L’OPINIONE / Federico Ferraro: Crotone tra i primi istituti penitenziari per sovraffollamento

di FEDERICO FERRARONel momento in cui vi parlo, come sapete,  il carcere sta vivendo una situazione drammatica. È violentemente tornata  alla ribalta con numeri  maggiori rispetto al solito, la “piaga  sociale” dei suicidi di persone detenute.  Purtroppo quest’anno,  all’elenco  bisogna aggiungere  un detenuto di  31 anni, originario del Marocco, che  si è impiccato in una cella della Casa Circondariale di Cremona. È il 62esimo detenuto dall’inizio dell’anno. A queste morti, vanno aggiunti i sette appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nel 2024. 

La recente relazione del Garante regionale dei detenuti,  ha  fornito , gli aggiornamenti sui  12 istituti penitenziari  calabresi e sulle loro criticità, e  vede purtroppo Crotone tra i primi quattro istituti penitenziari, per indice di sovraffollamento carcerario con una percentuale del 130,30%. Nella black list figurano al primo posto Locri, seguito da Castrovillari e Cosenza. 

È questo un  dato estremamente preoccupante, specie nei  mesi  trascorsi di calura estiva, con temperature che hanno  superato costantemente i 30°. In numerosi Istituti detentivi non vi è il rispetto della capienza regolamentare, che prevede ad esempio a Crotone,  la possibilità di poter “ospitare” solo 99 detenuti, ed invece attualmente ne ospita ben 134.

Mai come quest’anno la problematica dei suicidi di persone detenute ha toccato livelli di alta criticità, tanto da necessitare  più di un intervento da parte del Presidente della Repubblica, sia in occasione del 18 marzo scorso, incontrando i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria che da ultimo nel mese di luglio.

Tra le criticità generali, nel nostro Paese, vi sono anche le solite carenze di organico di Polizia Penitenziaria: a Crotone, per esempio, a fronte di una dotazione effettiva di 85 unità, vi  sono attualmente soltanto 73 componenti dell’organico amministrativo ed uno scoperto di ben 12 unità!

Rinnovo, congiuntamente al Garante Regionale ed a tutti colleghi territoriali della Conferenza nazionale un forte appello a che le Istituzioni legislative e la politica nazionale agiscano senza indugio. Tra le problematiche non possiamo dimenticare, inoltre, la mancanza di operatori, che gravitano lavorativamente nel  mondo carcere, i quali faticano a farsi carico delle necessità dei detenuti per carenza di organico e formazione a volte inadeguata.

Per quanto riguarda le attività portate avanti nell’ultimo periodo, ricordiamo nel maggio 2023 la mostra inaugurata insieme ai sindaci di Crotone e di Cutro, all’Assessore alla Cultura e alla Presidente della III Commissione Consiliare;   lo scorso 13 settembre, a Roma, la  consegna al Presidente della Repubblica, al Santo Padre ed al Capo del D.AP. delle teche e delle tele contenenti i quadri,  in omaggio alle vittime della tragedia,  avvenuta nelle acque di Steccato di Cutro. 

Ho potuto sollecitare in quella sede una maggiore attenzione verso le progettualità volte a valorizzare e recuperare le capacità dei detenuti  e  di ex detenuti per un vero riscatto sociale!

Non sono mancati nel corso dell’anno momenti di aperto dibattito con  gli operatori del diritto, dai magistrati all’avvocatura,  agli ordini di categoria, come lo scorso dicembre, il seminario giuridico di  formazione forense e contabile, promosso  nel  Palazzo di Giustizia, dall’Ufficio del Garante congiuntamente al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Crotone, alla Camera Penale di Crotone e alla Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Crotone, con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Crotone.

Da ultimo, il 18 luglio scorso, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione a livello nazionale lanciate dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali dei detenuti, ho fortemente voluto   a Crotone una manifestazione di sensibilizzazione  per lanciare un appello sul fenomeno dei suicidi in carcere promossa oltre che da me, anche dalla Commissione Pari Opportunità, dalla III Commissione Consiliare, alla presenza del  Sindaco  e dell’Assessore alla Cultura. Importante è stato il meritorio contributo dei giovanissimi componenti del coro polifonico Anna Frank. 

