Questa sera, alle 21, su Rti Calabria e in streaming sul sito dell’emittente, va in onda Terra mia – Non è un paese per santi di Ambrogio Crespi, i, docufilm che narra di ‘ndrangheta, camorra, di omicidi, di guerre, di scuole, di droga, di emigrazione, di lavoro che non c’è. Uno spaccato di vita dei paesi dell’Aspromonte dove, secondo la cultura popolare e contadina, s’impone la doverosità della vendetta proporzionata all’offesa subita.
La corruzione, in Italia, è sempre stato scenario di notizie quotidiane. Oggi, con la pandemia Covid19 e la crisi economica che il nostro paese sta attraversando, la criminalità organizzata trova terreno fertile su cui ampliare la propria rete malavitosa.
Secondo l’ultima indagine condotta da Libera – contro le mafie, l’associazione di Don Ciotti, negli ultimi anni oltre il 13% degli episodi corruttivi ha riguardato la sanità. Ma non solo, dopo quasi un anno di traversie e senza certezze per il futuro, sono 15mila i ristoranti che rischiano infiltrazioni criminali. Anche l’Eurispes ha da poco presentato un rapporto dove emerge che Crotone, Vibo e Napoli sono le città più esposte con il più alto indice di permeabilità alla criminalità organizzata.
Con la partecipazione di Gaetano Saffioti, noto testimone di Giustizia in Calabria, Don Luigi Merola, fondatore de ’A voce d’e Creature, Benedetto Zoccola, testimone di Giustizia in Campania, Luciana Careri, fidanzata del Carabiniere Carmine Tripodi ucciso a San Luca, Mimma Cacciatore, preside coraggio di San Luca, Michele Inserra, giornalista d’inchiesta, Klaus Davi, massmediologo, Cosimo Sframeli, Tenente dei Carabinieri, Terra Mia vuole dare luce a chi ha avuto il coraggio di denunciare la corruzione, la mafia, l’ndrangheta, la camorra.
A chi riconosce nella propria terra un futuro di vita e non un futuro di morte. Un film che da una visione di speranza e luce. (rrm)