Il Pronto Soccorso di Polistena dotato di nuova apparecchiatura per la diagnostica

«Il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Polistena è stato dotato di una nuova apparecchiatura: l’immunoanalizzatore Pathfast». È quanto ha reso noto l’Asp di Reggio Calabria, spiegando come si tratta di «uno strumento di ultima generazione e unico nel suo genere», oltre al fatto che l’Ospedale di Polistena è l’unico ad avere in dotazione l’apparecchiatura.

Ciò è stato possibile «grazie anche alla disponibilità della Direzione Strategica dell’Asp di Reggio Calabria – si legge – che ha immediatamente aderito alla richiesta del Direttore del Pronto Soccorso, Francesco Moschella e all’ulteriore disponibilità dell’Unità Operativa Complessa Provveditorato, Economato e Gestione Logistica diretta da Gianfranco Ielo, che ha provveduto in tempi brevi all’espletamento della procedura per la fornitura dell’apparecchiatura, già presente, da alcuni mesi, presso l’Unità Operativa di Pediatria del Presidio Ospedaliero di Polistena».

L’apparecchiatura, infatti, ha una vasta «gamma di parametri che analizza con un minimo campione di sangue, che consente, in 15 minuti, di effettuare il dosaggio di diversi marcatori biologici quali: troponina ad alta sensibilità, utilizzata nella diagnostica dell’infarto miocardico, Bnp utilizzato per lo scompenso cardiaco, d-dimero utilizzato nella diagnostica dell’embolia polmonare, pro-calcitonina per la diagnostica della sepsi, proteina C reattiva».

«L’utilizzo di tale apparecchiatura – viene spiegato – velocizza la diagnostica di Pronto Soccorso per le principali patologie tempo-dipendenti e contemporaneamente diminuisce la pressione sul Laboratorio di Analisi, con notevole risparmio di risorse economiche e umane».

«Tale apparecchiatura – prosegue la nota – unitamente alle recenti forniture di elettrocardiografi, emogasanalizzatori, defibrillatori, sistemi di monitoraggio multiparametrico, completa la dotazione tecnologica del Pronto Soccorso e dell’Osservazione Breve Intensiva del Presidio Ospdaliero di Polistena e dimostra la particolare attenzione del management tecnico e clinico dell’Asp di Reggio Calabria nei confronti dei cittadini che afferiscono nella struttura ospedaliera di Polistena». (rrc)

Lunedì all’Asp di Reggio apre l’ambulatorio dedicato alla cura dei bambini autistici con metodo Aba

Lunedì 13 novembre l’Asp di Reggio Calabria attiverà l’ambulatorio dedicato alla cura dei bambini autistici con il metodo ABA (Applied Behaviour Analysis – Analisi Applicata del comportamento).

«Il presidio entrerà in funzione – spiega la nota dell’Asp – presso l’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile di via Placido Gerace 30, a Reggio Calabria, situato al primo piano e raggiungibile seguendo il percorso verde fino alla stanza n.1 (verde) dove, a integrazione delle attività della neuropsichiatria infantile già presenti, verranno seguiti e trattati i casi di bimbi autistici con metodo Aba. Si tratta di un metodo dell’analisi del comportamento, la scienza che descrive le relazioni esistenti tra il comportamento e gli eventi che lo causano e lo influenzano».

«L’applicazione del metodo Aba – continua la nota – ai casi di autismo venne intrapresa nel 1960 da uno psicologo di nome Lovaas, che sperimentò con successo la diminuzione di comportamenti disfunzionali attraverso questo tipo di intervento comportamentale.
L’Asp di Reggio Calabria ha ritenuto di attivarsi con l’istituzione di questo primo servizio sanitario per evitare che i bimbi con problemi di autismo siano costretti a emigrare o a recarsi presso ambulatori privati, come finora purtroppo è accaduto, ritenendo invece indispensabile garantire nell’ambito delle risposte assistenziali già operanti anche questo modello di presa in carico».

