BOVA (RC) – Al via la residenza “Il Corpo Scenico”

È in corso, a Bova, la residenza Il Corpo Scenico – Identità e Presenza del Teatro Proskenion.

La residenza, dunque, vedrà 11 ragazzi e ragazze lavorare insieme sulla voce, sul ritmo, movimento e recitazione e, ogni sera, alla Giudecca, è in programma uno spettacolo, il cui ingresso è gratuito.

Si parte, mercoledì 9, alle 21.00, con La guerra di prima di e con Nino RaccoVincenzo Mercurio; il 10 settembre, alle 21.00, I quadri di pongo di e con Giulio Votta; l’11 settembre Principio con Angela Berazzi e la regia di Vincenzo Mercurio.

Sabato 12 settembre, alle 21.00, è in programma La lunga notte di Medea, spettacolo di teatro e danza ispirato all’opera di C. Alvaro con i partecipanti alla residenza. La regia è di Giovanni Battista Gangemi Guerrera(rrc)

 

BOVA (RC) – Consegnati i premi del quarto Premio Letterario “G. Rohlfs – F. Mosino – A. Karanastasis”

Nella sala del Consiglio comunale di Bova, si è svolta la cerimonia di premiazione della quarta edizione del Premio letterario  Internazionale “G. Rohlfs -F.Mosino -A.Karanastasis”, promosso dal Circolo Culturale Apodiafazzi.

Sono intervenuti il dottorato Carmelo Giuseppe Nucera, presidente del Circolo Culturale Apodiafazzi, ideatore ed esecutore del Premio e il sen. avv. Felice Besostri, relatore di maggioranza al Senato per l’approvazione della Legge 482/99 che ha intrattenuto l’uditorio con un forte intervento sul contributo delle Minoranze linguistiche storiche ignorate dalle leggi elettorali europee, nazionali, regionali, alla ricchezza culturale e politica dell’Italia.

premio

 

Premiati, per la sezione Poesia, Choma c’è tspichì – Terra e anima opera postuma di Antonio Tommasi, Griko di Calimera – Puglia, presentata dalla Famiglia; Dieci canzoni per la divulgazione della lingua greca di Calabria (progetto Traghuda) di Francesca Prestia, cantastorie di Calabria.

Per la sezione Studi e Ricerche, premiati Documenti e Discussioni sui dialetti Calabrese e Siciliano. Un percorso dall’antico al moderno, opera postuma del prof. Giuseppe Falcone, titolare della cattedra di Dialettologia Italiana all’Università di Messina e presentata dal figlio, Domenico FalconeDiu Glosse, mia glossa – Greco di Calabria e greco salentino a confronto; Trattato di lingua a cura di Salvatore Tommasi e del Circolo Culturale Apodiafazzi.

Per la Sezione Saggistica, premiati Tra Toponomastica e Filologia, scritti inediti di Franco Mosino, opera postuma, presentata da Calabria Sconosciuta, Rivista trimestrale di Cultura e Turismo; Il volto ambiguo della Storia – Menzogne e Verità – Aspetti di storia contemporanea reggina nel contesto nazionale di Agazio Trombetta.

Al senatore Besostri é stata consegnata una targa per «aver interpretato le aspettative delle minoranze storiche linguistiche della Calabria, per i cui diritti continua a battersi».

É seguito, poi, un dibattito con gli interventi di Eleonora Tommasi e Salvatore Tommasi. Sono intervenuti, poi, il poeta Savino Nucera che ha presentato la poesia Grica di Antonio Tommasi.

Nel suo intervento, il presidente Nucera ha, invece, ringraziato tutti coloro che hanno inviato messaggi di congratulazioni alla manifestazione, rivolgendo anche un pensiero alle famiglie dei compianti studiosi ai quali il Premio è dedicato, e alla famiglia Witte, nell’anno in cui ricorre il bicentenario della visita a Bova dello studioso che ha dato il via all’opera di valorizzazione della lingua e della cultura dei Greci di Calabria.

