Al Salone di Torino il passaggio di consegne tra le “capitali del libro” Vibo e Ivrea

Al Salone del Libro di Torino, nello stand della Regione Calabria, si è svolto il passaggio di consegne tra le Capitali del LibroVibo Valentia (2021) e Ivrea (2022).

Alla cerimonia, inserita nel programma degli eventi in calendario allo stand Calabria, il Vicepresidente della Giunta regionale, Giusi Princi, con la delegazione del Comune di Vibo Valentia, guidata dal sindaco Maria Limardo, ha fatto gli onori di casa ospitando le delegazioni della Regione Piemonte e del Comune di Ivrea. Non solo un passaggio formale bensì la nascita di dialoghi e collegamenti tra Istituzioni.

«È una sinergia positiva, un ponte culturale – ha dichiarato a tal proposito il Vicepresidente Princi – che avviene tra Regione e Regione, tra Nord e Sud; così facendo riusciamo a promuovere anche un turismo vicendevole, con le specificità territoriali che contraddistinguono luoghi, storie, culture, totalmente differenti».

Il dialogo non finisce con l’edizione 2022 del Salone di Torino.

«Attiveremo con Ivrea – ha proseguito Princi – una sinergia tra le istituzioni scolastiche perché essere capitale del libro significa promuovere quella che è una sensibilizzazione alla lettura; significa educare i nostri giovani, ed anche i cittadini di ogni età, a pensare in maniera globale e critica, perché il vero problema è, oggi più di ieri, l’analfabetismo di ritorno che va a coinvolgere anche gli adulti; a maggior ragione preveniamo il fenomeno, che a noi in Calabria tocca direttamente, che è quello della dispersione scolastica. Evviva, quindi, questo ponte culturale che andremo a creare».

Il programma pomeridiano della giornata ha visto inoltre la presenza nello stand della Calabria anche del regista Mimmo Calopresti, esponente di primo piano di quella cinematografia in grado di andare oltre il cliché stereotipato della Calabria e del Mezzogiorno in genere, capace di veicolare messaggi nuovi e profondi sui quali la critica cinematografica ha sempre espresso giudizi più che positivi.

Nel dettaglio, il programma del pomeriggio ha visto la presentazione di: “Le donne di Saturno” (Rubbettino) di Connie Guzzo-McParland, “Il miraggio dell’equo canone nell’affitto delle case” – “In nome della Proprietà” (Rubbettino) a cura di Sandro Scoppa, “Homeland” (Rubbettino) di Vito Teti, “Lo Schizzo” – “CalabreAnomalie vita dei Fuorisede urla dal profondo sud” (La Mongolfiera) di Maura Gigliotti, “Come L’araba Fenice” (Luigi Pellegrini Editore) di Gerardo Sacco e Francesco Kostner, “La Pedagogia Meridiana” (Rubbettino) di Mario Caligiuri, “La Ribellione di Michele Albanese” (Castelvecchi) di Gabriella D’Atri, “L’Odore dell’arrivo” (Ferrari Editore) di Gianluca Veltri, “Al tramonto del giorno” (Calabria Letteraria Editrice) di Marinella Vitale(rrm)

 

REGIONE SABOTA CULTURA E SPETTACOLO
NIENTE FONDI PER “LEGGERE&SCRIVERE”

di ANTONIETTA MARIA STRATI – «È stato bello il Festival Leggere & Scrivere Vibo Valentia finché è durato» ha scritto Gilberto Floriani, direttore artistico del Festival, rendendo noto che la prestigiosa kermesse, una delle più rilevanti e importanti a livello non solo territoriale, ma anche nazionale, quest’anno non si farà, in quanto esclusa dai finanziamenti regionali.

