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Spirlì al Governo: valuti le proposte che abbiamo avanzato ma che sono rimaste inascoltate

Il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, è intervenuto, di nuovo, contro il Governo: «a questo punto, se la Calabria dovesse rimanere zona rossa, la responsabilità sarebbe solo del Governo, incapace di dare una guida alla sanità regionale».

Le ultime vicende della sanità calabrese, infatti, ha visto le mancate nomine di Narciso Mostarda, e di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, come commissari della sanità calabrese.

La Presidenza della Regione, infatti, ha spiegato che dopo la telefonata del 25 novembre tra Spirlì e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, «è calato il silenzio, nonostante, per il bene dei calabresi, dalla Giunta regionale fosse arrivato un parere favorevole».

« «Il Governo – ha detto Spirlì – non è riuscito a dare una amministrazione alla Sanità calabrese e ha pure rifiutato la nostra disponibilità ad affiancarlo nella gestione del comparto. Così, la poltrona di commissario ad acta è ancora vuota, e i cittadini, nel caso in cui la zona rossa dovesse essere prorogata, si ritroverebbero a pagare per colpe altrui».

«Tutto quello che i Calabresi avrebbero dovuto fare in queste settimane – ha aggiunto – è stato fatto. Hanno rispettato il distanziamento, usato tutti i dispositivi di protezione individuale richiesti e abbassato le saracinesche delle loro attività commerciali, rischiando il tracollo. Quanto alla favola degli ospedali sull’orlo del collasso, si è smentita da sola, in quanto – a parte qualche periodo di maggiore afflusso, come accade dalle Alpi fino a Lampedusa e Pantelleria – negli altri giorni la disponibilità di posti in terapia intensiva e sub-intensiva e di letti ordinari c’è sempre stata».

«Lo spauracchio della morte alle porte degli ospedali, quindi – ha detto ancora – è stato solo un espediente per rappresentare la Calabria come uno Stato del quarto mondo in cui inviare medici missionari o salvatori muniti di super poteri».

«Resta l’amarezza, accompagnata dalla consapevolezza che, in terra di Calabria – ha concluso il presidente – i grandi geni nascono e, per quanto riguarda molti, restano. Mi auguro solo che il Governo, adesso, rifletta seriamente sulle proposte che abbiamo avanzato più volte ma che, purtroppo, non sono mai state ascoltate o prese in considerazione». (rrm)