Al calabrese Biagio Vinci la massima onorificenza del Canada

di PINO NANO È Olivia Chow in persona, amatissimo sindaco di Toronto a firmare questa solenne dichiarazione di encomio per uno dei calabresi più famosi dell’Ontario. Lui è Biagio Vinci, uno dei padri della ristorazione in Canada, ma soprattutto uno dei calabresi più amati dalla comunità multiculturale di questa grande metropoli canadese.

Calabrese di Serra San Bruno oggi Biagio Vinci diventa anche una sorta di cittadino onorario della capitale dell’Ontario, una delle eccellenze italiane riconosciute dal Governo canadese e una delle massime personalità della città di Toronto. Ma non per via del suo ristorante che è uno dei più frequentati dalla Toronto che più conta, lo è invece per la sua straordinaria “bontà d’animo” che qui a Toronto è diventata ormai leggenda popolare.

Quello che il sindaco Olivia Chow gli consegna è la medaglia dell’Ordine dell’Ontario, l’onorificenza più prestigiosa che un civile possa ricevere nella provincia dell’Ontario, un premio solenne, alla sua generosità, alla sua capacità filantropica, alla sua eterna disponibilità verso gli ultimi di questa città così bella e così moderna, ma anche così piena di gente che non ha come vivere e di cosa sfamarsi. La massima onorificenza della città di Toronto ad un cittadino italiano, la prima volta che accade, ma soprattutto è la prima volta nella storia della capitale canadese che a ricevere la medaglia dell’ordine dell’Ontario sia un figlio di Calabria.

Qui a Toronto Biagio Vinci è per tutti l’Uomo della Certosa, perché tra i ricordi più belli che questo famoso ristoratore italoamericano racconta ai suoi ospiti più illustri c’è proprio la storia della Certosa di Serra da San Bruno, e del bosco di Santa Maria dove lui da bambino andava a giocare a pallone.

Il sindaco di Toronto lo ringrazia e lo cita più volte, perché Biagio Vinci e la sua famiglia sono qui a Toronto “quelli che hanno dato vita” al famoso programma “Christmas Cheer”, servendo ogni anno la cena di Natale a 400 senzatetto della città. Ma Biagio Vinci è anche l’uomo che ha avviato il programma “Out of the Cold”, iniziativa benefica che fornisce pasti caldi ai senzatetto durante l’inverno, ma è anche l’uomo che ha fondato “A Taste of Heaven”, iniziativa di solidarietà che ha raccolto oltre 3 milioni di dollari per le comunità più povere dell’Ontario. 

Straordinario figlio di Calabria, e soprattutto “eccellenza italiana” in Canada. Non a caso- ci ricordano i giornalisti del Corriere Canadese- dieci anni fa, maggio del 2013, gli venne assegnato dal dipartimento della polizia municipale di Toronto il primo “Hero Award annuale del 51 Division Community Police Liaison Committee (CPLC)”, anche qui un riconoscimento solenne per le sue qualità morali più che professionali, e di altissima considerazione per la polizia canadese. Ma meno di un anno fa Biagio Vinci aveva ricevuto dal Vaticano la medaglia Pro Ecclesia et Pontifice, il più alto riconoscimento che la Chiesa Canadese assegna ogni anno per i “servizi umanitari resi alla Chiesa cattolica da parte dei laici e del clero dell’Ontario”.

Per gli appassionati dei numeri aggiungo anche che Biagio Vinci, in questa corsa verso l’Ordine dell’Ontario, è stato selezionato tra 110 candidati di altissimo profilo istituzionale, di questi solo 23 hanno ricevuto la massima onorificenza dell’Ordine dell’Ontario, e lui è in assoluto il primo italiano di origine calabrese a ricevere gli onori della città. 

Davvero, questa di Biagio, sembra una favola moderna da raccontare ai bambini delle scuole. Ma tutta la sua vita è stata quasi una favola, la favola di chi ha lasciato la miseria endemica di quello che era 50 anni fa Serra San Bruno e che qui in Canada ha realizzato quello che potrebbe essere il sogno di tutti noi, poter aiutare i più poveri e dare un senso del Natale anche a chi il Natale lo vive per strade e senza nessun futuro.

Da oggi Biagio Vinci è il miglior ambasciatore che la Calabria possa avere in Ontario. (pn)

Trusimo delle Radici, il presidente Occhiuto accoglie il presidente della Camera dei Comuni del Canada

Rafforzare il turismo delle radici. Si è basato su questo l’incontro svoltosi, nei giorni scorsi, in Cittadella regionale tra il presidente della Regione, Roberto Occhiuto e il presidente della Camera dei Comuni del Canada, Anthony Rota.

