Iwl tradizionale studio-sondaggio del quotidiano Avvenire sulla qualità della vita (Buonvivere), giunto alla sua quarta edizione, promuove ancora una volta Bolzano come città ideale, tallonata da Siena e Firenze, ma boccia clamorosamente il Mezzogiorno. Anzi, peggio, relega agli ultimi posti la Calabria che vede clamorosamente ultima Reggio (107esima posizione), preceduta da Vibo Valentia (106.ma) e Crotone (105.ma). Per trovare una città del Sud bisogna arrivare a metà classifica dove spicca Bari al 53.mo posto
Secondo quanto si evince dallo studio di Avvenire, «Si registrano in realtà diversi movimenti significativi rispetto al 2021. Le province che migliorano maggiormente la loro posizione in classifica sono Sondrio che scala ben 15 posti, grazie in particolare a un più solido capitale umano con l’aumento dei diplomati, degli universitari, delle persone in formazione e del numero di startup; Matera (+13 posizioni); Arezzo e Avellino (+12); la già citata Trieste (+11) e Rieti (+10). Situazione in particolare peggioramento, invece, per le lombarde Lecco e Mantova (-10 posizioni); e le piemontesi Novara (-13) e soprattutto Biella. Quest’ultima perde addirittura 32 posti, in particolare per il peggioramento dell’accoglienza degli stranieri, l’aumento dei Neet (giovani che non lavorano né studiano), il mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro, la contrazione delle dinamiche relative agli ambiti culturali e turistici.
Occorre però tener conto anche che nel 2021 la stessa Biella aveva registrato un exploit che le aveva fatto guadagnare ben 35 posizioni: è probabile quindi che lo scorso anno si fossero verificati eventi straordinari non più ripetuti. Il rapporto, infatti, è basato sull’analisi dei dati di 77 indicatori relativi a 10 domini: Accoglienza, Ambiente turismo cultura, Capitale umano, Demografia e famiglia, Economia e inclusione, Impegno civile, Lavoro, Legalità e sicurezza, Salute e Servizi alla persona.
In generale, a incidere nel bene e nel male – si legge nello studio – sono state ancora in misura preponderante le dinamiche correlate alla pandemia di Covid, che da una parte ha spinto a una maggiore digitalizzazione e diffusione della banda larga, ha determinato un calo generalizzato dei reati e in molti casi un miglioramento del trasporto pubblico. Dall’altra, però, ha destabilizzato gli indicatori relativi alla salute – in particolare ovviamente degli anziani ma non solo – alla cultura, al turismo e all’occupazione soprattutto per i giovani.
L’analisi dei ricercatori che hanno curato l’indagine – Dalida De Rosa, Lorenzo Semplici e Gianluigi Conzo, coordinati da Leonardo Becchetti – mette però in evidenza un generale miglioramente e un trend di convergenza. «L’analisi del confronto fra il 2022 e il 2021 della media e della deviazione standard totali e per le 10 province top e le 10 flop fa emergere come il livello dei punteggi sia migliorato tanto a livello generale (+0,77), quanto a livello top (+0,87) e flop (+0,84), mentre la deviazione standard diminuisce per tutti questi campioni, facendo registrare, rispettivamente, i seguenti valori: -0,05; -0,42; -0,44 – si spiega nel rapportyo -. Ed è interessante notare come anche il delta della deviazione standard fra i punteggi del sotto-campione composto dalle province top e flop sia di pari entità di quello riportato per l’intero campione».
La lettura combinata di questi risultati – afferma Avvenire – permette quindi «di affermare che è in atto un triplice, seppur estremamente lento, processo di convergenza dei punteggi verso l’alto: a livello generale (la seconda metà della classifica è meno distante dalla prima), a livello top (i primi non più così lontani dai secondi) e a livello flop (gli ultimi sono più vicini ai penultimi). La convergenza nel benvivere quest’anno è osservata in particolare tra il Centro e il Nord, con il Centro che migliora in media nel benvivere rispetto al Nord di 0,527 punti. In particolare, il Sud migliora in demografia e famiglia (+0,9 sul Nord) e in salute (+4,62 sul Nord; +2,07 rispetto al Centro). Il Centro, infine, guadagna rispetto al Nord 1,29 punti nel dominio lavoro».
Insomma, le differenze permangono e sono evidenti sia fra le macroaree, sia a livello di singole province. Tuttavia, per il secondo anno consecutivo si nota un trend di costante, per quanto limitata, convergenza tra i territori italiani e di generale miglioramento della qualità della vita che fa ben sperare. (rmm)