Flai Cgil: Nell’Arsac altre le urgenze, non nomina commissario

La Flai Cgil ha evidenziato, tramite una nota, come «pensavamo la Regione avesse altre priorità che non quelle di nominare un commissario» dell’Arsac.

«Per un ente come l’Arsac, responsabile in parte dell’ammodernamento e dello sviluppo dell’agricoltura calabrese, mediante azioni di divulgazione, sperimentazione e trasferimento di processi innovativi al sistema produttivo agricolo, agroalimentare e agroindustriale», ha evidenziato il sindacato, sottolineando come «la nostra sorpresa non è legata al nome, in quanto da organizzazione sindacale seria, siamo abituati a valutare l’operato e non i nominativi, ma riteniamo quantomeno non lineare ritornare al passato, abbandonando l’idea di un bando pubblico per l’eventuale nomina di un direttore/trice generale, riproponendo, invece, un commissariamento, senza, a nostro avviso, una reale esigenza».

Per Flai Cgil sono questioni urgenti «l’approvazione dell’atto aziendale, ormai fermo allo studio tra le varie stanze del dipartimento regionale Agricoltura, che non riesce a diventare oggetto di discussione seria con conseguente approvazione; un processo di qualificazione dei lavoratori avviati con il direttore Maiolo, che ha portato di fatto ad una gratificazione di quelli utilizzati nei centri sperimentali, ma di fatto provocando la mancanza di alcune figure storiche necessarie per mantenere vivi alcuni processi di lavorazione».

“Tenendo, inoltre, conto – prosegue il sindacato – dell’età avanzata di gran parte dei lavoratori/trici in forza all’ente, è doveroso da parte nostra riproporre l’urgenza di un piano di assunzioni, senza il quale la maggior parte dei centri sarebbero destinati ad un lento abbandono. La custodia e gestione degli animali, particolari tipi di piantagioni sperimentali nonché il lavoro ordinario non può essere portato avanti da poche decine di lavoratori/trici”.

«Voci di possibili accorpamenti ad altri enti strumentali – fa notare la sigla – uniti ad un ritardo dei pagamenti, sta creando notevole nervosismo tra i lavoratori/trici, per questo riteniamo urgente che tra i primi atti che la nuova commissaria dovrà fare, è quello di convocare le organizzazioni sindacali di categoria per cercare di chiarire gli interrogativi posti».

«Ringraziando – ha aggiunto la Flai – il direttore Maiolo per i cordiali rapporti mantenuti con le oo.ss auguriamo buon lavoro alla neo Commissaria Caligiuri».

«Come Flai Cgil, vigileremo sull’operato – ha concluso il sindacato – e sui percorsi che si intendono intraprendere, saremo propositivi ma, al contempo, assillanti consci del fatto che dovremo onorare sempre il volere dei lavoratori/trici che ci onoriamo di rappresentare». (rcz)

 

Fulvia Caligiuri nominata commissaria dell’Arsac

L’imprenditrice agricola Fulvia Michela Caligiuri è stata nominata commissario dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura (Arsac).

La decisione è stata deliberata, in seguito alla cessazione del mandato del direttore generale Bruno Maiolo, dalla giunta regionale, presieduta dal governatore Roberto Occhiuto, su indicazione dell’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo. Caligiuri è stata in passato presidente provinciale di Confagricoltura e, nella precedente legislatura nazionale, ha ricoperto la carica di senatrice nelle fila di Forza Italia.

«L’esecutivo calabrese, sempre nella riunione di oggi – è detto in una nota – su proposta del presidente Roberto Occhiuto, ha nominato i commissari ad acta in 7 Comuni che non hanno ancora aderito ad Arrical (Autorità rifiuti e risorse idriche). Si tratta di Orsomarso, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Badolato, Saracena, Maropati, Lungro e Mottafollone. I commissari avranno il compito di adottare il provvedimento di adesione all’ente di governo d’Ambito. Approvato, poi, su indicazione dell’assessore alla transizione digitale, alla sicurezza e alla legalità, Filippo Pietropaolo, il Piano speciale legalità, antiracket e antiusura per l’anno 2023, predisposto annualmente – per come previsto dall’art. 4 della legge regionale n. 9 del 2018 – dalla commissione del Consiglio regionale contro la ‘ndrangheta. Il Piano contiene le misure e le azioni per il contrasto alla diffusione di fenomeni di illegalità e alle possibili infiltrazioni nel tessuto economico e produttivo».

