All’Università di Bologna la tesi sul futuro della chemioterapia del calabrese Aurelio Spinoso

di PINO NANOEccellenze fuori casa, o meglio eccellenze calabresi oltre. In questo caso parliamo di un giovane ricercatore calabrese, il dottor Aurelio Spinoso, che si laurea all’Università di Bologna con una tesi di laurea sperimentale sulla terapia fotodinamica, e che a giudizio degli analisti più sofisticati di questo settore traccia i confini dei nuovi orizzonti della lotta contro il cancro.

«Il mio lavoro di tesi – spiega il giovane ricercatore calabrese – è stato incentrato sulla realizzazione di un sistema nanoparticellare da utilizzare in terapia fotodinamica. Questa rappresenta ad oggi una validissima alternativa rispetto alle convenzionali chemio e radio terapia poiché risulta: selettiva, non invasiva (non prevede interventi chirurgici), immunostimolante (e non immunosoppressiva come nel caso di chemio e radio). Per applicare la terapia fotodinamica ci si serve di una molecola fotosensibile e di una specifica radiazione. Tale molecola viene iniettata al pazienta disciolta in una formulazione specifica, dopodiché grazie ad una lampada che emette la radiazione prescelta si irradia la zona interessata dal tumore». 

E qui sta la conclusione più esaltante della sua tesi di laurea.

«Grazie infatti alla luce irradiante – sorride con estrema semplicità il dr. Aurelio Spinoso – la molecola iniettata si attiverà distruggendo selettivamente le cellule tumorali e preservando quelle sane. La ricerca in questo settore è ancora in corso, molti aspetti tecnici vanno ancora migliorati ma di certo si è sulla buona strada». 

Cosa farà a questo punto dottore? Rimane a Bologna o è già pronta una nuova valigia e un nuovo biglietto aereo?

«Confesso che il mio obiettivo è quello di proseguire in quel settore della chimica che strizza sempre un occhio al corpo umano, una sorta di ponte con il settore medico, poiché da sempre desta in me fascino ed interesse». 

Me lo traduca in parole più semplici per favore…

«Dato il primato nell’ambito delle nanotecnologie l’obiettivo prioritario è ora quello di partecipare agli studi condotti dai gruppi di ricerca della Nanyang Technological University di Singapore. Ma non per fermarsi alle loro conclusioni, ma per andare oltre e immaginare sempre di più una sanità al servizio di chi soffre».

Il dottor Aurelio Spinoso è nato a Cosenza il 19 settembre 1996, dopo il diploma di maturità scientifica al Liceo Enrico Fermi di Cosenza prende la laurea triennale in Chimica presso l’Università della Calabria, e da qui si sposta a Bologna per la sua laurea magistrale. Titolo della tesi: “Sintesi, caratterizzazione e biocounigazione di nanoparticelle di albumina per applicazioni fototeranostiche”, relatore di tesi: prof. Matteo Calvaresi (UniBo), quanto basta per pensare che la ricerca scientifica non si ferma mai, e in questo caso ha la faccia e lo sguardo disincantato di un ragazzo che fino a ieri l’altro viveva e giocava a due passi dall’Ospedale Civile di Cosenza, dove la sua mamma lavora dodici ore al giorno nel chiuso di un laboratorio chimico con una passione e una professionalità che certamente Aurelio ha assorbito da ragazzo, e che oggi ha prodotto questo suo primo successo professionale. (pn)