Un pensiero è andato, inoltre, alle altre due minoranze calabresi, Albanese e Occitana, nonché alle istituzioni che hanno sostenuto o patrocinato il Premio: la Regione Calabria, la Città Metropolitana di Reggio, il Comune di Bova, l’Ente Parco d’Aspromonte, l’Ambasciata di Germania, l’Ambasciata di Grecia, la Camera di Commercio italo-greca di Atene.

Particolarmente apprezzati gli interventi di Eleonora Tommasi e Salvatore Tommasi, griki di Puglia, in diretta streaming, e vincitori del Premio – Sezione Poesia e Sezione studi e Ricerche.

All’incontro è intervenuto anche il poeta Savino Nucera che ha presentato la poesia grika di Antonio Tommasi.

Nel corso della manifestazione sono stati consegnati dal Circolo Apodiafazzi gli attestati di riconoscimento ai partecipanti al corso di calabro-greco 2019/2020 svoltosi a Bova, mentre attestati di gratitudine sono andati al professor Renato Crucitti, al geometra Domenico Cuppari e ai docenti Irene e Angelo Maisano per l’impegno nel recupero del centro storico di Bova, oltre che alla cooperativa San Leo e al suo presidente Andrea Laurenzano per l’attività di valorizzazione del borgo.

La manifestazione si é conclusa con le poesie in greco di Calabria, La mia lingua e il mio paese, del poeta di Gallicanò Mimmo Nucera (Milinari) e con l’appuntamento alla V edizione del Premio che si svolgerà il 5 settembre del 2021.

Un ringraziamento particolare è andato al sindaco di Bova anche per il suo intervento nella lingua dei padri, alla Rai Calabria, e al suo direttore, ingegner Demetrio Crucitti, a Vincenzo Domenico Vinci dell’emittente CapoSud Television.

La manifestazione si é conclusa con la degustazione della Lestopitta, specialità della gastronomia bovese. (rrc)

 

BOVA (RC) – Al via la rassegna culturale al Museo “Gerard Rohlfs”

Prende il via a Bova, al Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerard Rohlfs”, la rassegna culturale promossa dal Comune di Bova.

La manifestazione, che rientra nell’ambito del progetto: Dal contenitore museale al museo en plein air, cofinanziato dalla Regione Calabria – Dip. Cultura – Azione 2 – Rafforzamento del sistema museale Annualità 2019 – Fondi PAC Calabria 2014/2020 Asse 6 Azione 6.7.1., prevede una serie di eventi curati da Pasquale Faenza, direttore del Museo che puntano ad una più ampia conoscenza del patrimonio culturale grecanico, anche al fine di comprendere le dinamiche della ridefinizione identitaria in corso negli ultimi anni tra i Greci di Calabria, fondamentali per tracciare il futuro stesso dell’antica città di Bova, oggi nel club dei “Borghi più belli d’Italia”, “Gioiello d’Italia” “Bandiera Arancione” “Città del Bio”, tra le mete incluse da Google Street View, nella lista dei sei borghi italiani da visitare almeno una volta nella vita.

La rassegna sarà, inoltre, impreziosita dalla mostra di icone di Francesca Geria e Letizia Di Lorenzo dal titolo Luci bizantine nell’area grecanica: scrivere icone oggi, che si inaugura il 19 Agosto alle 18.30, e che sarà occasione di incontro con i maestri iconografi Giovanni Raffa, Laura Renzi, Giancarlo Pellegrini, esperti e storici del medioevo calabrese, tra cui Giuseppe Hyeraci.

Il programma – prenotazione obbligatoria

Si parte il 6 agosto, alle 17.30, con il seminario di apertura dal contenitore museale al museo en plein air. Intervengono Nino Spirlì, vicepresidente della Regione Calabria e assessore ai Beni Culturali, Santo Casile, sindaco di Bova, Leo Autelitano, presidente Parco Nazionale dell’Aspromonte, e Pasquale Faenza, direttore del Museo.

Venerdì 7 agosto, alle 18.30, l’incontro La Rete Museale Calabria Lab – Etnografia Viva – Centro Studi Esperide: una piattaforma di promozione comune della cultura calabrese. Intervengono Pasquale Faenza, Roberta FilocamoMario PanarelloMonica De MarcoRoberta TucciPatrizia GiancottiDomenico PisaniRoberto Chimirri.

