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Soprintendenza a Crotone, il Tar dichiara inammissibile il ricorso di Catanzaro

Il ricorso amministrativo presentato dal Comune di Catanzaro per annullare il decreto con il quale il Mibact ha istituito la nuova Soprintendenza Catanzaro-Crotone con sede nella città pitagorica, è stato dichiarato ‘inammissibile’ dal Tar.

In contestazione c’era il decreto ministeriale del 28 gennaio 2020 che, nell’individuare gli Uffici dirigenziali di livello non generale dell’Amministrazione periferica del Ministero, indicò in Crotone la sede della neo istituita Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, nonché il Decreto del presidente del Consiglio del 2 dicembre 2019, nella parte in cui non prevede che almeno una delle Soprintendenze regionali abbia sede nel Capoluogo di regione.

Premettendo che il decreto impugnato ha previsto anche Soprintendenze interprovinciali, per il Tar «rispetto a tale assetto, il Comune lamenta un pregiudizio per l’intera comunità calabrese, che avrebbe eventualmente potuto lamentare la Regione Calabria».

Il Comune di Catanzaro, infatti, «in quanto Ente esponenziale del territorio comunale di riferimento, ancorché riferibile al capoluogo di Regione, non è legittimato a far valere in giudizio interessi imputabili all’intero ambito regionale, la cui tutela è affidata alla Regione e, dunque, ad un altro soggetto costituzionalmente distinto che, solo, potrebbe rivendicare la pretesa irrazionalità delle scelte effettuate con il Decreto impugnato».

Per i giudici, dunque, non può essere ricavata una legittimazione del Comune «in forza del precedente D.m. del 1985, con il quale, secondo la tesi del ricorrente, sarebbe stata ‘istituita la sede per la Soprintendenza per i beni A.a.a.s. di Catanzaro».

Tale atto, infatti, «si era limitato a istituire un semplice Ufficio distaccato della Soprintendenza di Cosenza. Sicché, il Comune di Catanzaro, anche nel precedente assetto, pur essendo capoluogo di Regione, non era stato individuato quale sede di una Soprintendenza propria. La struttura organizzativa che risulta, invero, necessariamente collegata al capoluogo di Regione è, infatti, il solo Segretariato regionale del Ministero per i beni e le Attività Culturali e per il turismo per la Calabria».

Soddisfatta l’assessore alla Cultura del Comune di Crotone, Rachele Via, che ha definito la sentenza del Tar «un primo importante risultato, rispetto alla definizione di un percorso che continuiamo a sostenere con serenità».

«Non abbiamo mai inteso – ha detto – affrontare il ricorso presentato dal Comune di Catanzaro come una crociata campanilistica, ma ci siamo basati esclusivamente su due principi: la storia millenaria della nostra città e la logistica che la città è pronta ad offrire per ospitare la sede della Soprintendenza».

«Questo – ha concluso – è un primo risultato importante per la città, ma che in prospettiva si rifletterà positivamente su tutta la nostra Regione, perché la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico, storico, archeologico e paesaggistico di Crotone è una risorsa per l’intera Calabria». (rrm)