C’è amarezza, tanta, troppa, per una manifestazione che, negli anni, ha reso Vibo Valentia – e la Calabria – il centro culturale per eccellenza dei libri e della cultura, che ha fatto registrare 30 mila presenze condensate in pochi giorni di appuntamenti che ha fatto arrivare personalità di spessore in quella che, quest’anno, è definita la Capitale Italiana del Libro 2021. Un vero e proprio paradosso, che rende Vibo e i suoi cittadini orfani proprio di quel festival che meglio rappresenta il suo essere Capitale del Libro.

Floriani, in un post su Facebook, ne ha spiegato le motivazioni: «Potrà accedere al contributo 2021 solo chi sarà in grado di presentare un progetto di almeno 350.000 euro. Sarà concesso un contributo massimo di 210.000 euro e riconosciuti costi in natura per 52.500 euro, mentre 87.500 dovranno essere a carico del proponente, di sponsor e sostenitori vari. Vanno sul sicuro solo i percettori di contributi ministeriali (Fondo Unico Spettacolo) che non fanno cumulo. Una differenza di trattamento non da poco. A queste condizioni difficilmente un festival letterario che non gode del Fus potrà essere finanziato».

«Era meglio quando era peggio. Consoliamoci con la Capitale del libro; domani (o l’anno prossimo) speriamo sia un altro giorno. Ha da passá a nuttata!» ha concluso, con una nota di amarezza, condivisa da tantissimi utenti di Facebook, ma anche da politici e non, che hanno deciso di mobilitarsi per una raccolta fondi, per permettere l’edizione 2021.

«C’è stata una reazione fortissima e inaspettata. Troveremo il modo per organizzare la kermesse. Il festival si farà con o senza fondi pubblici» ha dichiarato Floriani a Il Vibonese.

Il sindaco di Vibo, Maria Limardo, che ha sottolineato come «la mia città non può perdere il Festival Leggere&Scrivere, che è uno degli eventi culturali maggiormente qualificanti».

«Il Comune, oggi Capitale Italiana del Libro – ha aggiunto – farà la sua parte per sostenere l’impegno economico occorrente. Sono certa che si uniranno molti sostenitori ed estimatori per raggiungere la cifra necessaria affinché il Festival possa proseguire anche per l’anno 2021».

Anche il senatore di Forza ItaliaGiuseppe Mangialavori, ha sottolineato come la chiusura del Festival Leggere & Scrivere «è una possibilità che né Vibo Valentia né la Calabria possono permettersi».

«Il Festival Leggere&Scrivere, per anni – ha ricordato Mangialavori – ha dato lustro alla città di Vibo, diventata in breve tempo il centro culturale più importante dell’intera regione, come dimostra anche la recente e prestigiosa proclamazione a Capitale del Libro 2021. Significa che rassegne come Leggere&Scrivere sono riuscite, in pochissimo tempo, a catalizzare l’attenzione nazionale e a imporsi come luoghi fondamentali per la letteratura e la saggistica, italiane ed estere».

«Un patrimonio del genere non può andare perduto, per nessuna ragione – ha detto ancora –. Secondo quanto affermato dal direttore artistico del Festival, Gilberto Floriani, servono poco meno di 90 mila euro per consentire la prosecuzione della kermesse. Credo, quindi, che sia arrivato il momento della responsabilità collettiva».

Da qui, l’appello a tutti gli imprenditori, vibonesi e non, «affinché vogliano contribuire – ognuno secondo le proprie possibilità – al raggiungimento della cifra necessaria per assicurare lo svolgimento del Festival anche nel 2021. Per quanto mi riguarda, da parlamentare, imprenditore e cittadino, sono pronto a fare la mia parte e a dare il mio contributo. Spero che tanti altri estimatori del Festival possano fare lo stesso. Non è troppo tardi: Vibo non merita di perdere uno dei suoi principali attrattori».

Il consigliere regionale Giuseppe Aieta, ha definito incredibile «che l’edizione 2021 del Festival Leggere&Scrivere non si farà. E sapete perché questa notizia assume una dimensione drammatica? Perché questo festival si organizza a Vibo che è la “Capitale italiana del Libro”».

