Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha presentato una interrogazione al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per avere «chiarimenti rispetto al mancato collettamento del fosso Sant’Anna nell’impianto depurativo di Porto Salvo, circostanza che determina lo sversamento di liquami nelle acque antistanti l’abitato di Bivona, frazione di Vibo Valentia».
Nello specifico, Lo Schiavo ha chiesto «quali iniziative intende mettere in atto per supportare i soggetti coinvolti ai fini della risoluzione delle problematiche evidenziate; per quali motivi non si è ancora proceduto alla stipula di una convenzione tra il Comune di Vibo Valentia e l’ente subentrato al Corap nella gestione dell’impianto di depurazione di Porto Salvo; se sono state stanziate risorse e previsti interventi per sopperire al sottodimensionamento del depuratore di contrada Silica di Vibo Valentia; quali iniziative si intendono mettere in atto, nell’immediato, per mitigare i fenomeni di inquinamento delle acque di balneazione della frazione Bivona alla foce del fosso Sant’Anna, considerando il concreto rischio di compromettere l’andamento dell’ormai imminente stagione estiva in quella località».
«Come ho evidenziato nella premessa dell’interrogazione – ha spiegato Lo Schiavo –, nel fosso Sant’Anna convogliano le eccedenze del depuratore di contrada Silica, nonché, verosimilmente, numerosi scarichi abusivi. Lo stesso fosso, di conseguenza, è soggetto a fenomeni di inquinamento, particolarmente evidenti nella parte finale del suo percorso, vale a dire nel centro abitato della frazione Bivona e nella spiaggia ad esso antistante. È noto, poi, che il fosso sfoci in un tratto di costa particolarmente frequentato durante la stagione estiva, essendo Bivona località sede di seconde case di molti cittadini vibonesi».
«Nel corso dell’anno sono frequenti fenomeni di inquinamento delle acque di balneazione e di cattivi odori nell’aria in prossimità delle case e della spiaggia – ha spiegato ancora –. Proprio nei giorni scorsi si è verificato un importante sversamento di reflui dal fosso Sant’Anna al mare, che ha destato grande allarme nella popolazione residente. Ho fatto altresì notare come il depuratore di contrada Silica, da cui il fosso Sant’Anna discende, risulti essere dimensionato per processare una portata di 20mila Abitanti Equivalenti, quota spesso soggetta ad eccedenze anche significative».
«Il Comune di Vibo Valentia stipula, annualmente e in previsione della stagione estiva – ha ricordato – una convenzione con il Corap per il collettamento del fosso Sant’Anna (e quindi delle eccedenze non processate del depuratore di contrada Silica) nell’impianto di depurazione di Porto Salvo, evitando così che i fattori inquinanti possano interessare le acque di balneazione. Tuttavia, quest’anno, la convenzione non è stata ancora stipulata e quindi il fosso non è stato collettato in quanto il Corap non gestisce più l’impianto di Porto Salvo e si è in attesa del subentro del nuovo gestore».
«E a nulla sembra essere valso, al momento, l’incontro che il Comune ha avuto in Regione, lo scorso 23 maggio – ha proseguito – con i vertici di Arrical, Sorical, Corap e con il Dipartimento Ambiente e Tutela del territorio della Regione Calabria, tanto che l’Ente si è visto costretto a richiedere formalmente l’intervento della Prefettura di Vibo Valentia per la convocazione di un tavolo tecnico per addivenire ad una soluzione». (rvv)