«Su proposta dell’assessore al lavoro e formazione professionale, Giovanni Calabrese – riporta la nota – sono state adottate le linee guida per il Sistema regionale di certificazione e validazione delle competenze. La Regionw, così per come stabilito dall’art 23 della legge regionale n. 25 del 2023, gestisce il sistema regionale integrato di certificazione delle competenze volto al riconoscimento, a livello nazionale, delle qualificazioni regionali e all’attuazione delle politiche regionali per l’apprendimento. Le qualificazioni sono rilasciate dalla Regione, attraverso l’Agenzia regionale per le politiche attive e i servizi per l’impiego della Calabria, nel rispetto dei livelli essenziali di prestazione stabili dalla normativa statale vigente. La certificazione è rilasciata da specifiche commissioni, sulla base del rispetto dei principi di terzietà, indipendenza e oggettività del processo valutativo». (rcz)

Crisi del grano, Regione incarica Arsac di destinare terreni propri a produzioni cerealicole

La Regione Calabria, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha deliberato di «reperire in Calabria terreni seminativi o con vocazione seminativa, al fine di promuovere l’autosufficienza della produzione calabrese» e sostenere così anche il livello della produzione nazionale.

L’obiettivo, dunque, è quello di aumentare la produzione interna per far fronte alle conseguenze della carenza sui mercati di grano ed altre varietà di cereali, a seguito del conflitto bellico in Ucraina. Nello specifico, preso atto della grave crisi anche agroalimentare derivante dalla guerra che dal 24 febbraio si combatte in territorio ucraino, il governo calabrese – dopo aver già pianificato nei giorni scorsi interventi finalizzati a favorire l’accoglienza dei profughi ucraini – si è impegnato a porre in essere provvedimenti utili a fronteggiare la contrazione dell’offerta di cereali per l’alimentazione e l’allevamento sul mercato italiano: gli eventi bellici – si osserva nel provvedimento – «hanno ridotto sensibilmente la disponibilità di cereali, con forte aumento di prezzi», pure a causa «del contingentamento delle principali importazioni legate al mondo agroalimentare provenienti da Russia, Ucraina e da diversi Paesi dell’Est Europa», alcuni dei quali, come l’Ungheria, «hanno deciso di bloccare le vendite all’estero”, mentre la produzione italiana “è scesa ad una copertura scarsa del 50% del fabbisogno».

A tal proposito, proprio Arsac è stata ora chiamata ad individuare all’interno del patrimonio aziendale, nel volgere di pochi giorni, tutte le superfici agricole seminative idonee a divenire oggetto di un’immediata riconversione già nell’attuale annata agraria e di ricercare altresì, mediante apposito avviso pubblico, imprese agricole e zootecniche da coinvolgere nell’iniziativa.

«Di fronte all’eventualità che il conflitto possa protrarsi – commenta l’assessore Gallo – abbiamo deciso di favorire un aumento della produzione interna. Siamo consapevoli che la questione non potrà essere risolta se non attraverso azioni di più ampio respiro, a livello europeo ed internazionale, ma intendiamo comunque offrire un contributo nella ricerca di ogni possibile soluzione, nella consapevolezza che l’obiettivo primario resta comunque il ristabilimento della pace, anzitutto a tutela di milioni di vite umane».

«A curare ogni adempimento e la realizzazione delle azioni programmate – spiega Gallo – sarà l’Agenzia regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese, sia per le specifiche finalità che la stessa è chiamata ad assolvere sia per il fatto di essere titolare di un ampio patrimonio di superfici agricole seminative, destinate a produzioni non essenziali o al momento non utilizzate per promuovere colture cerealicole ad uso alimentare o zootecnico». (rcz)

 

Rinnovato il Contratto aziendale regionale dell’Arsac, Fai, Flai e Uila Calabria: Ora approvare atto aziendale

È stato rinnovato il contratto Aziendale Regionale per i dipendenti dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, valido dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2024 e che interessa lavoratori con contratti di natura privatistica del settore agricolo, zootecnico e agroalimentare. Al testo del rinnovo si aggiunge, costituendo parte integrante del contratto, l’accordo aziendale per l’introduzione di premi di risultato (2021-2023) già siglato.