Sabato 8 agosto, l’incontro Partendo da Bova… tradizione e rinnovamento nella scultura tardomanieristica di Rinaldo Bonanno con Mario Panarello; domenica 9 agosto Eris in peste patronus: l’iconografia di San Rocco di Montpellier nelle testimonianze artistiche calabresi con Gianfrancesco Solferino; lunedì 10 agosto Bova nel Settecento: un percorso narrato tra i capolavori trado-barocchi con Bruno Vadalà.

Giovedì 13 agosto, l’incontro Parlare più lingue ai bambini: come, quando e perché con Tito Squillaci. Mercoledì 19 agosto, Le scuole di iconografia cristiana in Italia con Giovanni Raffa, Laura Renzi e Giancarlo Pellegrini; venerdì 21 agosto, Icone e identità calabro greca con Tito Squillaci, Francesca Geria e Letizia Di Lorenzo. Il 22 agosto, degustazione di vini della Calabria grecanica con Sabrina IasilloRocco Zappa; lunedì 24 agosto, l’incontro La valorizzazione dei beni culturali nella Calabria greca. Modi, forme, esperienze con Cristina SchiavoneMariangela PretaChiara Corazziere, Pasquale Faenza, Carmine VerduciDomenico Guarna.

Mercoledì 26 agosto, L’eredità di Bisanzio in Calabria. Percorsi, incontri, acculturazioni con Giuseppe Hyeraci; martedì 1° settembre, Edward Lear nell’Aspromonte greco con Saverio Verduci, Raffaele Gaetano e Andrea Laurenzano; mercoledì 2 settembre, Il fondo librario Franco Mosino. Catalogazione e digitalizzazione con Leo Autelitano, Santo Casile, Sabrina Gatto, Stefania Giordano, Francesco Ventura, Gilberto Floriani e Giuseppe Bombino; il 26 settembre, l’inaugurazione delle installazioni di arte contemporanea O cipo ton logo – Il giardino delle parole di Roberto LuciferoPirgos, ceramiche parlanti(rrc)

Dall’Aspromonte, la grande sfida della cultura per un diverso modo di raccontare la Calabria

di ALDO MANTINEO – Ieri avevo in mente un Aspromonte. Un tipo di Aspromonte. Non c’ero mai stato così dentro, nel suo cuore verde, e dunque l’idea che avevo – e chissà quanti altri come me – era legata a quel che avevo visto, sentito. O meglio, a quel che nel tempo mi era stato fatto vedere e in ciò che avevo voluto sentire. Un’idea di una montagna dura, praticamente impenetrabile. Diciamo pure ostile. Pesco indietro nella mia memoria di ragazzo di quarant’anni fa e quella era soltanto la montagna che aveva protetto latitanti, nella quale erano stati nascosti ostaggi, dove lo Stato aveva abdicato, forse senza nemmeno combattere in maniera convinta, lasciando campo libero alla ‘ndrangheta.

Che le cose non stessero così mi era comunque stato chiaro da tempo, ma non avevo mai avuto modo di sperimentare che il mio “nuovo” sentire fosse non solo differente rispetto al passato ma anche più adeguato alla realtà.

Oggi, così, ho in mente un altro tipo di Aspromonte. Una montagna non solo aspra ma anche “bianca” (come vuole l’etimo legato alla lingua grecanica)  nel senso di splendente. Una definizione assolutamente calzante per un luogo difficile da attraversare ma di una bellezza naturale assoluta, nel quale le lingue di strada – talvolta più simili a “piste” appena transitabili – ti consentono magari a fatica di inerpicarti ma ti regalano il privilegio di stare più in alto degli stessi uccelli in volo. Un luogo nel quale placidi greggi si prendono la strada e vogliono il loro tempo: per loro non c’è alcun tuo impegno pressante che tenga!

