Lettera aperta al sindaco Fiorita dalla Ra.Gi. e Associazione “PerLe Demenze”

Riceviamo e pubblichiamo

Le auguriamo buon lavoro signor Sindaco, ma le auguriamo principalmente di riuscire a scrivere grandi narrazioni e di poter stare dentro agli universi così tanto frammentati di questa città in cui vivono tanti “acrobati della sopravvivenza” e dove, per loro, l’indifferenza è stata a volte, più feroce dell’intolleranza.

Sarebbe forse ingannevole pensare che linee di frattura sociale così profonde, possano rimarginarsi in fretta e che l’economia così come il territorio e la nostra comunità tutta, riescano a tornare velocemente alla normale dignità. Ma i cittadini si aspettano molto da lei e dalla squadra che sceglierà di schierare per poter imprimere quella forte impronta sociale che abbia l’obiettivo di colmare le disuguaglianze, di rilanciare il lavoro di qualità, di garantire i diritti sociali e quelli di cittadinanza che sono inscindibili, perché insieme garantiscono giustizia sociale e libertà individuale.

I catanzaresi vogliono essere accompagnati nella grande transizione che ci aspetta. Come RaGi, abbiamo molto apprezzato la sua risposta alla lettera da noi inviata ai candidati a sindaco quando chiedevamo alla nuova giunta comunale un “Punto e a Capo”.

Adesso, su quel nuovo rigo bianco vorremmo poter iniziare a raccontare un’altra storia. Una storia che può andare finalmente avanti senza affanni e senza timori, riaprendo così la partita e seguendo la strada della coerenza, della giustizia e principalmente del rispetto. Vede, nel momento in cui abbiamo deciso di proteggere le persone con demenza, noi abbiamo rispettato la sola legge che conosciamo come esseri umani. L’uomo non ha né potere, né privilegi, ha solamente responsabilità.

Nascere uomo su questa terra è un incarico sacro e la mancanza di profondo rispetto per gli esseri viventi, specialmente per quelli più fragili, conduce in fretta alla mancanza di rispetto per tutti gli uomini. Non crediamo esistano ricette preconfezionate, né crediamo che il pensiero di un solo uomo possa essere la bussola per il cambiamento di un sistema. Noi crediamo nelle invasioni di campo e di pensiero, nella cooperazione, nella costruzione di reti di dialogo, nel rispetto dei ruoli, nella chiarezza delle decisioni che si assumono, nella liberazione della stessa libertà da chi di questa libertà ne ha fatto un mercimonio.

Le auguriamo che lei possa portare avanti il suo progetto per il bene di tutti affinché il futuro di questa città non sia la continuazione ma un nuovo inizio.

L’aspettiamo nel nostro Centro Diurno per un caffè insieme all’assessore alle Politiche sociali da lei designato dr. Venturino Lazzaro. Questo non è ancora il tempo del raccolto. Questo è il tempo della buona semina. Buon cammino, signor Sindaco. (Associazione Ra.Gi e Associazione “PerLe Demenze” Famiglie Unite Calabria

RaGi e l’Associazione PerLe Demenze ringraziano Pitaro (Gruppo Misto) per l’impegno per le ‘Demenze’

La RaGi, guidata da Elena Sodano e l’Associazione PerLe Demenze, rappresentata dal portavoce Alfredo Serrao, hanno incontrato il consigliere regionale del Gruppo MistoFrancesco Pitaro, e, per l’occasione, hanno espresso apprezzamento per il suo impegno nei confronti delle Demenze.

Il consigliere, infatti, ha chiesto al presidente regionale f.f. Nino Spirlì, attraverso una interrogazione a risposta scritta, chiarimenti sul Tavolo tecnico per le Demenze previsto dal Piano nazionale Demenze nella Gazzetta Ufficiale del 2015: «Riteniamo – hanno detto Sodano e Serrao – che questo sia un punto concreto da cui partire, perché non si può più stare inermi di fronte all’ingiustizia umana che vivono le persone con demenza e all’assurdo carico assistenziale che grava, nella profonda solitudine sulle loro famiglie. Un circolo vizioso creato da un sistema politico e sanitario reattivo e non proattivo che ha dimostrato negli anni, tutto il disinteresse nel mettere al centro l’uomo e la sua fragilità».

