;

Sicurezza sul lavoro, Fillea Cgil Calabria: Scelta allarmante tagliare ore di formazione

Simone Celebre, segretario generale della Fillea Cgil Calabria, ha definito «allarmante» la scelta del Governo di tagliare le ore di formazione sulla sicurezza e sulla salute.

«I 559 morti sul lavoro – ha spiegato Celebre – registrati nei primi sette mesi del 2023 e 1090, in media tre a giorno, comprese le domeniche, Natale, Pasqua e tutte le alte festività, registrati nel 2022, sembra che non abbiano insegnato nulla», dato che il Governo Meloni ha realizzato «una bozza di provvedimento che, oltre al taglio delle ore di formazione per i settori ad alto rischio e medio rischio – ha aggiunto – permette a enti, con scarsa o nessuna esperienza, di poter gestire ed erogare la formazione. Novità che, se confermate avrebbero dell’incredibile».

«Secondo la bozza che è stata anticipata in questi giorni – ha proseguito – infatti, le ore di formazione dovrebbero essere dieci (10) per tutti i lavoratori. Quindi, oltre alle quattro ore base ci saranno altre sei ore per tutti senza differenziare tra settori a rischio basso, medio e alto».

«Oggi, invece, sono previste, oltre alle quattro ore base – ha detto ancora –, quattro ore per i settori a basso rischio, otto per quelli a rischio medio e 12 per quelli a rischio alto. Per il settore ad alto rischio il numero totale delle ore di formazione rischia di scendere, quindi, da 16 a 10 e per quelli a rischio medio da 12 a 10 mentre per quelli a rischio basso si avrebbe un aumento da otto a 10. La bozza predisposta dal ministro Calderone prevede, altresì, criteri più facili per l’accreditamento degli enti che possono erogare la formazione, non tenendo per niente conto dell’esperienza maturata sul campo. Pure incomprensibile è che, nella bozza, si ignori la necessità della formazione per conoscere e tutelarsi dai forti rischi per salute e sicurezza legati al caldo eccessivo e ai mutamenti climatici».

«E come si può, dopo la strage di Brandizzo – ha continuato – prevedere che il modulo specifico “Cantiere”,pensato per il dirigente o il datore di lavoro nei cantieri temporanei e mobili, riguardi solo l’impresa affidataria e non l’impresa che effettivamente opera in quei cantieri? Non si è ancora capito, o si va finta di non capire, che è proprio nella catena dei subappalti che si annida il rischio maggiore di incidenti sul lavoro».

«La bozza “Calderone”, per noi della Fillea – è stato sottolineato dal segretario – è un vero attacco alla già debole sicurezza sui luoghi di lavoro. Invece di pensare al potenziamento della formazione dei lavoratori in tema di sicurezza, all’istituzione della “patente a punti” per le imprese che rispettano le norme sulla sicurezza o all’ “omicidio colposo” per le morti nei cantieri, il governo Meloni e il suo ministro al Lavoro Calderone pensa alla riduzione delle ore da dedicare alla formazione e come allargare il perimetro degli enti di formazione senza tenere conto della loro reale esperienza».

«La causa degli incidenti sul lavoro – ha continuato – è anche frutto di una giustizia penale che in tema di sicurezza sul lavoro non fa più paura a nessuno, perché quei processi per omicidio colposo o lesioni personali colpose finiscono con la prescrizione».

«Come Fillea Cgil Calabria – ha ribadito – intendiamo richiamare l’attenzione degli organi preposti anche sulla delicata questione dell’orario di lavoro e del continuo e illegale ricorso allo straordinario, anche questo è sicurezza. Temi sui quali come Fillea abbiamo già fatto numerose denunce e segnalazioni agli organi abilitati. Il contratto nazionale prevede al massimo otto ore più due di straordinario al giorno con un riposo di almeno 12 ore e un massimale annuale di ore di straordinario fissato a 250 ore. Ci sono lavoratori che ci parlano di 200 ore lavorate al mese. Per aggirare le norme e pagare meno tasse, le aziende inseriscono in busta paga strane voci come trasferta Italia o vari extra che permettono loro di non assumere altro personale, risparmiando ulteriormente sul costo del lavoro».

«Ma in questo modo i lavoratori sono spremuti al massimo su cantieri pericolosi. Ed anche per questi motivi e non solo, in questi giorni, siamo impegnati nell’organizzazione in tutti i luoghi di lavoro assemblee in vista della manifestazione nazionale “La via Maestra” del prossimo  7 ottobre a Roma, in piazza San Giovanni, per il lavoro sicuro – ha concluso – per una sanità uguale per tutti, per un paese che non sia divisibile in tanti piccoli Stati, per l’introduzione del salario minimo orario e per difendere la Costituzione dagli attacchi che mirano a indebolirne la struttura sui principi cardine, quali l’uguaglianza e parità di diritti tra cittadini». (rcz)