In questo senso il secondo appuntamento con “Gente in Aspromonte”, che ha fatto delle grandi querce del Rifugio Carrà ancora una volta una sorta di arena naturale nella quale si sono – tra l’altro – confrontati modi diversi di raccontare la Calabria e di utilizzare le sue risorse, è stata un’utile occasione. Una manifestazione senza inviti, senza scalette, una sorta di tribuna dalla quale tutti potevano parlare, dire la loro, interloquire,  spiegare e raccontare. Perché se sulla necessità di un “nuovo” racconto della Calabria – per altro argomento del primo appuntamento nel 2018 e che, inevitabilmente, ha fornito lo spunto per la “ripartenza” in questa edizione – non tutti sono stati d’accordo, pochi dubbi vi sono che  qualsiasi racconto, vecchio e nuovo, non ha solo bisogno di chi parli ma anche (se non soprattutto) di chi ascolti. Dunque tanto più un racconto è secco, lineare, privo di fronzoli, tanto più crescerà la possibilità che chi ascolti ne colga appieno il vero senso, la completa portata. Ed allora ecco il punto: ma sin qui quale racconto della Calabria è stato fatto? Questione non di poco conto considerato che un certo tipo di narrazione – da quella dei quotidiani a quella delle fiction televisive – appare più funzionale a una certa rappresentazione.

A me che calabrese non sono è capitato per lavoro di dover contribuire al quotidiano “racconto” della Calabria scoprendola pian piano, giorno dopo giorno, anche attraverso i racconti che mi venivano fatti. Mi sono insomma trovato nella doppia veste, al tempo stesso, di narratore e ascoltatore. E mentre la mia personale “scoperta” procedeva, contemporaneamente mutava la mia capacità di riuscire a contribuire a fare un racconto sempre meno impregnato di logori stereotipi e superati luoghi comuni. E l’ennesima riprova l’ho avuta nella giornata trascorsa a Piano Carrà sperimentando l’ebbrezza del cielo che si imbroncia all’improvviso rovesciando giù un paio di ore di intensa pioggia o facendo gioire la vista di uno spettacolo naturale di rara bellezza e di paesaggi incredibili.

Ecco,  se mai ci fosse realmente bisogno di un “nuovo” racconto della Calabria questo potrebbe forse essere un utile accorgimento: mettere assieme il punto di vista del narratore e quello dell’ascoltatore, senza dare nulla per scontato. Un esperimento che, in qualche misura, è stato fatto durante “Gente in Aspromonte” che – al netto di critiche e polemiche – può rappresentare un utile laboratorio, uno snodo importante lungo quel quotidiano e impegnativo percorso lungo il quale la Calabria, la sua gente (ma il Meridione e i meridionali più in generale) avanza tra mille ostacoli e infiniti pregiudizi. (am)


ASPROMONTE = ASPRO-PONTE
L’OPINIONE DI LOMBARDI SATRIANI

Nel cuore dell’Aspromonte, al Rifugio Carrà di Africo e a Bova si è svolto nei giorni scorsi – promosso e organizzato dalla Regione Calabria – il convegno Gente in Aspromonte 2 con la partecipazione di uomini di cultura calabresi, giornalisti, scrittori, amministratori locali e regionali. Tra i vari interventi, quello dello scrittore Gioacchino Criaco: «L’appuntamento di Africo si conferma ciò che è stato l’anno scorso: il luogo dell’incontro. Un punto in cui i calabresi vengono, si ritrovano e ognuno dice quello che ha in testa. Può dirlo bene o male, ci possono essere delle idee giuste o sbagliate, ma la ragione di un progetto come questo è questa e continuerà ad essere questa: “farsi” un posto di tutti, un luogo libero, in cui ognuno dice quello che gli pare e, rispetto a quello che si dice, ognuno può pensare e dire quello che si vuole. Questa è già una piccola, grande rivoluzione: essere un posto libero. Africo anche quest’anno si è riconfermato un luogo di libertà».