«Ed è per tale motivo – hanno aggiunto – che abbiamo chiesto un incontro con il consigliere Pitaro per renderlo consapevole di tutto quello che in Calabria non si è riusciti a fare per garantire protezione, supporto e dignità alle famiglie e alle persone con demenza. Una politica che ha anteposto al fattivo bisogno umano, decisioni unidirezionali che ben poco hanno a che fare con l’integrazione e con l’erogazione di un’assistenza, focalizzata sui bisogni individuali della persona nel suo contesto di vita familiare e sociale. Abbiamo, perciò, espresso all’avvocato Pitaro il nostro apporto affinché la questione delle demenze in Calabria possa essere affrontata con le dovute attenzioni, per arrivare a costruire una rete sociale e assistenziale di protezione che preveda un collegamento reale con tutte le figure impegnate nei diversi aspetti della cura. Una rete supportata dalla scelta rigorosa delle buone prassi svolte sul territorio e non da teorie progettuali che poco o nulla hanno apportato».

«Ed è per tale motivo – hanno proseguito Sodano e Serrao – che abbiamo chiesto un intervento quanto più urgente e complessivo che possa arrivare anche a farci capire quelle che sono le progettualità future che la Regione, anche attraverso le sue nuove leve di candidati e l’Asp di Catanzaro, pensano di mettere in campo per la presa in carico sia delle famiglie che delle persone con demenze, anche in vista del neonato accorpamento socio-sanitario».

«È stato difficile parlare – ha spiegato il portavoce Serrao – di quello che, per noi famiglie, è un percorso di vita affrontato in solitudine, abbandonati da chi dovrebbe tutelare e incrociare i bisogni e le aspettative, fornendo strumenti e soluzioni. Quando accompagni e vivi in profondità una malattia come la demenza devi avere coscienza e consapevolezza che si è soli, che le Istituzioni a tutti i livelli sono assenti. Non è questa la cura per le Demenze che vogliamo per i nostri familiari. Non può tutto ridursi solo ad un introito o profitto economico. I nostri cari meritano rispetto visibile e non soltanto passarelle e grandi ipotesi. Nel vuoto e nel fallimento occorre riprendere il filo del ragionamento e le Istituzioni, siano anche sanitarie, devono fermarsi e ripensare ad un sistema che sia umanizzante e che non escluda, anzi privilegi, le reti di contatti presenti sul territorio».

«L’attivazione del Tavolo per le Demenze – ha concluso Serrao – rappresenta lo snodo di una nuova realtà, dove l’aspetto sanitario e farmacologico devono affiancarsi a una cura territoriale in cui la collettività abbia il valore del “borgo” che rimette al centro l’uomo e la malattia quella che non è mai una colpa. Ma al tavolo tecnico occorre la presenza di noi famiglie e di quel privato sociale legittimato che, con il suo intervento è riuscito a cambiare il volto delle demenze in Calabria».

«Questa malattia – ha spiegato la Sodano – ha visto, negli anni, uno scarso se non assente confronto tra gli attori sanitari e sociali che sono coinvolti nella presa in carico delle persone con demenze e delle loro famiglie. Questo avrebbe permesso di costruire percorsi assistenziali integrati mettendo al centro le persone con demenze e le loro famiglie. Ogni sinergia per essere valida dev’essere cercata, trovata e magari anche costruita. Ma questo passaggio noi purtroppo non lo abbiamo visto nonostante i numerosi tentativi fatti. La costituzione di una rete per le Demenze in Calabria dovrebbe avere, come obiettivo primario, il miglioramento della qualità della vita delle persone con demenza attraverso una sinergia equilibrata di supporti sanitari e sociali».

«Solo così – ha spiegato la presidente della RaGi – si può realizzare un percorso che, a fianco alla iniziale diagnosi, alla prescrizione farmacologica, ai controlli periodici e alla cura medica, ci siano anche percorsi sanitari differenziati, strutture territoriali di prossimità specifiche per demenze, strategie comunitarie che garantiscano la presa in carico di queste persone e personale debitamente formato nella relazione di cura. Perché le demenze, se non si conoscono nella loro complessità, sono in grado di mettere chiunque a dura prova. Ed è su questo ultimo passaggio che occorrono i più oculati investimenti economici, la maggiore attenzione, il maggior confronto e intelligenza amministrativa. Perché una buona politica, una politica attenta e non sprecona adotta le strategie di un buon capo famiglia. Opera gli interventi stabilendo delle priorità, ascoltando per prima i bisogni del territorio nelle sue rughe più fragili valutando poi le altre necessità».

«Noi ci auguriamo – ha concluso la Sodano – che la decisione adottata dal consigliere Pitaro di spendersi in questa battaglia in favore delle demenze possa portare ad un maggiore equilibrio decisionale. Se lo meritano le persone con demenze ma principalmente se lo meritano tutte le loro famiglie». (rrm)