Presenti, alla firma, i sindacati regionali di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, rappresentati rispettivamente dal Segretario Generale Michele Sapia e dai Segretari regionali Federica Pietramala e Antonio De Gregorio, mentre per l’azienda il Direttore Generale Bruno Maiolo.

I sindacati, hanno definito il rinnovo come «un ottimo risultato, nell’interesse dei lavoratori e di tutto il comparto agricolo calabrese, frutto di un serrato quanto proficuo confronto in questi mesi con la struttura dirigenziale dell’Azienda e il Direttore Generale Maiolo».

«Grazie al lavoro – hanno proseguito – svolto in stretta sinergia e alla comune volontà delle parti, siamo riusciti a siglare questo importante rinnovo, dai contenuti innovativi, capace di rispondere alle nuove sfide che caratterizzano il settore agricolo ed estendere garanzie e tutele per tutti i dipendenti, sia in riferimento ai livelli di welfare aziendale che rispetto alla stessa organizzazione del lavoro, più flessibile e adattabile a conciliare ritmi del lavoro e vita privata. Un’ulteriore dimostrazione di quanto il valore del confronto e la buona contrattazione siano imprescindibili per promuovere anche in Calabria il lavoro di qualità nel comparto agricolo, in un’azienda regionale strategica per la nostra regione, che può essere al centro e protagonista di quella transizione ecologica e green di cui l’agricoltura calabrese necessità, grazie al patrimonio di conoscenze e alla competenza tecnica dei dipendenti in termini di ricerca e sperimentazione».

Tra i punti salienti e le novità del nuovo contratto si leggono: il rafforzamento dei percorsi di formazione del personale, attivabili anche attraverso i Fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua; il pagamento della retribuzione nei primi 3 giorni in caso di malattia/infortunio che passa dal 50% al 100% e la proroga del periodo di comporto di altri 180 giorni; riconosciuta, a tutti i dipendenti, l’importanza dei Fondi Integrativi Sanitari e Previdenziali; introdotto il premio per la continuità di servizio ai dipendenti che raggiungono 25 anni di anzianità lavorativa; l’istituzione di una Commissione Paritetica Aziendale riguardante l’organizzazione del lavoro, sicurezza e tutela della salute, pari opportunità e formazione, nominata dall’azienda e dai sindacati; incrementata la possibilità di richiedere permessi straordinari, con particolare attenzione verso le esigenze familiari, tutela dei minori e motivi di salute; l’impegno a promuovere le “pari opportunità”, “diritto allo studio”, l’importanza di investire in prevenzione, informazione e formazione per incrementare i livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro, anche attraverso vestiario e attrezzature idonee.

E ancora, il pieno riconoscimento della corresponsione e relativa maggiorazione in caso di straordinario e lavoro notturno; l’introduzione dello smart working applicato in accordo con le Organizzazioni sindacali; sensibili incrementi salariali ai dipendenti che svolgono lavori classificabili come “nocivi”; introduzione della figura dei lavoratori “polivalenti” con riconoscimento della maggiorazione dello stipendio; adesione agli dell’Enti Bilaterali Agricoli costituiti in ogni provincia della Regione.

Altra previsione contenuta nel nuovo contratto, e che le Parti Sociali ritengono fondamentale riguarda il tema del “ricambio generazionale”.

«I cambiamenti tecnico-tecnologici, le dinamiche organizzative, le nuove opportunità e le innovazioni dell’agricoltura 4.0 – hanno spiegato Fai-Flai-Uila Calabria – non possono prescindere dall’avvio di un vero ricambio generazionale. Pertanto, sarà necessario promuovere un sistema di “staffetta generazionale” per trasferire in modo graduale e progressivo il patrimonio di competenze-conoscenze tecniche e specialistiche».