«Cioè – ha proseguito – la Regione non trova 100 mila euro da destinare ad un evento che assume carattere nazionale. Allora utilizzerò, al contrario, lo schema che utilizzano i sindaci bravi del “com’era e com’è” per comparare ciò che avveniva prima, e cioè all’epoca della Giunta Oliverio, e ciò che avviene adesso con la Giunta Spirlì. Uno schema al contrario perché di solito i sindaci fanno vedere com’era la città e come l’hanno trasformata in meglio».

«Nel primo anno di legislatura (2015), la Regione Calabria, con bando pubblico – ha spiegato Aieta – impegnò una somma di quasi 4 milioni di euro finanziando 44 Eventi Culturali. Nel 2016, sempre con bando pubblico, furono finanziati 80 Eventi Culturali per una somma di circa 6 milioni di euro. Nel triennio 2017/2019 la Giunta di Mario Oliverio si inventò una idea geniale sostenendo 13 Grandi Festival di valenza internazionale per 7 milioni di euro, 86 eventi e progetti culturali storicizzati di richiamo nazionale sul territorio regionale per circa 20 milioni di euro, 70 dei quali triennali con 110 mila euro a festival, 104 eventi di carattere regionale per circa 3 milioni di euro e 197 eventi innovativi per circa 4 milioni di euro. Per non citare tutti gli eventi finanziati con la Legge 13. Non solo! Furono finanziati teatri, mostre, cinema. E poi le biblioteche! E qui mi consentirete di citare le 2 biblioteche del Santuario di San Francesco di Paola la cui realizzazione ha superato la fantasia».

«Ritornando, dunque, allo schema utilizzato dai bravi sindaci del “com’era e com’è” – ha detto ancora – vi do un dato che non ha bisogno di commenti: la nuova Amministrazione regionale si è distinta per aver speso circa 2 milioni di euro per uno spot di 4 minuti, di cui non si conosce l’utilità e l’esito. Per non parlare del bando Grandi Eventi del 2020 finanziato con soli 2 milioni di euro, finito in ricorsi al Tar e denunce in Procura, a causa di gravissime irregolarità. Per il 2021, il presidente facente funzioni, Spirlì, ha annunciato Urbi et Orbi di aver finanziato un bando per Grandi Festival con 1.300.000 euro, per un massimo di 210 mila euro a Festival».

«Dunque, 6 festival a fronte dei 99 dell’Amministrazione Oliverio – ha detto ancora Aieta –. Un disastro per i Comuni, abituati, nel quinquennio di Mario Oliverio, a programmare eventi di qualità che oggi si vedono costretti ad arretrare la loro offerta culturale; per le imprese dello spettacolo, che in questo delicato momento di crisi avevano necessità di maggiore solidarietà istituzionale; per i calabresi, che dovranno prepararsi ad una stagione triste, senza qualità; per i nostri ragazzi, a cui sarà negato il diritto di godere della bellezza dei concerti, del teatro, dei libri, delle mostre».

«Una stagione che si preannuncia sciapa – conclude Aieta – senza sale, e per di più dannosa per l’economia di tante imprese costrette a rimanere impantanate nella crisi a causa di una politica senza visione e senza respiro».

Per Francesco Pungitore, presidente della Consulta comunale della Cultura di Chiaravalle Centrale, «è un dovere collettivo e condiviso contribuire fattivamente, con coraggio, per far sì che l’edizione 2021 di Leggere&Scrivere e quelle future possano vedere la luce».

«Tocca a tutti noi – ha detto – coinvolgere e alimentare le risorse economiche necessarie ai fini organizzativi. Imprese, privati, comuni, associazioni, semplici cittadini: facciamoci sentire».

