Completamente falso, praticamente vero
di Aldo Mantineo

Si fa presto a dire fake news. La tentazione che prende molti – anche sulla scia di “autorevoli” testimonial di caratura internazionale come Donald Trump – di appiccicare l’etichetta di fake news a tutto ciò che non ci sta bene e che non coincida con il nostro pensiero è davvero straordinaria. Ma occorre procedere con grande cautela, tenere ben separato un errore (sempre possibile) e come tale rimediabile a patto di riconoscerlo, dalla volontà di distorcere la realtà, manipolare immagini, mischiare “pezzi” di verità a scenari verosimili, decontestualizzare racconti.  E mai come in questi tempi di smarrimento generale, nel quale abbondano virologi, immunologi e tuttologi, c’è invece necessità di informazioni verificate e accurate, c’è necessità di notizie non urlate e di contenuti scientificamente validati per fare fronte alla marea montante del pressapochismo, del clamoroso ad ogni costo, della disinformazione che trova preziosi (e pericolosissimi) alleati nel negazionismo e  nel complottismo.

Insomma, cercare di non finire nella trappola delle fake news, non è solamente questione di (buona) informazione, il che già non sarebbe cosa da poco. È questione di salute. Quanto le fake news abbiano pesato, e continuino a farlo ancora oggi, sulla gestione della pandemia è davvero sotto gli occhi di tutti. In piena estate, mentre l’emergenza tornava a conquistare in maniera sempre più prepotente spazio e visibilità sui media, a ricordare – numeri alla mano – di cosa si stesse parlando ci aveva pensato uno studio internazionale coordinato da esperti presso la University of New South Wales in Australia e pubblicato sull’American Journal of Tropical Medicine and Hygiene secondo il quale sono state almeno tre – da gennaio ad aprile scorso – le ondate infodemiche a colpi di affermazioni false o non verificate, frasi discriminatorie e complottismo. Nel mirino, forse più di altri Paesi,  proprio l’Italia.

Completamente falso, praticamente vero di Aldo Mantineo, giornalista che per oltre trent’anni col suo lavoro quotidiano ha dato voce ai territori,  analizza il racconto dell’emergenza coronavirus fatto dal sistema dei media, non solo di quelli mainstream, e dalla composita galassia dei social e indica la strada per evitare e tenere lontana la disinformazione, soprattutto online. È un “viaggio” nella pandemia fatto anche guardando ad alcuni “casi” specifici diventati paradigmatici per una lettura più generale della vicenda. (dc)

COMPLETAMENTE FALSO, PRATICAMENTE VERO
di Aldo Mantineo
Edizioni Media&Books, ISBN 9788889991619

 

REGGIO – Aldo Mantineo presenta il suo libro Dire Fare Comunicare

Si parla di comunicazione, pubblica e privata, oggi a Reggio alle 17.30 nella Sala Perri di Palazzo Alvaro. L’incontro su “la comunicazione tra pubblico e privato nel tempo dei social” promosso dall’Associazione culturale Biesse per il bene sociale, prende spunto dalla pubblicazione del libro del giornalista Aldo Mantineo “Dire Fare Comunicare”, edito da Media&Books, che sarà presentato in anteprima nel corso della stessa serata.

DireFareComunicare di Aldo Mantineo

Un tema quanto mai attuale e che riguarda il vivere quotidiano, attraverso l’intermediazione degli operatori dell’informazione. Qual è il ruolo degli “addetti stampa” nel pubblico e nel privato? Cosa impone la deontologia professionale e cosa si aspettano i cittadini lettori-telespettatori-navigatori? Un dibattito che si preannuncia vivace e interessante e non soltanto per addetti ai lavori. Il libro di Mantineo è una preziosa guida all’informazione prodotta dagli uffici stampa e mediata dai giornalisti di quotidiani, tv e web e, allo stesso tempo, illustra ai giovani che vogliono diventare comunicatori o operatori dell’informazione quali sono i trucchi del “mestiere”. Nel libro figurano tutte le leggi che regolano il lavoro degli uffici stampa. Il volume è impreziosito dalle testimonianze di cinque importanti e famosi giornalisti e “comunicatori”: Federico Fabretti di Comin & Partners, Lorenzo Falciai, capo ufficio stampa dell’ANAS, Toi Bianca del’ISIN, Angelo Fallico dell’ERG e Giuseppe Speranza, addetto stampa del Genoa Calcio.

Conversano sul tema con l’autore del libro il direttore di ReggioTv Francesco Chindemi e il portavoce del Presidente del Consiglio regionale della Calabria Giampaolo Latella. Introduce e modera il giornalista Santo Strati, direttore del nostro quotidiano.

Prevista la partecipazione del sindaco metropolitano di Reggio Giuseppe Falcomatà e del delegato alla cultura Filippo Quartuccio. L’evento è organizzato da Biesse con la collaborazione di numerose associazioni culturali che operano sul territorio e che porteranno il saluto attraverso il loro dirigenti: la dott.ssa Bruna Siviglia, presidente Associazione Culturale Biesse, l’ing. Nicola Pavone, presidente U.N.U.C.I. sezione di Reggio Calabria, il cav. Ottavio Sinicropi, presidente della delegazione di Reggio dell’A.N.I.O.C. (Associazione nazionale insigniti onorificenze cavalleresche), la prof.ssa Katia Poletti, presidente Inner Wheel Reggio Calabria, il dott. Domenico Tamiro, presidente Rotaract Reggio Calabria e il dott. Francesco Scopelliti, Presidente dell’associazione Nuova Solidarietà. (rrc)