Infine nei  mesi  estivi, sempre con le medesime commissioni consiliari, è proseguita  la campagna di sensibilizzazione pubblica, insieme al mondo dello sport, attraverso il video se bevo non guido, già voluta dalla Polizia di Stato, per la tutela della vita umana, e il contrasto  delle morti del sabato sera. Auspico che tali iniziative  vengano adeguatamente veicolate  e  raggiungano   l’utenza giovanile cittadina  nei momenti  organizzati dall’Amministrazione per i giovani e nei momenti dello  sport  anche con l’ FC Crotone!!

Infine, in riferimento alle problematiche locali devo evidenziare che  si  è registrato  anche  a Crotone un tentativo di suicidio,  avvenuto nei mesi scorsi e che ha visto il  mio pronto intervento, come Autorità comunale di vigilanza  e la richiesta di informazioni, finché la situazione non  è successivamente tornata alla normalità. 

Per quanto concerne l’aggiornamento periodico dei dati: alla data del 12 settembre erano presenti 134 detenuti, di cui 31 in attesa di primo giudizio, 14 appellanti, 5 ricorrenti, 69 definitivi. Del totale, 21 sono di nazionalità estera.

Per quanto attiene alle attività trattamentali in essere nella  locale casa circondariale: vi è stata la conclusione di corsi scolastici, quali il percorso di alfabetizzazione, il percorso alberghiero ed agrario, solo per citarne alcuni. Ci sono stati  progetti con partecipazione di  detenuti ad un concorso artistico dove hanno vinto il primo premio.

Per quanto attiene l’attività lavorativa, sono presenti con avvicendamento periodico n. 32 detenuti lavoratori alle dipendenze della Amministrazione Penitenziaria. Per quanto riguarda le attività sportive sono garantite: la palestra, il campo sportivo, il progetto calcio con incontri di allenamento settimanali. Le attività di culto sono proseguite con celebrazioni periodiche. Vi sono corsi professionali finanziati da Casse e Ammende e dalla Regione Calabria.

Ho sottoposto di recente alcune progettualità sociali all’Istituto  penitenziario e sono in attesa di riscontro, sto seguendo il completamento dell’iter burocratico da parte dell’ente  municipale per la ripresa della convenzione per i lavori  pubblica utilità ex art. 20 ter Ordinamento penitenziario

Infine,  è doveroso esprimere un pensiero di cordoglio  per la prematura  scomparsa del Presidente del collegio del Garante nazionale dei diritti dei detenuti,  il Prof. Maurizio D’Ettore avvenuta ad agosto a Locri.  (ff)

[Federico Ferraro è Garante comunale dei Detenuti Crotone]

L’OPINIONE / Vincenzo Capellupo: Serve intervento del Governo per situazione negli Istituti

di VINCENZO CAPELLUPO – Durante la seduta del Consiglio comunale, ho ascoltato la relazione del garante dei detenuti del Comune di Catanzaro, avvocato Luciano Giacobbe.

L’esposizione del garante si è concentrata sulla situazione dell’istituto penitenziario  cittadino “Ugo Caridi” e sulle sue numerose criticità.
Da un punto di vista infrastrutturale, diverse sezioni del carcere cittadino non sono state ristrutturate, sono ancora umide e piene di muffa, con bagni a vista e addirittura in molti casi non sono garantiti i 3 mq di spazio calpestabili che devono essere garantiti a ogni singolo detenuto.
Quest’ultimo criterio è stato fin dal 2009 individuato dalla Cedu come necessario affinché lo Stato non incorra nella violazione del divieto di trattamenti umani e degradanti. Oltre alle carenze infrastrutturali è emersa dalla relazione la notevole scopertura di organico della polizia penitenziaria e di funzionari giuridici-pedagogici e l’esistenza di un solo mediatore culturale per centinaia di detenuti stranieri.
Una situazione drammatica, non degna di un paese civile.
Recentemente sono stati annunciati alcuni importanti stanziamenti che tuttavia, da quanto ho appreso dalla stampa, non riguarderanno le sezioni detentive.
Sin dal mio insediamento in questa consiliatura sono stato promotore della nomina di un garante comunale dei detenuti, consapevole che il miglioramento delle condizioni carcerarie è elemento imprescindibile per la sicurezza dei cittadini, essendo l’utilizzo distorto del concetto di legalità spesso abusato dalla destra al governo.
Al contrario, sono convinto che proprio per promuovere legalità e sicurezza si devono garantire condizioni umane nelle carceri ed occasioni di studio e lavoro ai detenuti. In questo percorso, anche l’Amministrazione comunale può giocare un ruolo importante. Negli scorsi mesi, infatti, anche grazie al Garante dei detenuti – che ringrazio per il lavoro che sta svolgendo con dedizione – siamo riusciti ad
attivare con l’istituzione penitenziaria una serie di percorsi che hanno come obiettivo quello di migliore le condizioni di vita all’interno delle carceri e favorire il reinserimento sociale dei detenutI. (vc)
[Vincenzo Capellupo è consigliere comunale di Catanzaro]