A confermare l’impegno di Chiaravalle Centrale per il Festival, la consigliera comunale delegata alla Cultura, Pina Rizzo, che ha sottolineato come la kermesse «pur svolgendosi prevalentemente a Vibo, non è legato alla sola città tirrenica, ma coinvolge tutto il territorio regionale, e dà lustro all’intera Calabria».

Il corpo consolare della Calabria del Touring Club Italiano, dopo aver espresso la «più ampia e  condivisa solidarietà a Gilberto Floriani», ha lanciato un appello al presidente f.f. Spirlì, per un intervento straordinario che  consenta la prosecuzione del festival anche per l’anno in corso.

«Tale appello – si legge in una nota – trova il suo fondamento nella funzione sociale della cultura ed in  particolare dei libri come strumento di crescita in particolare delle giovani  generazioni». (ams)

Vibo Valentia è la Capitale Italiana del Libro 2021

Vibo Valentia è la Capitale Italiana del Libro 2021. Lo hanno reso noto il ministro della Cultura, Dario FranceschiniRomano Montrioni, presidente della giuria.

Vibo Valentia è stata prescelta come Capitale italiana del Libro 2021 perché «si è distinta per la qualità delle iniziative presentate, esposte con chiarezza, in cui si fondono rigore ed entusiasmo. L’idea di base nell’introduzione al progetto che ha vinto è di fare entrare prepotentemente il libro nella vita delle persone. Un concetto che siamo certi verrà tradotto in comportamenti virtuosi destinati a lasciare un’impronta duratura» si legge nella motivazione della giuria composta da Valentina Alfery, Pierangelo Cappello, Gerardo Casale e Fulvia Toscano.

«Una bellissima competizione – ha detto il ministro Franceschini – 23 città, 6 finaliste, una vincitrice. Tutti insieme per sostenere il libro e la lettura. Dopo Chiari e Vibo Valentia, seguiranno per tanti e tanti anni altre città. La Capitale del libro nasce dall’esperienza molto importante della Capitale italiana della Cultura che ha mostrato nelle diverse edizioni la capacità della cultura di mettere in moto meccanismi virtuosi».

Grande gioia è stata espressa dal sindaco di Vibo, Maria Limardo: «Oggi è un giorno di festa per tutti i cittadini di Vibo Valentia. Da oggi prende concretamente corpo e trova la sua migliore realizzazione quel progetto di riscatto sociale e di rilancio economico che riguarda l’intero territorio. Siamo tutti chiamati ad un impegno intenso e carico di aspettative».

«Questa è la vittoria di tutta la città – ha detto ancora –. Questa è la vittoria di un lavoro complesso che stiamo portando avanti fin dal giorno del nostro insediamento. È il pezzo più importante di un puzzle più ampio che disegna una città che guarda alla cultura per la sua crescita sociale ed economica. È il successo del progetto pensato e ed attuato dalla fervida immaginazione di Daniela Rotino, ottimo assessore alla Cultura che ha profuso impegno ed entusiasmo. Un grazie va soprattutto agli uffici dell’Assessorato che materialmente hanno curato la stesura di questo progetto che ha conquistato il consenso unanime dell’autorevole Commissione presieduta dal prof. Romano Montroni».

«La città di Vibo Valentia – ha proseguito il primo cittadino – nell’assumersi l’oneroso ed entusiasmante ruolo di Capitale Italiana del Libro, sente il dovere di appellarsi a tutta la Calabria perché, condividendone la soddisfazione, si senta coinvolta in quel più generale progetto di offrire una immagine, rinnovata e rafforzata, di centro di cultura, forte di una storia millenaria e prestigiosa. L’orgoglio di essere il sindaco di questa nostra città vive oggi un passaggio straordinario che intendo condividere con tutti i cittadini, con le tante associazioni culturali che animano Vibo Valentia con un programma ricco di numerosi eventi che solo la pandemia – purtroppo! – ha momentaneamente fermato. Agli animatori di queste Associazioni la mia gratitudine per quanto fatto e l’invito a progettare con rinnovato entusiasmo».

