì che gliela offro col cuore: nel momento stesso in cui siamo riusciti a coagulare intorno a Tropea non solo l’impegno ma anche l’orgoglio d’appartenenza, il senso di comunità e soprattutto la capacità di sperare e sognare insieme, tutta la Calabria, noi tutti abbiamo vinto, perché abbiamo superato gli individualismi che soffocano precludendo la visione d’insieme di una terra che vale se è unita.  Non lasciamoci mortificare dall’insuccesso momentaneo e circoscritto ma utilizziamolo come sprone ad andare avanti con umiltà, coscienza dei nostri limiti, ma anche delle  nostre enormi ricchezze. Tropea non interrompe il cammino neppure per un istante, continuiamo insieme, proseguiamo  a lottare senza divisioni e distanze interne per far emergere e riconoscere il valore della Calabria e dei Calabresi».

A presentare i loro dossiers alla giuria, in audizione pubblica, saranno, infatti: Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Procida, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra mentre restano al palo, assieme a Tropea, Arezzo, Arpino, Carbonia, Castellammare di Stabia, Fano, Isernia, Modica, Molfetta, Padula, Palma di Montechiaro, Pisa, San Severo, Scicli, Trani, Venosa, Verona e Vigevano. 

«Alle dieci città finaliste – ha concluso Macrì – dico: brave, avete già raggiunto una bella gratificazione, impegnatevi al massimo in quest’ultimo tratto di strada perché ognuna di voi potrebbe essere la Città Capitale Italiana della Cultura 2022». (pa)