Banco Alimentare, l’appello dei Csv Calabresi: Istituzioni intervengano

Le istituzioni intervengano con azioni di supporto e a tutela del Banco Alimentare Calabrese di Montalto Uffugo. È quanto hanno chiesto i Centri di Servizio per il Volontariato della Calabria, esprimendo solidarietà «al Banco che, dal 1996, offre un servizio indispensabile alle fasce deboli della popolazione, distribuendo pacchi alimentari attraverso una rete che coinvolge oltre 500 enti di terzo settore, ma anche parrocchie e istituti religiosi».

«Il rischio di restare senza una sede adeguata – hanno evidenziato – mette a rischio il lavoro dei tanti volontari e operatori impegnati, quotidianamente, nell’offrire sollievo alle famiglie fragili. Come Centri di servizio per il volontariato della Calabria auspichiamo che tutte le parti coinvolte possano trovare presto una soluzione affinché Il Banco Alimentare possa continuare a svolgere la sua attività in spazi idonei».

«La grande quantità di cibo che transita nei locali dell’associazione, infatti – hanno concluso – è proporzionale all’emergenza povertà che investe la nostra regione e che vede, purtroppo, coinvolti anche tanti minori».

Bevacqua (PD): Occhiuto trovi immediatamente una soluzione per Banco Alimentare

Il consigliere regionale del Partito Democratico, Domenico Bevacqua, ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di trovare «immediatamente una soluzione» per il Banco Alimentare della Calabria, che. stato sfrattato dalla sua sede situata all’interno dei locali dell’ex Consorzio Mercatale Montalto Uffugo.

Una situazione «semplicemente intollerabile e paradossale, in un momento in cui aumentano i poveri e le famiglie in difficoltà», ha detto il dem, ricordando come «già nel 2021 avevamo promosso una mozione per far sì che al Banco Alimentare della Calabria, che svolge storicamente un’azione importante e molto preziosa, fossero concessi gli opportuni spazi per conservare gli alimenti ricevuti e provvedere a distribuirli in maniera adeguata. Non ricevemmo risposta concreta allora, il governo regionale non ha posto in atto alcuna azione in tal senso».

«I calabresi, pur vessati da mille difficoltà – ha proseguito – si rivelano costantemente persone generose e attente ai bisogni degli ultimi: le raccolte periodiche di alimenti fanno registrare decine e decine di tonnellate di aiuti; centinaia di volontari si dedicano, altresì, ad alleviare la disperazione dei più bisognosi, ma le derrate necessitano di essere conservate e i 4.200 mq  attualmente usati all’interno di padiglioni coperti di Montalto, pur a malapena sufficienti, si avviano a chiudere i battenti. Già ora, a diverse associazioni incaricate di ritirare i pacchi da distribuire, viene negato l’accesso ai padiglioni». 

«La politica – ha concluso Bevacqua – non può far finta di non vedere. Ci sono almeno 40mila famiglie che confidano nell’aiuto di questi pacchi. Si smetta di magnificare le inconsistenti meraviglie buone per gli spot sui social e ci si rivolga a soluzioni concrete per problemi veri, con i quali i calabresi purtroppo sono costretti a misurarsi quotidianamente». (rcz)

 

In Calabria il Banco Alimentare ha sostenuto 38mila nuclei familiari

Attraverso 594 strutture caritative, sono 38mila i nuclei familiari che ha sostenuto il Banco Alimentare della Calabria.

Gianni Romeo, direttore del Banco Alimentare Calabria, ha spiegato che «diversamente da quanto avevamo immaginato,  la pandemia non ha inibito la generosità dei calabresi e più in generale degli italiani: sia i privati che le aziende hanno donato generi alimentari per le famiglie che vivono situazioni di difficoltà per il 70% in più rispetto al 2019».

«Se questo impegno ci fa ben sperare, non deve indurci a pensare che il problema della povertà nella nostra regione sia superato» ha concluso.

Intanto, a Reggio ha preso il via una iniziativa promossa da Confesercenti e Banco Alimentare Calabria in collaborazione con Conpait Pasticceri d’Italia, dove alcuni locali – soprattutto pizzerie e gastronomie d’asporto – devolveranno l’esubero della produzione della giornata alle famiglie più bisognose seguite dagli enti caritativi della zona; altri esercizi, invece, prepareranno delle pietanze espresse con cadenza mensile o quindicinale. Intanto è partita anche la campagna nazionale dal titolo “La fame non va in vacanza”.  (rrm)