LETTERA APERTA / Alla Biblioteca Calabrese rigettate le domande di iscrizione dei cittadini

di GIUSEPPE CERAVOLOEgr. Direttore, da anni la sua rivista si è occupata della Biblioteca Calabrese, unico presidio culturale monotematico della Regione. Da qualche mese la biblioteca vive un momento di solitudine e di amarezza causati da gesti di autentico oscurantismo causati dal suo unico funzionario, il quale rigetta, senza averne titolo, le domande di iscrizione di tanti cittadini e di tanti giovani disposti semplicemente a diventare soci della biblioteca.

Tale rigetto avviene contro le norme statutarie e contro la Costituzione che invece incoraggia ogni forma di partecipazione ritenendola, giustamente, un diritto fondamentale delle persone.

Il rigetto viene incredibilmente motivato dalla carenza di un “curriculum” da allegare alla domanda ,che dovrà essere visionata dal comitato scientifico per un previo  esame di  “cultura calabrese” e detto comitato – che avrebbe ben altre funzioni – potrà a sua volta nominare degli esperti per… continuare l’esame e scoraggiare il più timido tentativo di adesione. Semplicemente di adesione! Cosa c’è di così pericoloso per cittadini che aspirano a diventare soci di una biblioteca?

Non esiste alcun riferimento nello Statuto che è stato approvato dagli organi regionali il 23 gennaio 2023.  Il sottoscritto, presidente da circa tre mesi, ha inteso aprire al territorio e ha sollecitato l’apporto di giovani e cittadini.

Non l’avessi mai fatto! È iniziata una campagna oscurantista da ancien regime per evitare ai cittadini di associarsi alla Biblioteca. Semplicemente di associarsi.

La direttrice Mariateresa Iannelli dice no con atti illegittimi rimanendo in capo al Consiglio Direttivo e al Presidente la presa d’atto delle domande o il motivato rigetto. All’art. 8, lo statuto è quanto mai chiaro ed usa un verbo che non ammette dubbi: « …sia i soci aggregati che quelli onorari dovranno essere ammessi dal Consiglio Direttivo su presentazione di almeno un socio fondatore e previa regolare domanda inviata anche per via telematica». Così è stato fatto.

La direttrice, appropriandosi di ruoli e funzioni che non ha, ha rigettato ex abbrupto tutte le domande con le assurde motivazioni sopra esposte.

Contro questi comportamenti lesivi dei diritti elementari dei cittadini è nato a Soriano un Movimento spontaneo di 532 cittadini che hanno sottoscritto il documento che Le invio, indirizzandolo al Prefetto e al Presidente della Regione con una richiesta di attenzione e l’invio di un’ispezione che verifichi le illegittimità della direttrice sul punto.

Egr. Direttore, non è una diatriba su piccole cose che purtroppo caratterizzano spesso i centri della nostra Regione; è una diversa visione e impostazione democratica.

Sono convinto che aprire al territorio, ai giovani e ai cittadini sia arricchente per gli stessi, per la biblioteca, per il paese. (pc)

[Pino Ceravolo è presidente della Biblioteca Calabrese]