«Vibo Valentia  – ha detto ancora il sindaco Limardo – sarà Capitale del Libro 2021 grazie ad un progetto articolato, che ha superato il vaglio di una commissione composta da autorevoli esperti, che ha preso spunto da quel fermento che le nostre piccole case editrici hanno favorito con un catalogo di pubblicazioni di tutto rispetto, libri che diventano un patrimonio che sapremo offrire agli italiani che ci guarderanno con curiosità ed interesse. Mostreremo con orgoglio il progetto, attuato dal nostro assessorato, che vede la Biblioteca Comunale sede di una speciale biblioteca di audiolibri realizzata in accordo con l’Uici e che conferma la nostra volontà di favorire la lettura a tutti indistintamente, senza barriere».

«Sono, anche e soprattutto – ha concluso – queste le idee che hanno reso vincente la nostra proposta, perché l’obiettivo è e deve rimanere sempre la promozione alla lettura, una lettura che sia fruibile a chiunque. Perché questo promuovere la cultura, ed il Libro ne è il principale veicolo. E adesso, a lavoro. Perché “Vibo Valentia Capitale Italiana del Libro 2021” dovrà rappresentare un modello ed un esempio per tutti, un volano di crescita sociale economica della nostra amata città e del territorio tutto».

Per il ministro al Sud, Mara Carfagna, l’elezione di Vibo a Capitale Italiana del Libro è «un grande onore per la nostra Calabria».

«La città di Vibo Valentia diventa Capitale Italiana del Libro 2021. Opportunità meritata di cui sono molto orgogliosa. La rinascita culturale e sociale del Paese parte da Sud. Forza alla nostra Calabria! Complimenti!» ha scritto su Twitter la sottosegretaria al Sud, Dalila Nesci.

Il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha espresso «tutta la mia felicità per Vibo Valentia, Capitale del libro 2021. Mi congratulo con il sindaco, Maria Limardo, e con tutti i vibonesi che, con il loro lavoro, stanno onorando una delle più antiche città della Calabria, ricca di storia e cultura».

«Sono ormai anni – ha aggiunto – che seguo tutte le proposte artistiche e culturali di Vibo Valentia e non ho potuto fare altro che apprezzare, giorno dopo giorno, il cammino di una città ormai baricentro di arte, cultura e letteratura».

«In bocca al lupo a tutti, la mia gioia si moltiplica – ha concluso Spirlì – proprio perché il risultato di Vibo Valentia conferma la Calabria come regione dal grande patrimonio culturale. È un onore che si aggiunge a quello di avere un’altra perla del Vibonese, Tropea, come Borgo dei borghi 2021».

«È una bellissima notizia quella che vede la città di Vibo Valentia proclamata, questa mattina, Capitale italiana del libro per l’anno 2021 al termine di un percorso dove è riuscita a prevalere su trenta pretendenti provenienti da tutto lo stivale» ha dichiarato Anna Laura Orrico, già sottosegretario ai Beni Culturali, aggiungendo che «questa vittoria è la dimostrazione he quando si costruiscono progetti culturali validi si può rompere quel muro che spesso separa e isola la nostra terra dal resto del Paese».

«Complimenti sinceri, dunque – ha aggiunto – ai promotori della candidatura che adesso porterà, oltre al prestigio, anche risorse per 500 mila euro finalizzate a promuovere la lettura e la cultura soprattutto nei confronti delle giovani generazioni».

«Proprio di questa opportunità – ha concluso Orrico – avevo parlato nel 2019 quando, da sottosegretario ai Beni culturali, partecipai al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, raccontando di questa legge prossima all’approvazione che avrebbe istituito ogni anno una Capitale italiana del libro. Ci credevo allora, ci ho creduto in questi lunghi mesi. Questa è la Calabria da prima pagina cui dobbiamo ambire, sostenere e veicolare».

