La via maestra dell’Anpi

di FILIPPO VELTRI – Il 7 ottobre a Roma si terrà una manifestazione nazionale in difesa e per la piena attuazione della Costituzione. A promuoverla, l’Associazionismo democratico, la Cgil, l’Anpi.

«(…) La Costituzione antifascista – scrive l’ANPI – nata dalla Resistenza – nel riconoscere il lavoro come elemento fondativo, la sovranità del popolo, la responsabilità delle istituzioni pubbliche di garantire l’uguaglianza sostanziale delle persone, i diritti delle donne, il dovere della solidarietà, la centralità della tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali – ha delineato un assetto istituzionale che, attraverso la centralità del Parlamento, fosse il più idoneo ad assicurare questi principi costitutivi e a realizzare un rapporto tra cittadini/e e istituzioni che non si esaurisce nel solo esercizio periodico del voto ma si sviluppa quotidianamente nella dialettica democratica e nella costante partecipazione collettiva della rappresentanza in tutte le sue declinazioni politiche, sociali e civili».
«Per contrastare la deriva in corso e riaffermare la necessità di un modello sociale e di sviluppo che riparta dall’attuazione della Costituzione, non dal suo stravolgimento, ci impegniamo in un percorso di confronto, iniziativa e mobilitazione comune che – a partire dai territori e nel pieno rispetto delle prerogative di ciascuno – rimetta al centro la necessità di garantire a tutte le persone e in tutto il Paese i diritti fondamentali e di salvaguardare la centralità del Parlamento contro ogni deriva di natura plebiscitaria fondata sull’uomo o sulla donna soli al comando».
«Per queste ragioni ben precise dunque, illustrate e rese note ben prima della follia agostana che ci lasciamo alle spalle, e a sostegno dell’ insieme delle proposte indicate l’Anpi si è impegnata a realizzare tra un mese quella grande manifestazione nazionale a Roma. I temi sono il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nazione etc. etc.».
«Ce n’è davvero bisogno dopo quanto è avvenuto e sta avvenendo in tutto questo marasma estivo, per ultimo con i velati attacchi e i non tanto velati distinguo del mondo del centrodestra governativo e giornalistico alle parole chiare e nette pronunciate dal presidente Mattarella (dio ce lo conservi sempre con questa lucidità e determinazione) al meeting di Comunione e Liberazione una settimana fa sui principi invalicabili della nostra Carta Costituzionale. In riferimento non tanto velato a quel libro del generale ma soprattutto agli incredibili sostegni che gli sono arrivati dal mondo del centrodestra. Meno male che Mattarella c’è!». (fv)

Studenti in visita al campo di Ferramonti grazie all’Anpi

Un viaggio d’istruzione in quel Ferramonti di Tarsia che fu il campo di concentramento calabrese nel corso della Seconda Guerra Mondiale. È il premio vinto dagli studenti trionfatori di “25 Aprile. Una data che è parte essenziale della nostra storia: è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non è mai finita (Enzo Biagi)”, concorso indetto dalla Sezione Anpi “Ruggero Condò” in sinergia con la Città metropolitana, il Comune di Reggio Calabria e l’associazione culturale Rhegion.

L’evento dal grande valore culturale, perché anche in chiave calabrese si ricorderà la storia di quel periodo nefasto, e valoriale e si parlerà di arte, perché si ribadiranno i valori di fratellanza, giustizia, democrazia e libertà incarnati dall’antifascismo, si terrà sabato 27 maggio.

Una volta arrivati nel cosentino a bordo di un pullman granturismo, ci sarà una visita al campo e un breve seminario “I campi del Duce”, con la partecipazione di Rocco Lentini (presidente dell’Istituto Ugo Arcuri per la Storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea), Mario Vallone (coordinatore regionale dell’Anpi), Teresina Ciliberti (responsabile della Fondazione che gestisce il campo), Roberto Ameruso (sindaco di Tarsia), Marcantonio Malara (presidente della Commissione Cultura del Comune di Reggio Calabria), Diego Cilio (“Ruggero Condó”) e Filippo Sorgonà (giornalista e presidente della Commissione esaminatrice del concorso).