Di particolare rilievo le considerazioni dell’antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani, già preside di Lettere a Unical, ex senatore e presidente dell’AISEA (Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche): «L’iniziativa che si è svolta nei giorni scorsi ad Africo e a Bova è stata, a mio avviso, di grande efficacia, anche per il messaggio che essa, di fatto, ha trasmesso. Proprio nella zona dove hanno vissuto e vivono gli ultimi della storia, regione che nei primi decenni del Novecento il grande meridionalista Umberto Zanotti Bianco raggiungeva a fatica, a piedi, e a dorso di asino, in giorni e giorni di logorante cammino, si sono realizzate una pluralità di voci affermanti la volontà di riscatto, la tenace volontà di non essere confinati nei pregiudizi e negli stereotipi razzisti che ancora perdurano in una parte della società italiana ed è emersa la volontà di andare oltre la ‘ndrangheta, realizzando una summer school nella quale questo fenomeno – da condannare nella maniera più assoluta, senza alcun tentativo di giustificazionismo – vada combattuto attraverso una conoscenza approfondita ed articolata dei suoi vari aspetti, nel linguaggio che è capace di parlare, nei valori che testimonia, anche se in maniera radicalmente distorta, ma che pure affondano le radici nell’antica cultura tradizionale calabrese: l’onore, la dignità, il rispetto della parola data, la serietà nei gesti, nei comportamenti, nelle parole, il rispetto delle donne e così via».

L'intervento di Luigi Maria Lombardi Satriani
L’intervento del prof. Luigi Maria Lombardi Satriani ad Africo

“Tutti questi aspetti, compresi quelli relativi ad una religiosità popolare profondamente avvertita e praticata, – ha detto il prof. Lombardi Satriani – saranno analizzati dai docenti della summer school: giuristi, storici, antropologi, sociologi e tanti altri cultori delle scienze umane. Docenti, tutti, scelti da un Comitato Scientifico che sta per essere costituito, composto da personalità di alto profilo, italiane e di altri numerosi Paesi. La summer school si svolgerà in stretta collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e, in particolare con il prof. Francesco Calabrò, docente di questa università con il quale ho elaborato, in piena condivisione di intenti, tale progetto. Anche attraverso questo progetto sarà testimoniata la volontà che parte da Africo di andare oltre per raggiungere obiettivi di grande respiro, di riapertura a tutte le declinazioni dell’umano. Emblematica, in questa direzione, la proposta che ho avanzato a conclusione dei lavori, per quanto mi riguardava, di trasformare l’Aspromonte in Aspro-ponte: un ponte dalla lingua di Omero alla cultura del Rinascimento italiano, alla cultura del Novecento, nella quale campeggiano le figure, per quanto riguarda quest’area, di Umberto Zanotti Bianco, già ricordato, Edoardo Mollica, Pasquino Crupi, degli scrittori Saverio Strati, Fortunato Seminara, Mario La Cava, Leonida Repaci, Palma Comandè, Gioacchino Criaco, Mimmo Gangemi e quanti altri, proprio in questa area, si dedicano con enorme impegno, alla scrittura e alla traduzione narrativa delle loro esperienze. Né possono essere dimenticate le varie forme di attività imprenditoriali, progettuali, scientifiche, operative declinate al femminile di cui abbiamo avuto, proprio nella seconda giornata, una suggestiva e coinvolgente testimonianza. Il bilancio provvisorio di questi due giorni, come tutti i bilanci, non può pertanto che essere pienamente positivo». (dc)

BOVA (RC) – La mostra “Sud Est Contemporanei. Cronache di Viaggio nella Calabria Greca”

Questo pomeriggio, a Bova, alle 15.15, al Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs” di Bova, s’inaugura la mostra permanente Sud Est Contemporanei. Cronache di Viaggio nella Calabria Greca.

La mostra, promossa dal Comune di Bova e finanziata dalla Regione Calabria , è curata da Pasquale Faenza, ed è il risultato di un lavoro che ha perseguito un duplice obbiettivo: potenziare la struttura museale con all’allestimento di una nuova sala espositiva, moderne vetrine e un sistema anti intrusione avanguardistico ed implementare le collezioni museali con ulteriori opere d’arte, manufatti archeologici e beni etnografici rappresentativi non solo della cultura identitaria grecanica ma anche delle tematiche che hanno suscitato l’interesse del linguista tedesco Gerhard Rohlfs nella conoscenza dell’Aspromonte greco.

Intervengono Santo Casile, sindaco di Bova, Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, Salvatore Bullotta, responsabile Amministrativo Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e Pasquale Faenza, curatore della mostra.

