CARERI (RC) – In Aspromonte con Francesco Perri

«Un senso di appartenenza che non ci delude mai», si esprime così, in riferimento alla montagna aspromontana, Simone Sorbara, presidente dell’Associazione escursionistica “Un posto di Calabria”, che nel binomio trekking-cultura è stata protagonista insieme al “Centro Studi Francesco Perri” di una giornata, quella di domenica scorsa, in cui le suggestive immagini dell’Aspromonte selvaggio hanno fatto da cornice al racconto e alle letture dello scrittore Francesco Perri.

La montagna, da sempre luogo di incontro, ha accolto il percorso per conoscere e scoprire lo scrittore nativo di Careri, vissuto a lungo al nord ma fortemente ancorato alle proprie radici, scrittore antifascista e cantore dell’emigrazione meridionale, come amava ricordare Mario La Cava, e come, nella giornata a Pietra Cappa, ha narrato il professore Francesco Violi coadiuvato degli altri rappresentanti del Centro Studi, Andrea Perri e Raffaella Megali.

L’escursione è stata intervallata da brevi soste nelle quali, oltre ai cenni storici, vi sono state anche letture, tratte dalle opere di Francesco Perri, a cura dell’attore Giovanni Ruffo.

L’itinerario ha preso il via dal Bar Pasticceria F.lli Galea, per giungere fino alla regina della valle delle grandi pietre, Pietra Cappa, passando fra i resti dell’antico monastero di San Giorgio, risalente all’VIII secolo, per concludere il percorso alle Rocche di S. Pietro, testimonianza di un’antica Calabria scelta da monaci ed eremiti come sede spirituale di eremi e asceteri.

I cinquanta partecipanti, sotto la cura organizzativa di Gery Pronestì, hanno avuto modo di scoprire un Aspromonte “tremendum ed fascinosum” e uno scrittore, Francesco Perri, che con la sua penna ha saputo raccontare la Calabria al mondo, e che ancora ha tanto da dire.

Prezioso il gadget finale di regalo offerto dell’Associazione “Un posto di Calabria” il segnalibro con la citazione tratta dalla famosissima opera Emigranti, edita da Rubbettino Editore: Che cosa aveva, dunque, in sé quella terra per conquistare il cuore, per essere ricordata e rimpianta in ogni angolo del mondo, dove si trovavano errabondi i suoi figli in cerca di lavoro e di pane? Nessuno l’avrebbe saputo dire, se non forse il cuore. (rrc)

CARERI (RC) – Al via il concorso di fotografia, arte e scrittura “L’arte di immaginare”

Si intitola Φανταστική: l’arte di immaginare il concorso di fotografia, arte e scrittura promosso dall’Associazione Culturale “Francesco Perri” di Careri.

In questo primo anno, i partecipanti si dovranno ispirare a questa pagina tratta dal romanzo Emigranti di Francesco Perri:  Io stavo benissimo! Avevo due pezza al giorno e non facevo niente; Sì, ma intanto siete ritornato a Pandore… – disse Rocco; È vero – fece Sperlì, con un volto diventato subito malinconico. 

Il concorso, il cui obiettivo è quello di contribuire a far emergere l’immaginazione e la creatività  latente in tantissime  persone dotate di  talento artistico è costituito da tre sezioni: fotografiadisegno/pitturatesto. Ogni concorrente può partecipare a una o più sezioni, attenendosi alle modalità più avanti descritte per ogni sezione. Possono partecipare tutti i cittadini residenti in ogni parte del mondo con età superiore ai 14 anni. La partecipazione è gratuita. 

Il concorrente deve presentare apposita domanda di partecipazione entro il 15 giugno 2021, e fornire il consenso al trattamento dei dati personali e la liberatoria all’utilizzo dell’opera da parte dell’Associazione. Nel mese di luglio 2021, una giuria tecnica, nominata dal Consiglio Direttivo e composta da esperti  delle diverse sezioni del concorso, valuterà i lavori  in base alla creatività, originalità, qualità e aderenza al tema, in anonimato, non conoscendo l’autore dell’opera. La stessa giuria stilerà una graduatoria dei più meritevoli e designerà il vincitore di ogni sezione. La valutazione della  giuria è insindacabile.

La cerimonia di premiazione dei vincitori  delle diverse sezioni del  concorso si svolgerà a Careri, nel mese di agosto 2021. La data  e il luogo della premiazione saranno  pubblicizzati sul sito web dell’Associazione.

In quell’occasione saranno esposte: le fotografie e i disegni dei vincitori del concorso insieme ad altri  scelti tra quelli meglio classificati, oltre alla lettura del brano vincitore del concorso e altri che meglio si sono classificati. Ove possibile, saranno  programmate  analoghe serate di esposizioni e letture in altre località rappresentative o in siti archeologici  della provincia di Reggio Calabria. (rrc)

“Frammenti”, nel blog poesie e filastrocche in dialetto antico calabrese

S’intitola Frammenti di bellezza e altre cose il blog ideato dal medico Giulio Strangio che raccoglie, in alcuni video, poesie e filastrocche in dialetto antico calabrese dai testi di Domenico Strangio, nato a Careri nel 1918, insegnante, laureato in lettere, poeta e scrittore, sindaco di Careri dal 1953 al 1962, morto a Roma nel 2006.

Le varie filastrocche e poesie sono state tradotte, dal nipote Giulio Strangio, in lingua italiana e inglese (la traduzione in inglese per gli emigrati o meglio i loro figli e nipoti oltreoceano) e corredate d’immagini di Aspromonte e di Calabria.

«Penso  – ha dichiarato Giulio Strangio – che sia importante per la bellezza e profondità delle parole mantenere in vita per quanto possibile questa ricchezza del nostro popolo adesso che rischiamo di essere sommersi dall’omologazione e massificazione culturale».

Ed ecco che con Frammenti si apre una finestra su una Calabria antica, ricca di tradizione, di bellezza e ricordi dell’infanzia, in cui il dialetto calabrese di Careri ne è protagonista, con la speranza, dell’autore, che i figli e nipoti di emigrati «si avvicinino a questa lingua antica che rischia di scomparire ma che a mio parere è di una bellezza straordinaria».

È interessante, infine, il glossario dei termini dialettali usati da Domenico Strangio nelle composizioni raccolte nell’Archiviu d’a mimoria, un piccolo gioiello da salvaguardare e tenere vivo, affinché non venga dimenticato. (gsp)

In copertina, Careri, ph. di Giulio Strangio.