«Sono particolarmente felice della visita del presidente Rota, che rappresenta la seconda carica politico-istituzionale del Canada, e sono piacevolmente sorpreso e contento che parli l’italiano con la mia stessa inflessione cosentina perché, forse, abbiamo scoperto di avere anche qualche legame parentale», ha detto Occhiuto ricordando come «fuori dalla Calabria ci sono tante storie che riguardano la Calabria. Il nostro compito è quello di avvicinare queste storie alle loro radici. Toronto, del resto, è la prima città al mondo per numero di calabresi presenti».

Il presidente Rota, infatti, è in Calabria per illustrare il progetto del Pnrr “Il Turismo delle Radici”, su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. Ad accompagnare Anthony Rota anche il consigliere di Ambasciata e responsabile del progetto “Turismo delle Radici” presso la direzione generale italiani all’estero del Ministero Affari esteri e cooperazione internazionale, Giovanni Maria De Vita.

Presenti all’incontro in Cittadella anche Carlotta Brullo, del Ministero degli Esteri, Saba Zarghami, componente dell’Ambasciata del Canada, Cristina Porcelli, coordinatrice regionale del progetto di promozione del “Turismo delle radici”, e la dirigente generale del Dipartimento regionale al Turismo, marketing territoriale e mobilità, Antonella Cauteruccio.

«Con il presidente Rota – ha aggiunto Occhiuto – abbiamo parlato di potenziare l’offerta turistica in Calabria dal punto di vista dei servizi alberghieri e anche di attrare investitori turistici che vogliono costruire strutture alberghiere nella nostra regione. In Canada ci sono tanti imprenditori che hanno storie di successo nelle istituzioni – come quella del presidente Rota – e nelle imprese che potrebbero essere interessati ad avviare attività imprenditoriali in Calabria. Partiamo da qui».

Il presidente Anthony Rota ha esaltato la straordinarietà della Calabria manifestato grande interesse e disponibilità ad avviare relazioni per creare ogni opportunità di sviluppo del turismo delle radici.

«È sempre molto importante – ha affermato Rota – sapere da dove veniamo e visitare, e vedere di persona, di che cosa parlavano, di quello che ci raccontavano i nostri genitori, i nostri nonni. Scoprire le nostre radici, e avere l’opportunità di ritornare nei luoghi delle proprie origini, è fondamentale per tutti i canadesi. In Canada esistono molte emigrazioni. Popoli provenienti da tutto il mondo. Io ho sempre detto: prendiamo tutto quello che di meglio il mondo ci può offrire e lo portiamo in Canada».

«Ho trovato una Calabria con grosse potenzialità – ha concluso – che vorrei portare in Canada. Sono molto fiero delle mie radici». (rcz)

Turismo delle radici: un Premio in Canada a Tropea e al suo “Principato”

Un meritato quanto prestigioso riconoscimento a Tropea e al suo “Principato”. Turismo delle radici e del ritorno, Tropea è ormai riconosciuta come un modello non solo per la Calabria ma anche per le altre regioni della Penisola. Per queste ragioni, il Principato di Tropea è stato invitato a Toronto in Canada per ritirare il Premio del Presidente di Heritage Calabria (The Heritage Calabria President’s Award), prestigioso sodalizio nato per promuovere il patrimonio calabrese in Canada.

Da una parte – sottolinea il Sindaco Giovanni Macrì – si tratta di un ulteriore, importante e spontaneo riconoscimento che conferma il livello e la continuità dell’attenzione destinata all’esperienza Tropea anche dal Nord America. Dall’altra – aggiunge – esso rappresenta l’incoraggiamento più naturale e gradito a consolidare, nella cornice delle politiche per i turismi e di marketing territoriale portate avanti, la direzione e l’impegno delle relazioni istituzionali ed internazionali che, dal Giappone alla Polonia, dalla Francia alla Cina alla Svizzera, l’Amministrazione Comunale considera strategica sia in termini di promozione della sua proposta culturale, identitaria ed esperienziale annuale che di virtuosa comparazione tra buone pratiche di governo su questioni ed opportunità di sviluppo locale.

Il Gala Annuale al quale Tropea sarà protagonista, il quinto dalla nascita dell’ormai affermata esperienza associativa e culturale, si svolgerà il prossimo novembre in Vaughan, nella provincia dell’Ontario.

Avvicinare i giovani alle tradizioni e far riscoprire quanto di inedito, inesplorato ed esperienziale la Calabria ha da mostrare al mondo; riscoprire il senso di appartenenza alla terra che fu la prima e con Sybaris la più famosa parte della Magna Graecia; riconnettere e ricostruire un ponte tra Canada e Calabria con scambi culturali e di promozione turistica. Sono, questi, gli obiettivi dell’associazione guidata dal presidente Luciano Schipano e che nell’ambito del turismo del ritorno e delle radici, si è attivata per riallacciare i contatti e gli scambi con i calabresi residenti all’estero, anche di seconda, terza e quarta generazione, permettendo loro di riscoprire e vivere i luoghi e la cultura del territorio d’origine. (rvv)

EDITORIALE / Basilio Giordano: Gli italiani nel mondo meritavano l’attenzione di Draghi

di BASILIO GIORDANO – Francamente, ci saremmo aspettati di più. Un “uomo di mondo” come Mario Draghi avrebbe potuto, e dovuto, fare di meglio per valorizzare gli italiani nel mondo. Che non sono mai stati e non saranno mai un peso, una zavorra, ma una risorsa, un asset strategico per il ‘sistema Paese’. Ad un banchiere, accademico ed economista, che ha rivestito incarichi importanti a livello nazionale e internazionale, dalla Banca d’Italia alla Banca Centrale Europea, non può sfuggire il ruolo imprescindibile che svolgono gli Italiani fuori dai confini nazionali, nella promozione del ‘Made in Italy’ in tutte le sue sfaccettature.