«La scelta di Vibo Valentia come Capitale Italiana del libro 2021 è un’ottima notizia per tutta la Calabria» hanno dichiarato  il commissario regionale del Partito democratico della Calabria, Stefano Graziano e il segretario provinciale Enzo Insardà.

«Innanzitutto – hanno aggiunto – va ringraziato Franceschini che ha fortemente voluto questa iniziativa per il rilancio culturale del Paese. Va, inoltre, sottolineato che Vibo Valentia è stata scelta all’unanimità e ciò dimostra la solidità del progetto presentato. Sarà una vetrina importante per tutto il territorio regionale adesso chiamato a dare il suo contributo concreto per il rilancio e il sostegno dell’editoria attraverso iniziative che hanno tra i propri obiettivi il miglioramento dell’offerta culturale, l’inclusione sociale e il contrasto della povertà educativa».

«Vibo Valentia è la Capitale Italiana del Libro 2021. È una notizia bellissima per tutta la Calabria, una regione, la nostra, ricca di storia e cultura. Questo riconoscimento rappresenta una straordinaria opportunità per dare nuovo impulso alla promozione del libro strumento fondamentale per le giovani generazioni» ha scritto il senatore di Italia Viva e sindaco di Diamante, Ernesto Magorno

«La proclamazione di Vibo Valentia quale Capitale Italiana del Libro 2021 – afferma in una nota Tonino Russo, Segretario generale della CISL calabrese e reggente dell’UST CISL Magna Graecia – è un importante riconoscimento per l’impegno di una Città che dimostra di saper guardare al futuro e che ha ben compreso come l’offerta culturale possa contribuire significativamente alla crescita sociale ed economica di un territorio che affonda le sue radici in una storia antica e nobile» ha dichiarato Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria, che si è congratulato con il sindaco Maria Limardo «e con tutti i Vibonesi, nella certezza che, dopo avere raggiunto un obiettivo di cui l’intera nostra regione deve andare fiera, sapranno valorizzare questa opportunità conquistata con la loro capacità progettuale».

Grande soddisfazione è stata espressa da Sebastiano Caffo, commissario della Camera di Commercio di Vibo Valentia: «è un momento straordinario e di grandi opportunità per la nostra Città, per la nostra provincia, che finalmente convince e vince».

«Dopo il successo della città di Tropea, da poco riconosciuta e proclamata Borgo dei Borghi 2021, ora la designazione di Vibo Valentia a Capitale italiana del Libro 2021 non può che rafforzare orgoglio, entusiasmo e spirito di appartenenza a questa terra che, finalmente, riesce a far emergere il suo valore accreditandosi tra le eccellenze nazionali, a dispetto di classifiche la ribaltano in posizioni non sempre lusinghiere. C’è ora un evidente cambio di rotta. Il lavoro che le istituzioni, ai vari livelli di competenza, singolarmente e nelle sinergie attivate, compiono con impegno, dedizione e determinazione, finalmente emerge in tutta la sua forza positiva aprendo a nuove possibilità di crescita sociale ed economica per un riscatto non solo possibile, ma, oggi più che mai percorribile in termini di competitività e innovazione».

«Vibo Valentia, la nostra provincia –ha sottolineato il Commissario Caffo – attesta oggi, ancora una volta ed inequivocabilmente, di essere da traino allo sviluppo e alla visibilità anche di tutta la Calabria, in settori fondamentali della sua economia, quali il turismo e la cultura, valorizzando e promuovendo la sua vera identità fatta di storia e di saperi autentici, di gente operosa e di comunità aperte alla più dinamica modernità. Nell’associarmi, dunque, all’emozione del Sindaco della Città Maria Limardo, formulo complimenti a Lei e a quanti hanno contribuito a questa esaltante vittoria, che premia impegno e perseveranza nonchè un progetto evidentemente valido e credibile».