«Il servizio dedicato alla cura dei bambini autistici sarà garantito attraverso la presa in carico globale in modalità multidisciplinare – conclude la nota – tra pediatri neuropsichiatri, psicologi, logopedisti, a seguito della diagnosi e presa in carico e non tramite accesso diretto. Tale risposta assistenziale si inserisce nell’ambito dell’opera di sviluppo e risanamento delle risposte ai problemi di salute del territorio con particolare riferimento alla salute dei bambini. Nei prossimi mesi saranno inoltre attivati altri punti ambulatoriali Aba nel territorio a seguito del reclutamento di altri professionisti già in corso». (rrc)

L’OPINIONE / Santo Gioffrè: Da 10 anni l’Asp di Reggio è senza bilancio

di SANTO GIOFFRÈ – Da 10 anni, l’Asp di Reggio Calabria è senza bilancio. Nel febbraio 2013, il bilancio di previsione e consuntivo della più grande ed importante azienda pubblica, in termini occupazionali e di erogazione di servizi socio-sanitari della Provincia di Reggio Calabria, l’Asp, Azienda Sanitaria Provinciale n°5, non veniva adottato.

La bocciatura del bilancio dell’Asp, (collegio sindacale presieduto da tal Luciano Fedele, Commissario di Governo ecc. ecc.)a causa della mancanza di carte certe che ne comprovassero le entrate e le uscite inerenti gli anni passati, fu un colpo mortale per l’Asp, la sua gente e la Calabria intera, tanto che, ancora, è causa principale del permanere della Calabria dentro i rigori del Piano di Rientro. Unica Regione rimasta delle 10 che, nel 2007-9, avevano subito la medesima sorte.

Da allora, l’Asp di Reggio Calabria è senza bilancio. Ben 10 anni di uso non consono e di alchimie finanziarie visto che il riferimento per le spese correnti è la cosidetta spesa storica, risalente all’ultimo bilancio approvato. Nel 2014, la cosa venne segnalata e denunciata dall’allora Commissario dell’Asp. Nel mese di agosto 2015, da Commissario Straordinario dell’Asp di R.C. dopo aver constatato che dentro quel non adottato bilancio, (dopo aver scoperto e denunciato, nel mese di maggio, giugno e luglio, azioni truffaldine per svariate milioni di euro), si nascondeva un abisso miliardario di illegalità e ladroneggi, in accordo col Commissario di Governo, decisi che mi sarei, esclusivamente, dedicato a ricostruire il bilancio dell’Asp, indagando tutte le poste di pagamento, entrate e uscite, fin dal 2005.

Così, adottai una delibera che affrontava di petto la problematica e, tramite selezione di evidenza pubblica, riuscii a portare dentro l’Asp, come Direttore dell’ufficio economico-finanziario, finalmente a tempo indeterminato, un Professionista del settore di altissima esperienza, Tecnico di fiducia di altri Uffici dello Stato che vigilavano sui Comuni sciolti per mafia e che era già stato Direttore, molto attivo ed esperto, del medesimo ufficio economico all’epoca del primo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’Asp di R.C, 2008-10.

Bene, fiutato il pericolo, il 4 settembre del 2015, dopo una campagna martellante e dopo avermi isolato, mi cacciarono da Commissario dell’Asp, proprio quando avevo capito tutto il sistema di ruberie. Mi sollevarono per una presunta inconferibilità dell’incarico ricevuto 5 mesi prima, utilizzando, come motivazione, il fatto che nel 2013 ero stato candidato, sconfitto, a sindaco in un Comune di 2000 abitanti. Lo stesso motivo non era valso per quello prima di me, candidato alla Regione e assessore al Comune di Reggio, né per chi sostituì, né per quelli che sostituirono chi mi aveva sostituito, tutti presunti portatori di cause d’inconferibilità, vere!

Bene. Questa è la storia. Non contenti, mi fecero altro… Ma lo dirò in un altro momento e in un’altra maniera! (sg)

Gioffrè (FDI): Rammarico per chiusura Punti Primo Intervento a Palmi Oppido e Scilla

Saverio Gioffrè, commissario del Circolo di Fratelli d’Italia di Palmi, ha espresso disappunto per la decisione dell’Asp di Reggio di chiudere i Punti Primo Intervento di Palmi Oppido e Scilla per fronteggiare la mancanza di personale medico.

«Tale decisione – le cui disposizioni sono entrate in vigore a partire dalle ore 8,00 di stamane e varranno per i prossimi 15 giorni – comporterà lo spostamento di tutto il personale sanitario dei tre punti di primo intervento, presso il pronto soccorso del presidio ospedaliero di Polistena», ha spiegato Gioffrè.