Tra le opere esposte, l’acquaforte illustrante la città di Bova, stampata da Domenico Antonio Parrino alla fine del Seicento per i prestigiosi volumi di Giovanni Battista Pacichelli, dal titolo Il Regno di Napoli in prospettiva diviso in dodici provincie, edito a Napoli nel 1703; la litografia con veduta di Bova di Edward Lear (1812-1888), pubblicata a Londra nel 1852 dal Journals of a landscape painter in Southern Calabria e poi, ancora, diversi esemplari di tornesi tardo medievali della Grecia franca, deputati a raccontare il significato storico e culturale di uno dei più importanti tesoretti monetali d’età angioina rinvenuti nel territorio di Bova.

Tra le sale del museo sarà inoltre possibile osservare interessanti manufatti dell’artigianato grecanico, come le musupare, tipici stampi lignei per un particolare formaggio quaresimale o il tamburo appartenuto all’araldo di Bova Antonino Altomonte (1896 – 1980), che, con il rullo del suo strumento musicale e con la sua inconfondibile voce, ha scandito i momenti più significativi di tutto il territorio grecanico.

Ancora, l’installazione di arte contemporanea di Roberto Lucifero, realizzata sopra il tetto del Museo “Gerhard Rohlfs ed illustrante una porzione di rosa dei venti indicante i due punti cardinali dell’Est e del Sud, dai quali sono giunte le principali civiltà del Mediterraneo che hanno influenzato la cultura dell’Aspromonte meridionale. Sempre nell’ambito del progetto Sud Est Contemporanei, è stato, inoltre, realizzato il sito internet in lingua inglese del Museo della Lingua Greco-Calabra e potenziata la sezione museale della Giudecca con ulteriori pezzi d’arte di Antonio Puija Veneziano, incentrati sui principali simboli dell’ebraismo.

 

AFRICO (RC) – Al via “Gente in Aspromonte”

Al via oggi, ad Africo, al Rifugio Carrà, la seconda edizione di Gente in Aspromonte – Una nuova narrazione della Calabria

Organizzata dalla Regione Calabria, la manifestazione, quest’anno, è articolata sul racconto delle buone pratiche portate avanti in Calabria e in Aspromonte con la partecipazione diretta dei protagonisti. In particolare, la Giunta regionale presenterà alcuni risultati della programmazione nazionale e comunitaria (PAC, POR e FSC) a supporto ed oggetto di nuova narrazione di una Calabria che cambia passo.

La due giorni si svolgerà con sedute di confronto plenario, incontri mirati, focus su aspetti particolari, proiezione di documentari e musica popolare. Tra gli eventi programmati sono previsti, con la partecipazione degli autori, la proiezione dei documentari di Federico Quaranta (A day in Aspromonte) e di Marcello Villari (Dopo il silenzio), quest’ultimo con interviste ad alcuni esponenti della nuova generazione di scrittori calabresi.

L’evento sarà un’occasione importante per un focus in memoria della vita e della letteratura di Pasquino Crupi, intellettuale che ha dedicato alla letteratura calabrese ed al suo territorio gran parte del suo impegno di letterato e di politico.

Tra le buone pratiche, sulle quali ci saranno specifiche testimonianze: l’impegno per la valorizzazione della lingua grecanica, la valorizzazione del diritto all’istruzione primaria nei borghi aspromontani, l’impegno delle cooperative nei terreni confiscati alla mafia, il lavoro per valorizzare il Santuario di Polsi; cioè esperienze finalizzate a incentivare la propensione dei giovani e dei ragazzi per restare negli ambiti locali di formazione e lavoro. Un evento particolare sarà dedicato al contributo delle donne per una Calabria che cambia, dalle esperienze di nuova imprenditoria al recupero delle tradizioni dell’artigianato locale.

In Piazza Roma a Bova si svolgerà la presentazione del film di Mimmo Calopresti Aspromonte, la terra degli ultimi, tratto da un libro di Pietro Criaco e girato in Aspromonte. Una intervista al Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio ed al vescovo della diocesi di Locri, Monsignor Francesco Oliva concluderà la due giorni.