A seguire, nella vicina Cerisano, avverrà l’omaggio alla tomba monumentale dedicata a Michel Fingesten, ebreo “ospite” del campo di concentramento di Ferramonti, considerato da tutti i critici d’arte il più grande artista degli ex-libris della storia ed il più rilevante incisore del 1900. E, nella sala del consiglio comunale di Cerisano, alla presenza di Lucio di Gioia (sindaco di Cerisano) diversi esperti coordinati da Francesco Mannarino (giornalista), tra cui Alessandra Carelli (docente di Storia dell’Arte), terranno una breve lezione sullo stesso Fingesten. (rrc)

LAUREANA (RC) – Anpi e Movimento Terra e libertà contro gli scempi causati dal fotovoltaico

«Nel fosco avvio del secolo presente le certezze della civiltà industriale si sono sgretolate: è sempre più palese infatti che i costi del sistema, per i 4/5 dell’umanità, stiano pesando molto più dei benefici. Sotto i colpi dell’avvelenamento dell’ambiente, della disgregazione degli ecosistemi, dell’esaurimento delle risorse, dello sradicamento e dell’impoverimento crescente di individui e gruppi sociali la vita delle persone si è trasformata in un’avventura pericolosa; eppure le più agghiaccianti espressioni del linguaggio degli affari continuano a carambolare nei mezzi di comunicazione di massa e a scorrere impetuose nelle litanie dei politicanti di ogni risma: alle nostre orecchie perviene la musica quotidiana intonata da locuzioni come Volano di sviluppo, Valore aggiunto, Attrattivo per gli investimenti, Opera strategica. Gli stessi ingredienti che hanno provocato gli attuali problemi planetari vengono proposti in salse nuove ma indigeste come le vecchie, e in particolare il massacro del territorio (con il collaudato ciclo intervento dannoso/successivo intervento per fronteggiare il danno) è diventato il motore drogato della crescita economica. Questo circolo infernale va spezzato, e il futuro di ciascun posto della Terra sarà garantito dall’armonia tra gli umani e il loro ambiente d’insediamento, dal recupero della bellezza che le generazioni precedenti, quelle non ancora infettate dal delirio di onnipotenza, avevano saputo cogliere e integrare con le loro opere veramente grandi (muri a secco, sistemazioni idrauliche, sentieri, impianto di vegetali, case rurali, etc…)».

Questo l’attacco espresso in una nota congiunta da Movimento Terra e libertà Calabria e Anpi Laureana – Galatro – Serrata contro il fotovoltaico nei terreni agricoli.

«Invece – continuano – per tornare al disperato dolor che il cor ci preme, le centrali eoliche stragiste e i pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli sono un volano di sottosviluppo e un valore sottratto a comprensori non più in grado, dopo l’avvento di simili tragedie, di supportare un’economia al servizio dell’uomo. La macelleria da fonte rinnovabile deturpa il paesaggio, smonta equilibri ecosistemici e collettori ecologici, riduce in tutte le aree in cui si abbatte le capacità di assorbimento della co2 e rafforza l’esercito degli uomini schiavi dell’economia. Alla politica regionale noi chiediamo di cessare le ostilità nei confronti del suolo, del territorio, del paesaggio e di conseguenza del futuro dei calabresi, ascoltando anche altre voci, più autorevoli della nostra, che si stanno levando da schieramenti ideali tra loro molto diversi, accomunate però dalla sensatezza nel merito della questione che, a proposito dell’eolico nei boschi delle Serre, dovrebbe essere ormai definitivamente impostata dall’articolato e ferratissimo diniego ministeriale al progetto “Primus”».

E ancora: «Recentemente Alice Rohrwacher, grande regista cinematografica italiana legata alla nostra regione, ha dichiarato che … non si può vedere nella terra e nell’ecosistema una cava da cui estrarre denaro. Fino a che non si sviluppa una coscienza della complessità degli ecosistemi, fino a che la progettualità di un territorio non viene condivisa con chi lo abita, si farà sempre il bene di pochi e il male di molti. Adesso ad esempio si specula anche sulle energie rinnovabili, che dovrebbero essere una cosa bella per tutti, ma si sono trasformate in un sinistro campo di battaglia per branchi di speculatori e imprenditori perché adesso i soldi sono lì … Non si aiutano i piccoli a rendersi autonomi dal punto di vista energetico, ma si finanziano i grandi magnati per distruggere un territorio riempendo ettari di terra fertile di centinaia di pannelli solari o mega-impianti eolici che forse neanche entreranno mai in funzione. Mi si spezza il cuore. Purtroppo, parole come “resilienza” e “green economy” vengono usate in maniera del tutto utilitaristica. Il fine ultimo è sempre il guadagno di pochi e l’impoverimento di tanti (da “Alice Rohrwacher. Un cinema irresponsabile”, intervista di Nicola Villa, Altreconomia, numero 258 dell’aprile 2023)».

