Salvataggio Arcea, l’assessore Gallo incontra i sindacati per risanamento e rilancio

In Cittadella regionale, l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha incontrato i referenti di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa Cisal, Francesco Del Castello, commissario straordinario di Arcea, e Giacomo Giovinazzo, direttore generale reggente del Dipartimento di Agricoltura per fare il punto sulla situazione dell’Agenzia regionale calabrese per le erogazioni in agricoltura.

«Il lavoro svolto in questi mesi dal commissario Del Castello, se pure è servito a far registrare importanti passi avanti – ha sottolineato Gallo – è stato ritenuto non ancora idoneo a consentire di ritenere del tutto adempiute le prescrizioni del piano di azioni correttive impartito dal Mipaaf nel Marzo del 2019, ad esempio in ordine al mancato consolidamento della dotazione organica, il cui permanere rischia di portare ora alla revoca del riconoscimento dell’organismo pagatore e ad una rettifica finanziaria pari a circa 40 milioni».

L’impegno sin qui profuso è valso comunque ad ottenere una proroga dell’operatività fino al 21 Marzo 2021, termine ultimo entro il quale dare corso agli adempimenti necessari ad indurre la Commissione Europea ad un eventuale ripensamento che consenta di scacciare definitivamente lo spettro della chiusura, per poi dare seguito ad un piano di rilancio. Da qui la definizione di pochi ma chiari punti, da tradurre in concretezza con urgenza nell’arco delle prossime settimane: anzitutto un potenziamento della dotazione organica, attraverso l’impiego (mediante stipula di apposita convenzione) di unità alle dipendenze di Arsac.

Poi, la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, in possesso dei requisiti fissati dalla legge Madia. Quindi, l’ausilio di una pattuglia di tirocinanti e la pubblicazione di apposito avviso per la copertura delle posizioni dirigenziali. Inoltre, su richiesta delle sigle sindacali – fatta propria e condivisa dall’Assessore – lo stop ai comandi in uscita dall’Agenzia.

«Siamo consapevoli della gravosità del compito che ci attende per centrare l’obiettivo del salvataggio – ha aggiunto l’assessore regionale all’Agricoltura – ma è una sfida che raccogliamo consapevolmente, per tutelare un servizio ed un ente diventati preziosi per l’agricoltura calabrese. Confidiamo naturalmente anche nell’aiuto dei lavoratori e dei sindacati, dal momento che nessun altro errore ci sarà perdonato: se non si raddrizzerà subito ed in maniera definitiva la rotta, il naufragio non potrà essere evitato».

«Per questo – ha concluso Gallo – serve la collaborazione di tutti, lungo la strada intrapresa che è poi l’unica possibile”.Parole, impegni e prospettive condivise dai sindacati, che a fine riunione si sono detti soddisfatti per l’avvio del dialogo e moderatamente ottimisti in relazione al percorso tracciato».(rrm)

L’oro verde (extravergine) di Calabria diventa “misero condimento”

Il nostro olio d’oliva, l’apprezzatissimo extravergine calabrese che, insieme con quello italiano, continua ad essere indicato dalle più importanti pubblicazioni scientifiche per le sue proprietà salutistiche e nutrizionali, rischia di diventare un “misero condimento” delle tavole. Manca il sostegno adeguato e il suo destino sembra segnato.

«Gli ultimi provvedimenti – secondo Innocenza Giannuzzi, presidente di Agricoop Calabria – non aiutano il comparto, anzi lo deprezzano». E la Giannuzzi punta il dito contro l’assessorato regionale all’Agricoltura. 

«Il settore dell’olio di oliva italiano – afferma la Giannuzzi – sta attraversando, ormai da qualche anno, problemi strutturali e commerciali, nonostante un grande prestigio riconosciuto alle produzioni. Le importazioni, infatti, oltre ad alimentare le industrie di imbottigliamento esportatrici servono anche a soddisfare la domanda interna delle grandi aziende che propongono sugli scaffali della grande distribuzione organizzata oli extravergine di oliva a prezzi bassissimi, danneggiando il prodotto italiano di qualità». 

Il comparto olivicolo nazionale – aggiunge la presidente di Agricoop – compreso quello calabrese ha anch’esso subito l’impatto negativo determinato dal virus pandemico ( Coronavirus) ma, mentre per molti altri settori sono state individuate politiche di sostegno, per questo specifico settore no. 

È stato pubblicato un bando nazionale di approvvigionamento da parte di Agea ( agenzia per le erogazioni in agricoltura) che privilegia olio estero e la Regione Calabria seleziona aziende per il sostegno per alle fasce più deboli riconoscendo al produttore per un litro di olio extravergine solo 3,60 euro. Questo succede in pratica mentre a parole invece l’assessore Gallo – sottolinea la Giannuzzi – dichiara che investirà sul settore olivicolo poiché è di estrema importanza, viste le superfici dedicate e l’indotto generato. 

Pare proprio che il nostro “oro verde” protagonista della dieta mediterranea sia stato nei fatti penalizzato nel post coronavirus, eppure svariati studi parlano dell’olio extravergine come un prodotto, che assieme alla liquirizia, nemico del coronavirus.  

A soffrirne – spiega la Giannuzzi – sono anzitutto le piccole e medie aziende, che non hanno rapporti commerciali con la Gdo e che hanno visto azzerati gli ordini da parte dell’Horeca (hotellerie – restaurant – catering ) . 

Quale sarà il futuro – si chiede la presidente di Agricoop – dei tanti olivicoltori italiani e calabresi? A rinforzo della tesi sostenuta da Innocenza Giannuzzi, la notizia diffusa dal sito Andriaviva, non ha bisogno di ulteriori commenti: «Lo Stato italiano – si legge sul sito web – tramite Agea, acquista quasi 8 milioni di euro di olio extravergine d’oliva comunitario ed extracomunitario calpestando i produttori olivicoli italiani già penalizzati dal lockdown e disprezzando il diritto alla qualità che anche gli indigenti dovrebbero avere. È quanto denuncia l’associazione Restart, incubatore di imprese agricole nato dalla straordinaria esperienza dei gilet arancioni dell’agricoltura nel 2019». (ed)