Il presidente Mancuso sottopone al Sottosegretario Ostellari la “Questione Carceri” in Calabria

«Problemi come il sovraffollamento, le carenze di organico della Polizia penitenziaria e il moltiplicarsi di eventi critici in tutti i 12 istituti penitenziari, richiedono un tempestivo intervento». È quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, sottoponendo la Questione carceri al Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari.

Un appello rivolto in quanto si è «consapevoli che la tutela dei diritti delle persone detenute e il benessere dell’intera comunità penitenziaria necessitano in Calabria di energie e risorse al fine di poter essere garantiti ed attuati», ha spiegato Mancuso che ha consegnato al Sottosegretario la lettera sulle condizioni delle carceri calabresi di recente inviata – congiuntamente al Garante regionale dei detenuti Luca Muglia – al ministro Carlo Nordio e al capo del “Dap” Russo.

Il sottosegretario Ostellari ha assicurato «l’attenzione del Ministero» e ha ricordato come «le carceri italiane accolgono e custodiscono donne e uomini privati della libertà, ma non della loro dignità. Il compito del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è collaborare al loro pieno recupero e al successivo reinserimento».

«Auspico che – ha aggiunto – oltre alla soluzione di problemi annosi su cui stiamo intervenendo, per concretizzare le previsioni dell’articolo 27 della Costituzione, si possano coinvolgere altri attori: imprese e aziende italiane, che scelgano di formare e avviare al lavoro detenuti e persone sottoposte a misure restrittive».

«Di recente è stato siglato un protocollo d’intesa (“Mi riscatto per il futuro”) tra gruppo Fs e Ministero della Giustizia – ha concluso – per il reinserimento sociale dei detenuti. Alle iniziative che anche in Calabria sono state avviate in questa direzione, come il Laboratorio di pasticceria nel carcere Ugo Caridi di Catanzaro, occorre dare il sostegno di cui abbisognano». (rrc)

Carceri, Tavernise (M5S): «Basta passerelle e proclami. Situazione fuori controllo a Corigliano-Rossano»

«Si aggrava la situazione nel carcere di Corigliano-Rossano ma i tempi della politica non coincidono con l’emergenza che caratterizza quotidianamente la vita della struttura». A dirlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, Davide Tavernise.

«Si registrano ancora aggressioni ai danni della polizia penitenziaria, cui va tutta la mia solidarietà per l’impegno che mettono nel proprio delicatissimo lavoro. Com’è noto la pianta organica della polizia penitenziaria in questa struttura è sottodimensionata (66 impiegati su una previsione di 160) mentre risulta in numero maggiore la comunità di detenuti: 310 persone su una capienza massima di 260 – analizza Tavernise – Ricordo perfettamente che a marzo di quest’anno il sottosegretario Delmastro ha promesso l’arrivo di un direttore per questo carcere, attualmente c’è un facente funzioni presente in struttura solo una volta a settimana, ma nessun accenno ad un potenziamento dell’organico. Ed infatti, al momento, a parte nuove leve che in nessun caso possono essere però collocate nel reparto di massima sicurezza, dove la situazione è molto delicata, o possono gestire detenuti con problemi psichici, non un solo agente esperto è stato impiegato in questa struttura che presenta tali problematiche. Penso che al di là della burocrazia e delle promesse di una certa politica, si debba investire in sicurezza nelle nostre carceri per garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure ai dipendenti delle strutture e condizioni di vita dignitose ai detenuti».

Conclude Tavernise: «La situazione attuale non permette infatti una convivenza pacifica e il governo non può esimersi dall’affrontare il problema nei tempi giusti. Considero miope l’atteggiamento di chi non vuole riconoscere l’emergenza carceri nella nostra regione e soprattutto in una struttura importante come quella di Corigliano Rossano. Al di là dei proclami, il governo Meloni agisca immediatamente per sbloccare le assunzioni di polizia penitenziaria e al contempo riduca la pressione della comunità carceraria con la realizzazione di nuove strutture nell’ottica di un superamento progressivo dei problemi che attualmente gravano su questo modello detentivo». (rcs)