«E proprio ieri in Calabria Vittorio Sgarbi, critico d’arte e uomo politico – conclude la nota – ha sferrato un altro attacco allo scempio dei luoghi provocato dalla corsa all’energia cosiddetta pulita: Nella conservazione dei luoghi, nelle loro tradizioni, nella memoria c’è un futuro importante e occorre salvare la Calabria, anche se ormai è molto difficile, dalle pale eoliche e dalla mafia che continuano a distruggere il paesaggio … tutti quelli che promuovono, comprando la terra dei contadini, le pale eoliche in realtà non amano la Calabria e la vogliono distruggere, sono veri e propri mafiosi e non ho paura di quello che dico. Siccome si combatte tanto la mafia esorto Gratteri a muoversi nella direzione delle inchieste sull’eolico in Calabria che distrugge il paesaggio di uno dei luoghi più belli del mondo». (rrc)

REGGIO – L’evento “Primo Maggio, Festa dei Lavoratori; ieri e oggi”

È per le 18.30 la diretta streaming organizzata dall’Anpi di Reggio Calabria, dal titolo Primo Maggio, Festa dei lavoratori: ieri e oggi, a cui hanno risposto le principali sigle sindacali della città e le Associazioni Immezcla e Quellochenonho.

Intervengono Gregorio Pititto (Cgil), Rosy Perrone (Cisl), Aurelio Monte (Usb), Aldo Libri (Uil), Paola Suraci (Immezcla), Francesco Alì (Quellochenonho) e Diego Cilio (Anpi). Introducono Antonio Malara e la giornalista Anna Foti, che coordinerà i lavori. (rrc)

 

POLISTENA – Una fondazione a ricordo del sen. Girolamo Tripodi

21 ottobre – Una fondazione a ricordo del sen. Girolamo Tripodi: così oggi pomeriggio Polistena ricorda il “suo” indimenticabile sindaco, con un convegno alle 16.30 che vedrà le testimonianze di giornalisti, amici e compagni di lotta. “Mommo” Tripodi ha lasciato un segno indelebile non solo a Polistena e nella Piana, ma in tutta la Calabria per il suo impegno costante a favore della popolazione meridionale. È stato un grande politico, con una visione realistica del Mezzogiorno, dei suoi malanni e delle cure necessarie. Ha saputo interpretare con grande senso civico l’impegno politico sia a livello locale che nell’aula del Senato, conquistandosi il rispetto e la stima anche degli avversari politici. La Calabria non deve e non può dimenticarlo e la nascita della fondazione rappresenta il primo passo verso iniziative che facciano conoscere ai giovani e a quanti non l’hanno mai incontrato, il senso della sua lotta politica sempre a difesa dei più deboli, dei contadini e delle popolazioni dimenticate dallo Stato centrale. La Calabria gli è debitrice e la sua figura dovrebbe essere presa a modello dalle nuove generazioni che aspirano a fare politica.
Quello di oggi, perciò, non sarà un convegno meramente celebrativo, tra mestizia e ricordi, ma un punto di partenza per ricostruire e rilanciare l’avvenire politico della regione. Modera l’incontro Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa (FNSI) e intervengono il giornalista e regista Paolo Bolano, già caporedattore Tg2 Rai, il giornalista e scrittore Marcello Villari, già inviato del TG5, Francesco Cosentino, già sindaco di Vibo Valentia, l’ing. Alberto Ziparo, docente dell’Università di Firenze, il sen. Luigi Marino. Porteranno la loro testimonianza Marcello Borgese, don Pino Demasi, Giovanni Mileto, Patrizia Napoli, Silvana Nasso, Antonio Rodiò e Giuseppe Sorace. Le conclusioni sono affidate a Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI. Saranno anche proiettati stralci dell’intervista a Girolamo Tripodi realizzata nel 2005 da Maurizio Marzolla. Introduce con i saluti il sindaco di Polistena, Michelangelo Tripodi, figlio del compianto senatore.  (rrc)