«Ora è necessario – conclude la nota sindacale unitaria – per dare piena operatività all’Azienda regionale Arsac approvare l’Atto Aziendale da parte della Giunta regionale che rappresenta uno strumento primario per garantire il rilancio dell’Ente e delle sue attività istituzionali, sennonché la valorizzazione delle professionalità presenti all’interno dell’Arsac e il supporto al settore agricolo regionale». (rcz)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria: Siglato rinnovo accordo di produttività per dipendenti Arsac

È stato siglato il rinnovo dell’accordo, di durata triennale, per il conferimento dei premi di produttività per i lavoratori dell’Arsac.

Lo hanno reso noto le Federazioni regionali di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil rappresentate, per l’occasione, rispettivamente, dal Segretario generale Michele Sapia, dalla Segretaria regionale Federica Pietramala e dal Segretario regionale Antonio De Gregorio, mentre per l’Arsac ha partecipato il Direttore generale Bruno Maiolo, che hanno espresso soddisfazione per la firma dell’accordo, «che rinnova il percorso tracciato nel precedente accordo del 2018, mette in risalto la centralità del lavoro e rappresenta un ulteriore risultato di welfare aziendale che interessa circa 300 dipendenti del settore agroalimentare impegnati sull’intero territorio calabrese».

«Un accordo – hanno aggiunto – che premia le competenze e le professionalità delle lavoratrici e lavoratori, e definisce precisi obiettivi su produttività, qualità del lavoro, efficienza».

«Il nuovo accordo sottoscritto – continua la nota sindacale – stabilisce un plafond annuale pari 200.000,00 euro, con cui verranno finanziati i premi di risultato dei dipendenti, e introduce ulteriori misure rispetto a quanto previsto dalla norme contrattuali in vigore e già applicate in azienda».

In particolare, viene esteso il congedo di paternità, stabilita una maggiore flessibilità degli orari di lavoro per accrescere il benessere lavorativo e il clima aziendale andando incontro alle necessità di carattere familiare dei dipendenti, possibilità di istituire asili nido all’interno dell’azienda e stipulare accordi con strutture sanitarie per offrire ai lavoratori dipendenti condizioni di erogazioni dei servizi agevolati.

Un importante percorso che sarà monitorato dalla Commissione Produttività e Welfare, composta dalle Organizzazioni Sindacali firmatarie e dirigenti dell’Arsac.

«L’accordo regionale sulla produttività aziendale – hanno spiegato i segretari regionali di Fai, Flai e Uila – rappresenta un fondamentale percorso di confronto per promuove il benessere lavorativo in una azienda regionale che crediamo sia di straordinaria importanza per il comparto agricolo calabrese».

«Ma sarà altrettanto strategico – hanno concluso – definire ulteriori investimenti e azioni per rafforzare sull’intero territorio calabrese quelle attività di ricerca e sperimentazione dell’Arsac, che riteniamo essenziali per il comparto, in particolare per tutelare le aree rurali, sostenere il presidio umano e la cooperazione, valorizzare le eccellenze delle produzioni agroalimentari nostrane e rispondere alle esigenze di sostenibilità ambientale». (rcs)

Il 20 settembre a Cosenza il primo incontro pubblico del gruppo di lavoro “Le donne dell’acqua”

Lunedì 20 settembre, alle 9.30, nella Sala Nova del palazzo della Provincia di Cosenza, il primo incontro pubblico di lancio del Gruppo di Lavoro del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume (TNCdF) “Le donne dell’acqua, organizzato dall’Arsac – Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura in Calabria in sinergia con Donne Impresa Coldiretti Calabria.

La campagna nazionale “Le donne dell’acqua” del TNCdF sta già registrando enormi consensi ed un vivo interesse poiché pone al centro delle sfide che i Contratti di Fiume hanno di fronte oggi e negli anni futuri, questioni di grande rilievo socio-economico e di sviluppo locale, senza discriminazioni, riferite anche dall’art. 68 bis del Testo Unico Ambiente (D.Lgs 152/06), articolo dal contenuto programmatico. 