Il programma

Il 29 agosto, ad Africo, si parte alle 14.00, con i saluti istituzionali di Domenico CreazzoFrancesco Bruzzaniti. A seguire, l’Assessore regionale alla Cultura, Maria Francesca Corigliano, parlerà del Piano d’Azione e coesione 2014-2020 quale strumento di valorizzazione del patrimonio calabrese.

Alle 15.30, la proiezione del documentario A day in Aspromonte di Federico Quaranta; alle 18.00 le produzioni cinematografiche in Aspromonte e in Calabria; alle 21.00, la proiezione del documentario di Marcello Villari e Mario Canale. Interviene Maria Francesca Corigliano. La serata si conclude con Cataldo Perri che canta Calarbresh.

Venerdì 30 agosto, alle 10.00, si parte con Buone pratiche nell’Aspromonte, testimonianze ed esperienze su attività, progetti ed opere nel territorio aspromontano. Alle 11.30, dibattito sulla letteratura con Pasquino Crupi, un testimone d’Aspromonte.

La manifestazione, poi, si sposta a Bova, a Piazza Roma, con l’inaugurazione della mostra Sud-Est contemporanei, residenza dell’artistaLaboratori contemporanei. Intervengono Maria Francesca Corigliano e Mario Oliverio.

Dopo i saluti del sindaco di Bova, Santo Casile, alle 16.30, i contributi femminili nella Calabria che cambiaalle 18.00, Francesco VerderamiGianfrancesco Turano intervistano Mario Oliverio e Mons. Francesco Oliva. Alle 21.00, la presentazione del film di Mimmo Calopresti e proiezioni highlights.

Gente in Aspromonte si chiuderà, alle 22.30, con Paolo Sofia e l’albero di more, il canto del riscatto tradito del Sud. (rrc)

BOVA – Oggi si parla di Grecia, Magna Grecia, Europa

Oggi pomeriggio alle 18 a Bova incontro allo Spazio Cultura di via Rimembranze per presentare il volume Grecia, Magna Grecia, Europa (Iiriti Editore) che raccoglie gli atti del convegno svoltosi lo scorso settembre a Reggio e Bova.

L’evento è promosso dall’Associazione Bova Life. Partecipano il presidente dell’Associazione Bova Life Saverio Micheletta e il sindaco di Bova Santo Casile. Intervengono il prof. Pasquale Amato e Pasquale Tuscano. Modera il giornalista Antonio Chilà. Saranno, inoltre, presenti Domenico Vinci autore del video documentario La Grecia di Calabria (che sarà proiettato in apertura dell’incontro) e l’editore Bruno Iiriti. (rrc)

Calabria, in cerca di una nuova narrazione. Ad Africo torna l’intellighentia, è spot elettorale?

Gente in Aspromonte 2.0: ritorna l’appuntamento con le intellighentie calabresi nel cuore dell’Aspromonte, a cura della Regione Calabria. Un anno dopo, con l’idea di raccontare le buone pratiche portate avanti in Calabria e in Aspromonte con la partecipazione diretta dei protagonisti. Una bella idea, il confronto tra intellettuali, autori, scrittori, registi, ecc. all’ombra degli ulivi, ma le spinte culturali sembrano, in realtà, il pretesto per un gigantesco spot elettorale.

Difatti, la Giunta regionale, in tale occasione, presenta i risultati della programmazione nazionale e comunitaria (PAC, POR e FSC) a supporto ed oggetto di nuova narrazione di una Calabria che cambia passo. Per quanto ne sappiamo il POR Cultura sta ancora a dormire, in attesa dei decreti di attuazione, la promoziome culturale è appesa al chiodo, si parla, si chiacchiera, ma ai giovani cosa rimane di queste tante belle parole? Ai nostri giovani, che – non ci stancheremo mai di ripeterlo – si vedono rubare il futuro da sotto il naso, non vengono offerte opportunità di impiego nel campo culturale (e ci sono risorse e capacità da utilizzare per archiviare, catalogare, rieditare la produzione letteraria calabrese, per esempio). Solo il lieve alito di parole al vento per sottolineare quant’è bravo quello, quanto sono bravo io…