«Ancora una volta, le inefficienze e le carenze della sanità calabrese frutto della mancanza di politiche strutturali dell’ultimo ventennio – ha detto Gioffrè – saranno pagate dalla comunità; in questo caso dalla cittadinanza dei tre centri, che si vedono spogliati di quel minimo ed indispensabile presidio sanitario di cui disponevano».

«La vicenda ha risvolti gravissimi – ha proseguito Gioffrè – anche in considerazione del fatto che detta decisione colpisce in piena estate, quando è facilmente prevedibile un forte incremento di popolazione per l’arrivo dei turisti. Siamo preoccupati, inoltre, perché, l’esperienza ci ha insegnato che decisioni apparentemente provvisorie di sono poi rivelate, in realtà, definitive. Il collegio di direzione dell’Asp, invece di fronteggiare l’emergenza creatasi con misure strutturali, quali l’assunzione di nuovo personale medico e paramedico ha pensato bene di metterci una pezza che può definirsi peggio del buco. Invece di cercare i fondi necessari a garantire il buon funzionamento del servizio di pronto soccorso di Polistena, si è pensato bene di spogliare altre comunità di quel minimo di cui potevano disporre».

«Il Governo, che ha bruciato negli ultimi due anni miliardi di euro, in provvedimenti inutili, come le primule – ha detto ancora – per dirne soltanto una delle tante durante l’emergenza covid, non può voltarsi dall’altra parte rispetto alla privazione di ogni livello essenziale di assistenza di intere comunità. Il circolo di Fratelli d’Italia di Palmi non ci sta, in questa vicenda si schiera a fianco dei cittadini, per il diritto alla salute sancito dalla nostra costituzione».

«Noi manterremo alta l’attenzione su questa grave situazione – ha concluso Gioffrè – provvedendo oggi stesso a portare la questione, tramite il nostro commissario provinciale, Denis Nesci, ai più alti livelli istituzionali. È arrivato il momento di mettersi dalla parte giusta della storia, a fianco delle nostre comunità». (rrc)

Green pass, Malacrino chiede di attivare una postazione per test nei pressi del Museo

Il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Carmelo Malacrino, ha chiesto all’Asp di Reggio di attivare una postazione per l’effettuazione di un test antigenico rapido nella zona antistante l’ingresso del Museo, per agevolare i visitatori sprovvisti di Green pass.

La richiesta è stata fatta a seguito dell’entrata in vigore del certificato verde Covid-19 e, per il direttore, si tratta di «una misura utile, per rispondere alle esigenze degli utenti sprovvisti del green pass, evitando disagi per chi volesse raggiungere lo Stretto desideroso di visitare il Museo e accedere alla sala dove sono esposti i magnifici Bronzi di Riace e di Porticello. Ringrazio le autorità competenti – aggiunge -, certo che non mancheranno nel trovare la migliore soluzione alla nostra istanza».

Tutti coloro che sono in possesso della certificazione, cartacea o digitale, dovranno essere muniti anche di un documento di identità. Vale la pena ricordare, infine, che sono esenti dal green pass i minori di anni 12 e i soggetti per i quali non è prevista la campagna di vaccinazione. In questo caso dovranno esibire l’idonea documentazione che ne attesti l’esclusione. 

«Dopo il controllo al thermoscanner – ha ricordato Malacrino – durante la vista in Museo è necessario mantenere la mascherina e la distanza di sicurezza, nonché utilizzare il gel sanificante disponibile in numerose postazioni. Inoltre gli ingressi vengono opportunamente contingentati dal personale di vigilanza. Ringrazio tutto lo staff del Museo, per lo straordinario impegno nell’assistenza e accoglienza dei visitatori in questi giorni di adeguamento alle ultime disposizioni di legge». 

Il Museo è aperto dal martedì alla domenica, con orario continuato dalle 9.00 alle 20.00 (ultimo ingresso 19.30). Il giovedì e il sabato il Museo resta aperto fino alle 23.00 (con ultimo ingresso alle 22.30). Per queste aperture serali, che danno accesso anche agli eventi sulla terrazza panoramica del MArRC, dalle 20.00 il biglietto d’ingresso costa solo 3 euro.  (rrc)