di ARISTIDE BAVA – Rammarico ma anche nuovi stimoli per continuare un importante percorso di rilancio del territorio nella consapevolezza che nessuno può mettere in discussione l’immenso patrimonio storico, culturale, archeologico e paesaggistico che la Locride si porta appresso.
L’esclusione della Locride dalle 10 finaliste a Capitale della cultura italiana 2025, probabilmente non è stata una grande sorpresa anche se in molti speravano che, almeno questo primo step sarebbe stato superato. Ma anche se è finito anzitempo un sogno “bello ma impossibile”, come è stato più’ volte detto e scritto, la vera forza di questa candidatura è il progetto di rilancio e valorizzazione del territorio che è stato preparato per supportare la richiesta.
Lo stesso documento diffuso a caldo dai responsabili del Gal porta nel titolo il cammino continua e riassume quello che è stato, e rimane, il vero obiettivo della candidatura. Una candidatura preceduta dalla considerazione che si è partecipato con la consapevolezza delle complessità e delle difficoltà oggettive che si portava appresso ma anche dalla speranza che grazie a questa candidatura il territorio potesse dare – cosa che realmente ha fatto – una prova di forte coesione che non era per niente scontata e ha finito per rinvigorire quel senso di autostima che, probabilmente per tutta una serie di vicende si era notevolmente affievolito. Quello che è certo, e adesso sono in molti a dirlo, è che il percorso iniziato con questa candidatura non si deve interrompere. Resta infatti la validità del progetto di largo respiro presentato e forse è proprio adesso il momento di riscoprire l’orgoglio di essere calabresi e cittadini della Locride perché le potenzialità di questa terra , piaccia o non piaccia, ci sono e non ce le può togliere nessuno.
A questo proposito sono significative le centinaia di testimonianze arrivate sui social dopo la notizia della mancata ammissione della Locride tra le finaliste. Testimonianze che provengono da ogni strato sociale e dai più disparati centri della Calabria, e non solo della Calabria, perché la candidatura si portava appresso anche la voglia di riscatto del Mezzogiorno.
Testimonianze scritte d’impatto nella immediatezza della notizia dell’esclusione, da artisti, scrittori, professionisti, politici e semplici cittadini; nomi noti e meno noti ma tutti accomunati da un filo conduttore che rimane la voglia di riscatto e la valorizzazione del territorio. Tra gli altri abbiamo estrapolato alcune delle tante considerazioni: Bruna Filippone (scrittrice e poetessa) «La cultura della Locride ha radici profonde di un passato nobile che ha visto il susseguirsi nei secoli di culture e popoli diversi, dai Greci ai Romani, ai Bizantini. Siamo il cuore della cultura Mediterranea…».
Silvana Fonti, docente, «Grande amarezza ma adesso è ancora più forte il bisogno di continuare a lottare per non distruggere quel che si è fatto sin’ora. La Calabria è molto bella e suggestiva e quando riesce ad attirarti non la lasci più». Antonino Napoli, avvocato, «Le sfide si possono vincere o perdere, l’importante è, dopo la delusione riuscire a conservare le forze positive che si sono coalizzate intorno al progetto».
Titta Parisi, psicoterapeuta napoletana, «Ogni sconfitta segna un nuovo inizio. Avanti tutta». Angela Guarnieri, medico di Genova, «Non vediamo l’esclusione come un sogno infranto ma come un inizio da cui tutto riparta». Domenico Laruffa, editore reggino «La Locride avrebbe meritato di più. Credo che la giuria non abbia valutato con la necessaria attenzione. Ci rifaremo». Francesco Ferraro «Credo che sia giusto portare avanti il progetto con più forza e determinazione. La conurbazione penso sia una cosa valida».
Franco Crinò, ex senatore e vicesindaco di Casignana «Candidarsi ad essere capitale italiana della cultura era e resta la volontà di affermare che la Locride vuole essere protagonista in positivo nel panorama Italiano e internazionale. Il mancato inserimento tra le finaliste deve spronarci ancora di più per mettere in campo la nostra offerta culturale per il 2025». Antonio Marte, medico chirurgo di Napoli «Il riscatto del Sud passa attraverso la cultura e la valorizzazione dei territori. Non bisogna rinunciare a battersi”. Cinzia La Scala, presidente Fidapa Siderno, «Andiamo avanti lo stesso con tutte le nostre attività».
Antonella Avellis, avvocato, «La candidatura era solo l’inizio di un percorso che di sicuro non può fermarsi ora. Bisogna continuare, crederci e lavorare con convinzione». Rita Todaro, odontoiatra di Vibo Valentia «La Locride è culla di cultura come poche. Guardiamo in positivo. Si troverà più forza e determinazione per renderla più accattivante e ricca di offerte». Sandra Polimeno, già consigliere provinciale «L’idea era sicuramente ambiziosa da percorrere. Il progetto che di fatto è partito per promuovere la valorizzazione del nostro patrimonio culturale va sicuramente supportato in tutte le sedi istituzionali».
Gabriella Sorrenti di Cittanova «Peccato; però non bisogna mollare!». Antonio Tallura, attore di Locri trapiantato a Roma «Un vero peccato… ma l’idea va portata avanti». Franco Scarpino, Governatore del Distretto Lions «Siamo sempre più motivati a rilanciare il nostro Mezzogiorno, escluso e dimenticato da molti. Andiamo avanti ancora più motivati». Francesco Ferraro, di Bovalino, ex primario di medicina «Credo sia giusto portare avanti il progetto con più forza».
Sergio Esposito, imprenditore di Battipaglia «Rinunciare mai. È solo con la nostra volontà e coscienza di uomini del sud che possiamo valorizzare il nostro territorio. Prodotti tipici, beni culturali, turismo sono le tre carte vincenti. Viva la Locride, viva la Calabria». Giuseppe Veraldi da Catanzaro: «Adesso ancora di più si deve lavorare per portare avanti il progetto». Giusy Russo, medico chirurgo di Vibo «C’è un po di amarezza ma tutte le iniziative fatte per promuovere le grandi potenzialià e le bellezze del territorio devono assolutamente andare avanti per poter dare opportunità di crescita e lavoro alla nostra terra».
Gelsomina Vono, ex senatore della Repubblica «… comunque comincia una sfida». Pasquale Bruno da Salerno «Non bisogna demordere; il territorio merita». Cosimo Pasqualino, già presidente dell’associazione provinciale cuochi «Crederci è l’unica cosa reale che c’è. Bisogna combattere chi ti impedisce di alzarti».
E, l’elenco potrebbe continuare all’infinito ma quello che va messo in evidenza è il fatto che la candidatura era una semplice tappa di un percorso intrapreso, finalmente insieme, dai 42 Comuni del comprensorio Locrideo. Un percorso che continuerà sino al 2025 per mettere in atto un importante processo di valorizzazione del territorio che unanimamente, ormai, viene invocato dalla gente e che la Locride, francamente, merita; per il suo immenso patrimonio e per la sua millenaria storia. (ab)