Una bella idea, ma dai contorni poco nitidi e obiettivi non molto chiari. Serve radunare gli intellettuali calabresi (al 90% esponenti di cultura esportata)? Certamente sì, perché favoriscono il confronto e l’arricchimento culturale, ma se i dibattiti sono finalizzati a parlarsi addosso a cosa servono? Probabilmente per confezionare un gratuito spot elettorale per la giunta uscente. A pensar male si fa peccato, diceva Andreotti, ma spesso si azzecca…

Dov’è il coinvolgimento di scuole e università, dove sono gli stimoli per i giovani calabresi? Una bella domanda, cui speriamo qualcuno fornisca una risposta.

In questa due giorni (finanziata dal PAC Piano di Azione e Coesione) ci saranno, comunque, anche cose buone: la proiezione completa del bel documentario di Marcello Villari e Mario Canale Dopo il silenzio sugli scrittori calabresi e di Federico Quaranta A Day in Aspromonte, la visione in piazza Roma a Bova del film di Mimmo Calopresti Aspromonte, la terra degli ultimi, girato appunto in Aspromonte con Marcello Fonte. E ci sarà spazio per parlare di Pasquino Crupi, autentico intellettuale del Mezzogiorno che ha speso una vita per valorizzare la letteratura meridionale e i suoi autori.

Nel comunicato stampa si evidenziano «Tra le buone pratiche, sulle quali ci saranno specifiche testimonianze, l’impegno per la valorizzazione della lingua grecanica, la valorizzazione del diritto all’istruzione primaria nei borghi aspromontani, l’impegno delle cooperative nei terreni confiscati alla mafia, il lavoro per valorizzare il Santuario di Polsi; cioè esperienze finalizzate a incentivare la propensione dei giovani e dei ragazzi per restare negli ambiti locali di formazione e lavoro».

Un evento particolare sarà dedicato – a Bova, pi piazza Roma – al contributo delle donne per una Calabria che cambia, dalle esperienze di nuova imprenditoria al recupero delle tradizioni dell’artigianato locale. Una intervista al Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio (e riecco lo spot) ed al vescovo della diocesi di Locri Monsignor Francesco Oliva concluderà la due giorni. Amen. (s)

BOVA – Novelle e fiabe della Calabria greca

Ogni venerdì e sabato, dalle 18 alle 21, con repliche ogni ora, nel borgo antico di Bova a Palazzo Mesiani, via San Costantino 8 Tikandì Akomì (Qualcosa ancora) ovvero fiabe e della Calabria greche, a cura di TeatroProskenion.

Con l’occasione si può visitare il museo etnografico e la mostra dei Maja, collocati all’interno del palazzo Mesiani.

Soddisfatto il sindaco di Bova Santo Casile  per il pienone di Ferragosto anche nel Borgo greco di Bova dove sono giunti numerosi turisti per visitare il Museo della Lingua greco calabra intitove lato al famoso glottologo “Gerhard Rohlfs”, e le altre attrattive culturali di Bova: il Museo di Paleontologia e scienze naturali dell’Aspromonte, il sentiero della Civiltà contadina, l’area della Giudecca, la chiesa bizantina, il Santuario di San Leo, la cattedrale Madonna dell’isodia,  il Castello normanno, la torre normanna il borgo dei mestieri, la residenza dell’artista, la locomotiva a vapore.

BOVA (RC) – Paleariza, “Grecia ce Calavrìa”

Questa sera, a Bova, alle 21.45, l’evento Grecia ce Calavrìa.

L’evento rientra nell’ambito di Paleariza, il Festival della musica e delle tradizioni popolari della Calabria greca, giunto alla 22esima edizione.

Si parte con il Ballo dei Giganti, per poi proseguire con i Suonatori dell’area ellenofona e i loro strumenti della tradizione dell’area ellenofona della Calabria.

La serata si concluderà con i Ballu du camiddu, un rito liberatorio dove luce, ritmo e fuoco si uniscono in una simbologia ancestrale e ripetono una danza antica e magica che sembra seguire “Il movimento circolare degli astri”. (rrc)