Agricoltura senza aiuti anti-covid: a rischio le raccolte di olive e agrumi

Continua a mancare il sostegno nazionale e regionale al comparto olivicolo e agrumicolo, uno dei più importanti per l’economia calabrese. E questo nel momento in cui ci si appresta ad affrontare il periodo di raccolta di olive e agrumi con tutte le difficoltà operative determinate dalle giuste limitazioni imposte per evitare la diffusione del coronavirus .

Questa situazione si va a sommare al difficile momento economico covid-dipendente ed alle annose distorsioni di mercato. «Quest’ultime  – ha dichiarato Innocenza Giannuzzi presidente di Agrì Coop – determinano la presenza nel canale distributivo di produzioni importate a basso costo, con caratteristiche organolettiche mediocri e con assenza dei disciplinari di produzione. Ad oggi, purtroppo, sia il governo centrale che quello regionale non si sono mossi in maniera tangibile per sostenere questi comparti, che evidentemente non meritano la loro considerazione, anche se generatori di PIL e di posti di lavoro».

Secondo la Giannuzzi «Anche durante il lockdown si sono mantenuti i normali livelli occupazionali accusando comunque perdite economiche importanti. Basti pensare ad esempio alla frenata quasi totale delle richieste del settore horeca ( hotel, ristoranti e catering ), etc. Infine e riassumendo, senza alcun sostegno concreto e nell’indifferenza della politica, ci apprestiamo armati di tanta forza di volontà e tenacia a proporre le nostre meravigliose produzioni ad un mercato globale difficile e non sempre corretto». (rrm)

Parentela (M5S): 10 milioni dal Governo per le arance della Calabria

«È stato approvato in Conferenza Stato-Regioni il decreto per il Fondo nazionale agrumicolo. Con una dotazione di 8 milioni, da incrementare, il governo sostiene gli investimenti per il rinnovo varietale». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Paolo Parentela, capogruppo della commissione Agricoltura, che prosegue: «Con 2 milioni a parte, su nostro impulso, recepito dal governo, verrà promosso il consumo di agrumi con campagne di comunicazione istituzionale mirate a valorizzare le produzioni di eccellenza Dop e Igp. Rammento, peraltro, la recente intesa con la Cina per la spedizione aerea delle nostre arance».

«A favore del comparto agrumicolo meridionale, poi, c’è una risoluzione che ho firmato con diversi colleghi del Movimento 5stelle, volta a ottenere importanti interventi governativi; a partire dalle previste misure di salvaguardia del mercato nazionale, che risente dall’aumento di importazioni dal Marocco».

«Con questo atto in commissione Agricoltura – continua il deputato – vogliamo, poi, che l’esecutivo rafforzi il sistema dei controlli sui prodotti provenienti dai mercati esteri e che valorizzi i nostri prodotti agrumicoli; ad esempio con incentivi alla stipula di convenzioni tra aziende, enti, scuole ed ospedali finalizzate a rifornire di arance e di spremute i distributori automatici. Infine abbiamo chiesto l’impegno del governo per lo sviluppo di una certificazione della provenienza italiana degli agrumi». 

«Si tratta di un’azione politica ad ampio raggio. Ricordo, infatti, che la Calabria – conclude Parentela – detiene circa un quarto della produzione italiana e ha il 24% dell’intera superficie agrumicola del Paese. Di qualità straordinaria, nella regione vengono prodotti le clementine, circa il 63% del totale nazionale, e il bergamotto, la cui polpa è impiegata per sciroppi, canditi, preparati farmaceutici e la colorazione di tessuti. Dalla buccia del frutto, invece, si estrae l’essenza base dei profumi pregiati, esportata in tutto il mondo». (rp)