Il TNCdF ha pensato alle donne che nel passato hanno caratterizzato e dato identità a interi tratti di fiume. Ebbene, si parlerà di loro e di alcuni luoghi di lavoro simbolo delle prime forme di partecipazione e aggregazione femminile, quali ad esempio gli antichi lavatoi, le anse dei fiumi dove si lavorava la canapa o la ginestra, le risaie, il lavoro nei campi o nelle montagne, per valorizzare il contributo che queste donne con il loro lavoro hanno dato all’acqua e alla terra. Donne che oggi ricoprono ruoli importanti e di responsabilità nell’agricoltura e nella gestione della risorsa, donne che il TNCdF insieme a Coldiretti e Arsac intende far conoscere e valorizzare. 

Tra gli obiettivi della campagna promossa dal GdL Le donne dell’acqua del TNCdF, «Valorizzare alcuni luoghi simbolo di lavoro femminile legati all’acqua, alla terra, alla montagna, rappresentativi delle prime forme di partecipazione e aggregazione femminile; «Valorizzare il contributo delle donne per favorire il dibattito sull’empowerment femminile come strumento di crescita nel settore idrico e dell’agricoltura creando percorsi di consapevolezza per fare il punto sugli sviluppi delle politiche di genere nel settore dell’acqua «Costruire un progetto itinerante per implementare percorsi di formazione ed informazione in favore delle donne del settore idrico e dell’agricoltura.

Dopo i saluti istituzionali di Franco Iacucci, presidente della Provincia di Cosenza e di Gianluca Hallo, coordinatore della Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, il confronto su alcuni grandi temi e questioni, sarà introdotto da relazioni monodirezionali e dalla presentazioni dei numeri che evidenziano come la presenza femminile nel settore idrico e dell’agricoltura stia assumendo un ruolo sempre più centrale.

Dati e testimonianze di imprenditrici agricole di Donne Imprese Coldiretti e delle loro storie di impegno per valorizzare il contributo fondamentale che le donne danno all’acqua, alla terra, alla montagna, alla sicurezza alimentare e alla nutrizione al fine di superare atavici gap di genere, potendo partecipare in modo attivo e propulsivo alle decisioni delle politiche idriche ed agro-ambientali ad esse strettamente connesse. 

Seguirà la tavola rotonda dal titolo L’empowerment femminile come strumento di crescita, a chiusura dell’evento, per fare il punto sugli sviluppi delle politiche di genere nel settore dell’acqua e mettere a fuoco i molti nodi che restano ancora da sciogliere per raccogliere le sfide significative di Agenda 2030, in particolare gli SDG6 e SDG5, come suggerito dalla Fao e dall’Unesco.

In attuazione della campagna nazionale del TNCdF, seguiranno una serie di successivi incontri itineranti, in altri territori italiani, per rinsaldare le identità territoriali e valoriali che opportunamente utilizzate potrebbero essere foriere di risultati interessanti per la costruzione di una rete di donne dell’acqua. (rcs)

Donne dell’Acqua, l’assessore Gallo: Costruire alleanze per sostenere e tutelare le donne

Si è svolta, a Cosenza, nella sede dell’Arsac, la prima giornata della campagna nazionale Le donne dell’acqua, iniziativa che intende contribuire a valorizzare la presenza femminile nel settore idrico e in agricoltura.

«L’esigenza è quella di costruire alleanze tra istituzioni, società civile, pubblico e privato per sostenere e tutelare le donne, facendo conoscere la storia che hanno avuto nella storia e nella cultura dell’acqua» ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura e Welfare, Gianluca Gallo, che ha sottolineato come «fare il punto sugli sviluppi delle politiche di genere nel settore dell’acqua, attraverso quest’iniziativa consentirà di mettere a fuoco i molti nodi che restano ancora da sciogliere per raccogliere le sfide significative di Agenda 2030, come suggerito da Fao e Unesco sul tema “acqua e politiche di genere”».

