Scalese (Cgil Area Vasta): Servono buon senso e umanità per salvaguardare i lavoratori

«L’’ordinanza regionale contro lo stress termico deve essere rispettata, assieme ad una buona dose di buon senso per rendere il lavoro più sicuro». È quanto ha detto Enzo Scalese, segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, intervenendo a seguito della scomparsa di un bracciante agricolo in un’azienda agricola a Strongoli, sottolineando come «si continuando a sottovalutare le conseguenze delle alte temperature di questi giorni».

«Non solo è fondamentale – ha ribadito – garantire condizioni di lavoro sicure e rispettose delle normative vigenti – rimarca Scalese – ma è essenziale che tutte le aziende rispettino rigorosamente queste norme per prevenire ulteriori incidenti e garantire la sicurezza dei braccianti e lavoratori dei cantieri edili. Le aziende hanno gli strumenti per farlo: possono, anzi, devono ricorrere alla Cassa integrazione per eventi meteo – CISOA per gli operai agricoli a tempo indeterminato».

«Possono richiedere all’Inps il riconoscimento della Cassa integrazione per eventi meteo quando il termometro supera i 35° centigradi e in caso di temperature anche inferiori ai 35° ma “percepite” come elevate. Le misure di prevenzione che riducano al minimo i rischi dovuti alle ondate di calore – ha concluso Scalese – che possano incidere negativamente sullo svolgimento dell’attività lavorativa, non mancano: vanno solo applicate. Per questo diciamo che norme non bastano, servono buon senso e umanità».

Aceto (Coldiretti) chiede alla Regione l’attivazione dello stato di calamità per il caldo record nel Crotone

Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, ha scritto all’assessore Regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo e al direttore del Dipartimenti Iritano di intervenire per accertare i danni provocati dalla siccità record nel Crotonese e di delimitare le aree colpite in modo da consentire il riconoscimento dello stato di calamità.

Una richiesta che arriva «dopo la scarsità dei raccolti che hanno più che dimezzato i redditi degli agricoltori, l’estate bollente, con temperature massime, che non accennano a diminuire e l’assenza totale di precipitazioni hanno creato un mix esplosivo per le campagne, in particolare nel Crotonese».

«Giungono dal territorio accorate segnalazioni che, a causa delle alte temperature, si riscontrano scottature da eccessivo caldo a pomodori, melanzane, peperoni e angurie su una superficie che si stima superiore ai 2000 ettari», ha rilevato l’Associazione, esprimendo preoccupazione, anche, per la perdita di quote di mercato per le produzioni agricole. (rcz)