Appello e invito a far conoscere e studiare a scuola gli scrittori calabresi

Quanti scrittori e autori calabresi figurano nelle antologie scolastiche? Pochi, pochissimi. E nei programmi ministeriali si fa un generico riferimento agli autori del Novecento, lasciando agli insegnanti la libertà di scelta per gli approfondimenti, che si traduce abitualmente nell’adozione di questa o quella antologia secondo autonome valutazioni. 

Non servono norme, in questo caso, che “impongano” la presenza di autori calabresi nelle antologie scolastiche (non avrebbero senso, è il curatore che sceglie cosa e chi proporre nel suo libro) o che obblighino gli insegnanti a farsi carico di illustrare l’opera dei tanti – validissimi – autori della nostra terra. Che negli ultimi anni stanno, peraltro, registrando largo successo a livello nazionale.

Una raccomandazione, però, alla Regione, all’Assessorato alla Cultura, e ai docenti delle scuole medie e superiori si può decisamente inviare.

La Regione dovrebbe promuovere la letteratura “calabrese” (intesa solo come luogo di origine degli autori) e stimolare gli insegnanti a occuparsi, nel piano di studi, dei nostri autori, facendo conoscere le loro opere e la loro storia. Suscitando l’interesse dei ragazzi non solo verso la lettura (il che è già decisamente una cosa ottima), ma anche nei confronti degli autori con cui si scoprirà di condividere le origini.

A questo proposito, l’apprezzata scrittrice Giusy Staropoli Calafati, significativa rappresentante dei nuovi autori calabresi (è di Briatico, in provincia di Vibo Valentia), ha lanciato un appello alla classe intellettuale, politica e civile calabrese, nonché alle istituzioni italiane. 

Con un appello che verrà presentato nei prossimi giorni, chiederà che gli scrittori calabresi del ‘900, vengano inseriti nei programmi ministeriali per essere studiati nelle scuole dagli studenti italiani.

Coadiuvata da numerosi scrittori e intellettuali, Giusy Staropoli Calafati sta lavorando su un documento che chiunque può sottoscrivere prima di essere inviato ai ministeri di competenza. E in primissima battuta alla Regione Calabria, su sui si conta per il massimo appoggio e il più ragionevole sostegno.

«Sono sempre più convinta – dice Giusy Staropoli Calafati – che la letteratura potrà salvare la Calabria. È nei libri degli autori meridionali che sono raccolte le più grandi verità del paese, ed è lì che sono riportate le giuste indicazioni da seguire per riconquistare in maniera completa e con una visione inequivocabile, da Nord a Sud, la nostra identità. Con sapienza, consapevolezza e soprattutto senso di responsabilità. Per questo ho deciso di elaborare un documento scritto, in cui con minuzia dovranno essere riportate le ragioni e le motivazioni, inappellabili, convergenti nell’assoluta necessità, di carattere culturale, morale e civile, di procedere, con ufficialità riconosciuta, al coinvolgimento della scuola dell’obbligo nello studio dei più influenti autori calabresi, da presentare oltre che all’ente regionale di competenza, al Presidente ff della regione Calabria e all’assessorato di competenza; al Ministero dell’Istruzione, nella persona del ministro Bianchi, e al ministro per il Sud, Mara Carfagna, della quale ritengo il contributo potrebbe essere, in questo momento storico meglio che in altri, importante quanto decisivo. 

Una battuta alla quale mi auguro di avere il più convinto e pieno sostegno anche da parte dei rappresentati dei calabresi sui banchi della Camera e del Senato.

Antonio Piromalli diceva che quando la politica perde la strada che l’ha resa un fattore di rinnovamento e di sviluppo, ecco che arriva la letteratura e chiede di dire la sua, rivolgendosi direttamente alla vita.

La cultura è un bene prezioso, collettivo, per cui è necessario ci si ci si spenda tutti e sin investa tutto, in altro caso un paese anziché crescere rischia di rimanere nano. Natale Giunta scriveva:  iddi su nani e vonnu a tutti nani”.

Ma la Calabria, più di altre regioni italiane, ha menti, geni, per i quali il desiderio di crescita fomenta forte cambiamento e soprattutto vivacità di vedute, per le quali mai si potrebbe rimanere  indietro.

Lo scopo, ma soprattutto il fine di questo movimento e mutamento culturale, sarà quello di riuscire a far sì che, finalmente, nei programmi ministeriali scolastici che riguardano lo studio della letteratura italiana del ‘900, vengano inserite quanto meno le voci più rappresentative della letteratura calabrese. In modo da garantire agli studenti italiani una visione completa e senza vizi, dell’epopea narrativa novecentesca.

“Un popolo per capirsi veramente – dice ancora la scrittirce calabrese – deve conoscere i suoi artisti, altrimenti rimane indietro”, scriveva Saverio Strati. 

Dopo Verga e Pirandello, risalendo la penisola, l’assenza dei calabresi diventa nella storia della letteratura odierna, un’assenza quasi tragica. Un danno culturale e sociale che non può più essere perpetrato. Gli studenti, mancano ormai da tempo, di un pezzo di storia importante che non può più essere tralasciata alla passione sporadica di qualche buon docente, pertanto urge ritrovare certe pagine, e  scritte, dentro i libri di testo.

È sul sapere che si gioca il presente e il futuro di una generazione. Conoscere Alvaro, Strati, Perri, La Cava, Repaci, e molti altri, potrà fornire a studenti e docenti, la necessaria quanto giusta chiave di lettura per comprendere e fare propria un pezzo di storia italiana ancora misconosciuta, e per questo ancora troppo poco amata. Mi auguro – chiosa Giusy Staropoli Calafati – che la proposta trovi terreno fertile in Calabria, ma anche  fuori. Sui tavoli responsabili dell’istruzione dei nostri giovani». 

Sono già diverse settimane che la scrittrice calabrese, attraverso i suoi canali social, e le pubblicazioni su questo giornale, lancia messaggi di sensibilizzazione alla necessità di far conoscere ai più giovani, i più grandi narratori calabresi. Messaggi, appelli, letture, interpretazioni, scritti… Con coinvolgimenti massimi di pubblico svariato, pronto già a sottoscrivere un documento i cui obiettivi, diventano immediatamente comuni, estesi al Nord e al Sud dell’Italia. Al paese intero». (rrm)

L’invito, a chiunque voglia aderire al progetto, sottoscrivendo il documento, è quello di contattare la scrittrice attraverso i suoi canali social, o direttamente sulla sua e-mail a 

giusystaropoli@libero.it