All’evento, promosso da Arsac in sinergia con Donne Impresa Coldiretti Calabria, hanno partecipato anche il presidente regionale di Coldiretti Calabria, Franco Aceto, il direttore generale Arsac, Bruno Maiolo, e la coordinatrice regionale “Donne Impresa Coldiretti Calabria”, Angela Mungo. Per il Tavolo nazionale dei Contratti di Fiume erano presenti il coordinatore del progetto, Massimo BastianiBenito Scazziota, del Comitato di Pilotaggio; Paola Rizzuto, coordinatrice nazionale del Gruppo di Lavoro dedicato alle “Donne dell’acqua” per la valorizzazione delle politiche di genere.

Secondo gli organizzatori «lo scopo è di creare percorsi di consapevolezza per valorizzare il contributo delle donne con le loro innovazioni – in ambito produttivo, tecnologico e di organizzazione aziendale – alla gestione della risorse idriche, alla lotta ai cambiamenti climatici, all’agro-ecologia, all’economia circolare e al turismo culturale sostenibile».

«Con un occhio – è stato specificato – ad alcuni luoghi di lavoro simbolo delle prime forme di partecipazione e aggregazione femminile, quali, ad esempio, gli antichi lavatoi, le anse dei fiumi dove si lavorava la canapa o la ginestra, le risaie, il lavori nei campi o nelle montagne».

A questa prima giornata seguiranno una serie di incontri che toccheranno diverse regioni italiane. Il progetto itinerante intende contribuire a valorizzare la presenza femminile nel settore idrico e in agricoltura, per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere attraverso la promozione di coalizioni multi-attoriali, multi-settoriali e multi-valoriali.

Gli incontri sono progettati per poter acquisire e trarre il massimo vantaggio dalle diverse storie ed esperienze narrate per favorire lo scambio di esperienze, incentivare una partecipazione continuativa e diffusa e mirano a rinsaldare le identità territoriali e valoriali che opportunamente utilizzate potrebbero essere foriere di risultati interessanti per la costruzione di una rete di donne dell’acqua. (rcs)

Il progetto di Coldiretti Calabria e Arsac per recuperare antiche varietà di fagioli calabresi

Coldiretti Calabria-Campagna Amica e Arsac – Centro Sperimentale Dimostrativo insieme per il recupero e la salvaguardia delle antiche varietà di fagioli calabresi che erano state quasi dimenticate.

Un progetto, che è nato  grazie alla disponibilità del dott. Bruno Maiolo Direttore Generale dell’Arsac ed alla preziosa collaborazione del Direttore del Centro dott. Maurizio Turco e al suo gruppo di tecnici, i dott. Fabio Petrillo, Marcello Bruno e Maurizio Falbo.

Coldiretti Calabria, considerato l’importante ruolo e i compiti affidati all’Arsac, ha fortemente voluto questa collaborazione per riportare nelle sue aziende l’autenticità, la tradizione, la qualità ed il valore di questi antichi prodotti, frutto di una selezione naturale e storica che rischiava di andare perduta, sotto i colpi dell’omologazione e della commercializzazione. Ecco perché sono nati I Sigilli di Campagna Amica, «veri testimonial della nostra cultura agricola».

«Oggi – si legge in una nota – è possibile trovare in vendita nei Mercati di Campagna Amica questi prodotti unici che sono stati censiti, fin dal 2018. Pezzi unici si potrebbe dire che  valorizzano il prodotto ma  anche il relativo custode, l’agricoltore, a cui va il merito di aver continuato a conservare semi antichi, piante centenarie e razze autoctone legate da secoli alla storia delle nostre campagne».

«Affidare alle nostre Aziende, il ruolo di Custodi della nostra storia agricola – ha dichiarato il direttore regionale  di Coldiretti Calabria, Francesco Cosentini – è uno degli obiettivi di Coldiretti Calabria e di Campagna Amica, al quale si affianca anche l’ancor più ambizioso obiettivo di far riscoprire ai consumatori il valore dei nostri prodotti, così che il seme piantato oggi diverrà nuovo seme da custodire ed allo stesso tempo da riportare come protagonista dei nei nostri Mercati e delle nostre tavole. In futuro la collaborazione interesserà altre varietà vegetali»

«Questa esigenza – ha aggiunto – nasce dalla consapevolezza che il patrimonio enogastronomico, così come la ricchezza naturale dei territori, hanno dei custodi che da sempre vivono e lavorano a contatto con la natura e curano i prodotti della terra: gli agricoltori».