«La Camera di Commercio di Vibo Valentia – ha concluso – già da tempo impegnata nel promuovere, con interventi concreti,  arte e cultura come volano di sviluppo per le imprese e per la crescita socio-economica del territorio, guarda a questo successo come un’ulteriore impulso per rafforzare sinergie istituzionali e forme di coinvolgimento e partecipazione attiva di imprese, cittadini, collettività per un’inversione di rotta e un reale cambiamento per la nostra realtà verso sempre migliori standard di vivibilità e benessere, accoglienza e attrattività». 

Grande soddisfazione è stata espressa da Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria: «Esprimo a nome di tutti gli industriali calabresi, soddisfazione ed apprezzamento per questo prestigioso riconoscimento che giunge alla città di Vibo Valentia, capitale del libro 2021».

«Sono certo – ha aggiunto – che questa proclamazione, avvenuta all’ unanimità, sarà motivo d’orgoglio per tutta la nostra regione e sono altresì fiducioso che si metterà in moto un percorso virtuoso di energie e di iniziative che determineranno dei benefici, duraturi nel tempo, a tutto il territorio  regionale».

«Sono, inoltre particolarmente felice – ha proseguito Aldo Ferrara – che Vibo Valentia e la Calabria sono ricordate, oggi, sulle pagine nazionali, per aver primeggiato grazie al loro patrimonio culturale e non certo per questioni negative che hanno caratterizzato gli ultimi mesi. Ribadisco che i benefici di questo risultato saranno tutti a favore dei giovani calabresi che sapranno cogliere questa opportunità per un futuro migliore di benessere e sviluppo».

«La proclamazione della città di Vibo Valentia quale “Capitale italiana del Libro 2021” ci riempie di orgoglio, come cittadini calabresi. Abbiamo appreso della nomina, annunciata ieri dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, con sincera emozione consapevoli che rappresenta una opportunità di riscatto per tutta la regione» ha dichiarato la segreteria della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, che esprime soddisfazione per le ragioni che hanno indotto la giuria a scegliere Vibo Valentia tra le cinque città finaliste.

«Importanti sono le motivazioni espresse dalla giuria per spiegare le ragioni che hanno fatto primeggiare la città di Vibo Valentia sulle altre cinque finaliste, vale a dire: “La città prescelta si è distinta per la qualità delle iniziative presentate, esposte con una chiarezza in cui si fondono rigore ed entusiasmo: ‘l’idea di base’, era scritto nell’introduzione al progetto che ha vinto, ‘è di far entrare prepotentemente il libro nella vita delle persone” – continua ancora la nota della CGIL Area Vasta –. Questa vittoria, a nostro parere, è una occasione da non perdere, non fosse altro perché finalmente si da lustro ad una città capoluogo ed a tutto il territorio provinciale, che ha delle grandi potenzialità per migliorare la propria qualità della vita, ed agganciarsi ad una reale crescita e sviluppo non solo in termini economici e lavorativi».

«Vibo Valentia – continua la nota – può vantare un grande patrimonio artistico, culturale e architettonico, ed una storia cittadina importante che potrà finalmente far conoscere. Ma non solo: questa recente iniziativa del ministero della Cultura, decisa all’inizio dello scorso anno per incoraggiare i Comuni italiani a intraprendere progetti a sostegno della lettura, potrà essere anche l’occasione di avviare il rilancio tutto il settore della cultura, e con esso tutte le attività collegate a partire dal turismo, che più di tutti hanno sofferto la crisi generata dalla pandemia in corso. Come Cgil Area Vasta, dunque, facciamo gli auguri alla città di Vibo Valentia ed ai suoi cittadini – conclude la nota della segreteria Cgil Area vasta – nella speranza che proprio la cultura possa essere catalizzatrice per la ripresa di tutti gli altri settori produttivi, per portare al territorio la crescita e il rilancio che merita sia sul piano economico ma soprattutto sociale». (rrm)