E invece il Premier Draghi, probabilmente mal consigliato, è riuscito nell’impresa di ignorare quasi 5,5 milioni di italiani iscritti all’Aire (ed oltre 80 milioni di oriundi) che ogni giorno, da veri e propri ‘ambasciatori sul campo’, rilanciano il marchio tricolore nei quattro angoli del pianeta: mangiando italiano, vestendo italiano, parlando italiano, vivendo all’italiana. Conservando strenuamente ed orgogliosamente tradizioni spesso dimenticate in Patria. Facendo cioè da apripista al ‘Made in Italy’ con il loro esempio quotidiano e la loro rete di amicizie. Una ‘pubblicità’ gratuita e naturale che merita di essere premiata. Un ruolo troppo spesso dato per scontato, ma che nel lungo periodo costituisce un volano fondamentale per veicolare usi e costumi italiani nei Paesi stranieri. Una sponda essenziale per il successo di un settore come il Turismo che l’Italia fatica a far decollare, anche perché, dal 2001, è soggetto alla competenza regionale. Ed ogni regione ha i suoi tempi, la sua strategia, il suo stile.

Manca una visione univoca, d’insieme, con tante Italie che viaggiano in ordine sparso. Una lacuna che gli ‘Italiani nel mondo’ provvedono a riempire soltanto con la loro presenza. Costituendo, quindi, un fattore spesso decisivo per la diffusione della nostra cultura ed il successo delle nostre imprese all’estero. La speranza, naturalmente, è che l’istituzione di un Ministero del Turismo, affidato a Massimo Garavaglia, possa migliorare la promozione dell’Italia nel mondo. Sappiamo perfettamente che oggi le priorità sono altre, che questo è praticamente un ‘governo di scopo’: per debellare la pandemia, vaccinare la popolazione e rimettere in moto l’economia.

Ed è per questo che non avremmo preteso un Ministro per gli Italiani nel mondo. Molto più semplicemente, ci saremmo accontentati di un Sottosegretario con una ‘delega ad hoc’. A prescindere dall’appartenenza politica, la non-riconferma di Ricardo Merlo o la mancata nomina di un altro ‘eletto all’estero’ al suo posto, per occuparsi di Italiani all’estero, rappresentano un preoccupante ‘vulnus’ che ci lascia perplessi. Dopo il taglio dei parlamentari, che costringerà i pochi eletti a rappresentare ripartizioni sconfinate, nessun eletto all’estero nel governo! Neppure per un ruolo simbolico, ma significativo. Oltre al danno, anche la beffa. L’errore di valutazione è macroscopico. Al Governo Draghi auguriamo ogni bene: siamo sicuri che saprà traghettare l’Italia fuori dalle sabbie mobili della crisi sanitaria ed economica. Perché gli ‘italiani nel mondo’ sono fatti così: operano in silenzio, nel completo anonimato, non chiedono nulla in cambio. Lo fanno per l’amore dell’Italia che alberga nei loro cuori. Un’altra Italia si è accorta di loro ed ha voluto premiarli. L’Italia di oggi non ha avuto la stessa sensibilità. Eppure, nonostante meritino di più, gli Italiani nel mondo continueranno ad amare ed a sostenere – sempre e comunque – la loro Terra. (bg)

[Basilio Giordano è il direttore de Il cittadino canadese, quotidiano di lingua italiana a Montréal]

La “frittulata” dei Cosentini di Montreal

Come ogni anno, in Canada, l’Associazione Cosentini di Montreal, ha celebrato domenica 27 gennaio la tradizionale “frittulata” (giunta al 25° anno). Oltre 250 i partecipanti accolti dalla presidente Maria Teresa Laurito che hanno salutato tra gli ospiti il ministro della Giustizia e procuratore Generale del Canada Davide Lametti,  il consigliere regionale calabrese Orlandino Greco, che ha portato i saluti della Regione, e l’on. Basilio Giordano.. Tra i partecipanti anche Luigi Lupo, coordinatore del Gruppo Giovani Italia del Meridione (che veniva con altri giovani da Cosenza).

Il saluto della presidente Maria Teresa Laurito

Nella foto di copertina: il consiglio direttivo dell’Associazione con il ministro Davide Lametti