«I prodotti coltivati e le razze allevate  – ha confermato Mario Ambrogio, responsabile regionale di Campagna Amica –rappresentano dei veri e propri tesori che la nostra millenaria storia ci ha tramandato e che sta a noi cittadini del nuovo millennio, valorizzare e preservare. Dopotutto l’offerta del produttore agricolo viene esaltata e confermata sempre di più, dalla scelta di acquisto etico del consumatore. Così tutti ci sentiamo coinvolti in un unico percorso preservare il patrimonio agricolo italiano e il cibo». (rrm)

 

Anche le prelibatezze di Calabria apprezzate al Golosaria di Milano

29 ottobre 2018 – C’era anche la Calabria alla tredicesima edizione di di Golosaria Milano, la rassegna di gusto e cultura del cibo di Fiera Milano City. Alla manifestazione nazionale sono protagonisti i migliori produttori artigianali italiani di pasta, salumi, formaggi, birra, dolci e cioccolato, selezionati dal libro “Il Golosario” di Paolo MassobrioLa Regione Calabria, attraverso il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari e l’Arsac, l’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura si è presentata con un proprio stand istituzionale. Nello spazio dedicato agli espositori, invece, presenti dodici aziende calabresi (sette del comparto vino e cinque del comparto food).
«La Calabria non poteva mancare a questo appuntamento – ha affermato il Presidente della Regione Mario Oliverio – non solo per portare in vetrina alcune delle nostre eccellenze agroalimentari, ma soprattutto per affermare ancora una volta che la Calabria predilige un’alimentazione sana, finalizzata al benessere dei consumatori ed alla tutela dell’ambiente. Il tema di Golosaria, infatti, “Il buono che fa bene”, si sposa perfettamente con la nostra idea di un’agricoltura che sia pulita e rispettosa, che prediliga tecniche biologiche e sostenibili e non faccia uso di dannosi pesticidi, nonché con la necessità del risparmio del cibo».
Olio, vino, peperoncino sono solo alcune delle produzioni calabresi sulle quali è stata puntata l’attenzione a Golosaria 2018. Il patron della kemesse, Paolo Massobrio, ha fatto visita allo stand della Calabria affermando di aver deciso di “adottare le prelibatezze di questa straordinaria regione”.
«Mi sono commosso nel vedere l’annona – ha dichiarato Massobrio – mi ricordo che tanti anni fa chiesi a Gualtiero Marchesi quale fosse il frutto che amava di più e lui rispose che era l’annona. La Calabria ha tanti tesori enogastronomici da scoprire e costituisce il cuore vivo e pulsante del gusto Made in Italy».
Presente allo stand istituzionale anche Peppone, giornalista di Linea Verde, che ha dichiarato di sentirsi ormai a tutti gli effetti un cittadino calabrese, aggiungendo che «La Calabria sta vivendo un momento meraviglioso dal punto di vista dell’agroalimentare e del turismo, perché si sta facendo un ottimo lavoro per sostenere e promuovere questo connubio e che deve assolutamente proseguire».
Nello stand istituzionale si sono tenute degustazioni di vini e di oli extravergine abbinati a prodotti tipici tra i quali salumi Dop e di suino nero, pecorino crotonese, Caciocavallo Silano e di Ciminà. Lo chef della Federazione Italiana Cuochi Rocco Fusaro ha deliziato il palato dei partecipanti con lo show cooking dedicato al riso di Sibari con Caciocavallo Silano Dop, guanciale, Liquirizia di Calabria Dop.
Nell’area Wine di Golosaria, si è tenuto inoltre un Wine Tasting di una selezione tra i migliori vini autoctoni del panorama calabrese. Le produzioni tipiche calabresi, insomma, legate a doppio filo alle tradizioni ed alla cultura dei nostri territori, sono state nuovamente protagoniste di una manifestazione nazionale di grande rilevanza, facendo registrare numerosissime presenze di visitatori allo stand della Calabria. (rcz)